Categorie Formula 1

ANALISI TECNICA RED BULL RB9

La Red Bull RB9 sembra un’evoluzione della monoposto dello scorso anno anche se Newey, nelle ultime stagione, ha aspettato sempre l’ultimo test invernale di Barcellona per svelare tutti i segreti delle proprie vetture. La RB9 come prima impressione sembra molto simile alla RB8 ma Newey ha cercato di estremizzare alcuni concetti che avevano fatto la differenza lo scorso anno.

Il muso, a differenza di tutti gli altri team, è stato abbassato ed è ancora presente uno scalino abbastanza addolcito nelle forme. Sul muso è ancora presente la presa d’aria per creare un passaggio d’aria tra la parte superiore del muso e quella inferiore cosi come avviene sulla Sauber C32.

Newey non sa seguito la strada della sospensione anteriore pull rod ed ha deciso di estremizzare la sospensione push rod utilizzando dei bracci superiori del triangolo molto sottili per cercare di pulire il più possibili i flussi in quella zona.

E’ stato fatto un lavoro notevole sulle fiancate della vettura che sono state ulteriormente ridimensionate per minimizzare la resistenza all’avanzamento della monoposto. Le bocche di raffreddamento dei radiatori sono più piccole rispetto alla RB8 e sembrano essere state spostate leggermente indietro.


E’ stato confermato il grosso sfogo d’aria alla fine del cofano motore per evacuare il calore generato e sfruttarlo per generare carico attraverso la parte inferiore dell’ala posteriore.
Gli aerodinamici Red Bull hanno cercato , in tutti i modi possibile, di separare i flussi d’aria provenienti dalle masse radianti da quelli provenienti dai gas di scarico.

Nella zona degli scarichi è stata confermata la rampa in modo che i gas di scarico, sfruttando l’effetto Coanda, vadano a soffiare i gas caldi sul fondo della vettura in modo da massimizzare il carico aerodinamico sulla vettura. E’ stato mantenuto il doppio tunnel presente sotto la rampa degli scarichi per massimizzare il flusso d’aria nella zona centrale del diffusore dove viene sfruttando lo starting hole come doppio diffusore.

La sospensione posteriore è rimasta di tipo pull rod ed è dotata ad ha il semiasse carenato nel profilo alare che è contiene anche il braccio inferiore del triangolo e quello della convergenza. Confermate, inoltre, le tre pinne verticali sul fondo per creare una sorta di doppio diffusore (stessa soluzione usata dalla Ferrari).

Un lavoro incredibile è stato fatto nel disegno delle prese dei freni che ormai sono dei veri e propri convogliatori d’aria.

L’alettone posteriore e quello anteriore sono ancora in configurazione 2012 e quelli nuovi li vedremo solamente durante i test invernali.


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Pubblicato da
Redazione FUnoAT