Per molti anni, la forma e la posizione degli elementi della sospensione posteriore sono stati degli elementi fondamentali non solo per la meccanica della vettura ma anche per l’aerodinamica.
A partire dalla stagione 2013 quasi tutti i team hanno seguito la strada intrapresa la scorsa stagione dalla Red Bull di Newey che a sua volta ha ripreso un concetto che aveva già adottato sulla Williams FW16 del 1994. Tale soluzione consiste nel carenare la sospensione posteriore con un largo profilo alare che comprende i triangoli della sospensione e il semiasse.
I due ammortizzatori sono connessi singolarmente ai relativi push-rod/pull rod mediante due
oscillatori a bilanciere.
Effetto Magnus
L’effetto Magnus, scoperto da Heinrich Gustav Magnus (1802-1870), è il responsabile della variazione della traiettoria di un corpo rotante in un fluido in movimento.
Un corpo in rotazione in un fluido trascina con sé lo strato di fluido immediatamente a contatto con esso, e quest’ultimo, a sua volta, trascina con sé lo strato attiguo: attorno al corpo rotante si formano così strati di fluido rotanti su circonferenze concentriche.
Se il corpo ha un moto di traslazione rettilinea (Foto 1) è come se venisse investito da una corrente di fluido che si muove in direzione opposta a quella del corpo (nel nostro caso quindi verso destra). Se il moto è puramente di traslazione rettilinea le linee di corrente saranno ugualmente spaziate tra loro intorno al corpo.
Foto 1. Corpo in moto rettilineo senza rotazione |
Nel momento in cui il corpo è dotato di moto sia rotatorio che traslatorio (foto 2) , la velocità del fluido aumenta superiormente o inferiormente al corpo a seconda del verso di rotazione del corpo, proprio per il trascinamento del fluido attorno al corpo stesso (le velocità degli strati di fluido in rotazione amplificano il moto della corrente dovuto alla traslazione in verso concorde a quest’ultima e diminuiscono la velocità nella zona in cui i versi sono invece discordi).
Foto 2. Corpo in moto con rotazione antioraria |