In questi ultimi anni si è parlato tantissimo della galleria del vento a Maranello in quanto ha creato molti problemi alla realizzazione e allo sviluppo delle ultime vetture di Fomula1. Per ovviare a questi problemi ha dovuto subire un’importante ristrutturazione e verrà riaperta, molto probabilmente, a settembre di quest’anno.
Ripercorriamo la storia della galleria del vento di Maranello che per la prima volta è entrata in funzione nell’annata 1986 ed era rivolta alla prova di modelli in scala, con la peculiarità del tappeto mobile, formato da una larga cinghia, con il sostegno delle ruote ricavato lateralmente,.
L’impianto era del tipo Prandt (galleria a circuito chiuso LA GALLERIA DEL VENTO) con quattro motori elettrici: quello principale di 160 kW, per l’azionamento di una ventola a sette pale dal diametro di 3,74 m, a flusso continuo e a velocità regolabile. Gli altri motori erano utilizzati per il movimento del tappeto, per il controllo dello strato-limite e per l’eliminazione delle piccole turbolenze nella vena prossima al tappeto stesso. Quest’ultimo con cinghia larga 1,6 m e con piattaforma lunga 3,1 mm era in grado di raggiungere una velocità massima di 45 m/s o 162 km/h, velocità egualmente raggiunta dal flusso d’aria. Per modelli scala 1:3, la camera di prova, fornita di una bilancia a sei assi, era larga 2,2 m, lunga 4,3 m e alta 1,6 m.
Questa galleria è stata sostituita da una di più moderna costruzione nel 1998 ed è stata in esercizio fino alla scorsa stagione. Questa galleria poteva ospitare modelli in scala 1:2 e anche vetture a grandezza naturale, con semplice spostamento delle pareti della camera di prova (sezione di 12 mq), pur con preferenza per le riduzioni del 65%. E’ di tipo a circuito chiuso, con una ventola di 5 m di diametro, azionata d un motore di 2.200 k, il flusso raggiunge velocità comprese tra 198 km/h e 253 km/h, con un valore medio di 150 km/h per i veicoli in scala 1:1. I tappeto mobile, su rulli, largo 2,5 m su 6 m di lunghezza, è orientabile, per le prove di imbardata.