Per gentile concessione di Vittorio Alfieri di www.f1web.it pubblichiamo questo importante articolo che parla delle pistole usate nei pit stop di Formula 1.
Le pistole per avvitare i pneumatici vengono fornite in esclusiva a tutto il paddock da Paoli srl. Da quest’anno integrano un sensore di coppia con processore di segnale digitale per il monitoraggio dei dati in tempo reale.
Concetto e meccanismo semplicissimi. Li spiega Federico Galloni, Managing & Sales Director di Paoli srl, a F1WEB.it. “Il sistema funziona grazie a un sensore senza contatto montato sull’albero magnetizzato dell’avvitatore. L’operatore è in grado di impostare la coppia desiderata da applicare al dado”.
Il valore non è univoco perché ogni team ottimizza i dadi in autonomia, quindi la coppia di serraggio è diversa in funzione della geometria e della filettatura.
L’applicazione della coppia viene segnalata dai LED sul display della pistola. In questo modo l’operatore ha un controllo visuale e istantaneo per la certezza del serraggio prima di autorizzare la ripartenza. A differenza di quello che era successo per esempio con Rosberg a Budapest nel 2010 oppure con Button a Silverstone l’anno scorso.
Prima invece il regolamento della FIA prevedeva solo sistemi passivi senza la possibilità di regolazione. Sopravvive comunque la registrazione dei valori di coppia nel sistema elettronico a cui è collegato l’avvitatore. Quindi resta semprela garanzia del controllo al muretto per bloccare il pilota via radio in caso di intoppi nella segnalazione coi LED.
L’esasperazione delle procedure ai cambi gomme ha innalzato i rischi. Perciò il sensore di coppia conta tantissimo dal punto di vista della sicurezza.
Ma è un’innovazione importante anche perché il nuovo sistema fornisce dati certi: “Così si possono migliorare i risultati degli allenamenti e analizzare meglio le performance sportive dell’operatore”. Un ulteriore impulso nella sfida al pit-stop più veloce, quella in cui Red Bull nel 2011 secondo i dati della Mercedes ha stracciato la concorrenza.