Categorie Formula 1

NOVITÀ’ IN CASA RED BULL

Dagli addetti ai lavori è già stata definita la dominatrice del mondiale. La Red Bull RB7 è un concentrato di soluzioni innovative. Anche stavolta Newey ha spiazzato la concorrenza: non usa quasi mai tecnologie avanzatissime e molto costose, ma preferisce applicare metodologie conosciute in maniera non convenzionale.

Voglio spiegare due dettagli finora sconosciuti del progetto: il KERS e il motore Renault. Sicuramente questi due particolari faranno discutere molto e potrebbero alla fine fare la differenza e riconsegnare il titolo piloti e costruttori alla Red Bull.

KERS
Per ottenere sulla RB7 un retrotreno molto snello le batterie del Kers sono state nascoste nella paratia. Se paragonato alle soluzioni super compatte usate da Ferrari e Mercedes, il kers della Red Bull non è di certo il più piccolo e leggero.  Il peso dell’intero sistema dovrebbe essere di poco superiore ai 30 kg. Nonostante questo, il retrotreno della Rb7 è molto ristretto: come avrà fatto Newey a ridurre gli ingombri, a tutto vantaggio del flusso d’aria diretto verso l’ala e il diffusore posteriore? Uno dei segreti è la separazione fra il gruppo motogeneratore/centralina e le batterie. Mentre tutti gli altri hanno piazzato gli accumulatori di energia elettrica in un opportuno spazio ricavato sotto il serbatoio, Newey ha seguito un ‘altra strada. Le batterie sono state collocate all’avantreno  non nel muso della vettura però, in quanto questa soluzione avrebbe alzato troppo il baricentro della monoposto. Per la precisione, gli accumulatori, sono stati piazzati sulle due paratie verticali che incanalano l’aria sotto il telaio. In questo modo le masse vengono portate verso il basso, liberando notevole spazio nella zona posteriore.

MOTORE RENAULT
I motori di Formula 1 sono ormai congelati dal 2006 per imposizione della FIA. Dopo 5 anni si è scoperto che il motore della Renault ha una caratteristica assolutamente unica: gli iniettori di carburante soffiano la benzina polverizzata nella camera di scoppio del cilindro attraverso 37 fori. Tali fori hanno un diametro ridottissimo, circa un decimo di mm. Aumentare il numero di questi fori serve a distribuire il flusso del carburante su una superficie maggiore della camera di scoppio, migliorando la combustione. A confronto, gli altri propulsori ne usano al massimo una decina. Lo R26 non è considerato uno dei motori più potenti ma ha nella guidabilità a tutti i regimi, una delle caratteristiche fondamentali. Probabilmente è grazie a questo particolare sistema di iniezione che il motore Renault è quello che consuma minor carburante rispetto ai propulsori rivali.

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Pubblicato da
Redazione FUnoAT