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GLI SCARICHI: FONDAMENTALI PER UN BILANCIAMENTO OTTIMALE

Anche in questa stagione. nonostante le limitazioni imposte dalla FIA, gli scarichi ricopriranno un ruolo fondamentale.
L’esasperazione nell’ottimizzazione del flusso d’ari calda per fini aerodinamici, sta creando non pochi problemi ai fornitori dei motori.
Per cercare di velocizzare il flusso d’aria calda in uscita dagli scarichi, gli ingegneri hanno ridotto il diametro dei dei terminali di scarico (si parla di una riduzione di circa 10 mm). In questo modo, la velocità dei gas in uscita aumenta e di conseguenza si va ad aumentare il carico aerodinamico della monoposto al posteriore. Questo avviene in quanto a parità di flusso e pressione, più il canale di uscita è piccolo e maggiore è la velocità del flusso d’aria calda in uscita.
Così facendo, c’è. però, un aumento delle temperature delle componenti interne del propulsore (pistoni, valvole, ecc) e la sua affidabilità viene messa in seria difficoltà.
Fino a qualche stagione fa, il diametro dei tubi di scarico era di circa 60-70 mm e in questa stagione, per sfruttare al massimo la “potenza” dei gas caldi è stato portato a circa 50-55 mm.
Come già descritto sopra, questo restringimento impedisce al motore di “respirare” nel migliore dei modi facendo perdere anche alcuni cv di potenza al propulsore (circa 10 cv).
Il soffiaggio è diventato talmente importante per l’equilibrio generale di una vettura di Formula 1 che gli ingegneri consigliano, addirittura, ai piloti di affrontare determinate curve con una marcia in meno per massimizzare il flusso dei gas roventi (circa 1000 °C) verso il retrotreno.
Questo nuovo stile di guida, comporta un incremento di consumo di benzina stimato in circa 10 l a Gp e va a sollecitare ulteriormente il motore mettendolo ancora di più a rischio affidabilità.

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Pubblicato da
Redazione FUnoAT