Categorie Formula 1

I vari sistemi di scarico utilizzati dalla Williams

Da quello che si è visto quest’oggi ai box di Austin, la Williams continuerà, durante le prove libere, a testare il sistema di scarico utilizzato da Maldonado durante l’ultimo Gp di Abu Dhabi. 


Abbandonato, quindi, il sistema di scarico a bulbo che sfruttando l’effetto Coanda indirizzava i gas caldi in uscita dagli scarichi tra la ruota posteriore e la zona esterna del diffusore in modo da generare la minigonna termica e quindi aumentare il carico nella zona del retrotreno. I tecnici della Williams non hanno mai nascosto, durante questa stagione, di non riuscire a sfruttare in pieno gli scarichi e perciò hanno deciso di ritornare alla soluzione classica, utilizzata nella scorsa stagione, che va a soffiare i gas caldi nella zona centrale del profilo inferiore dell’ala posteriore.

Gli ingeneri della Williams tanno lottando con il sistema di scarico fin dai test invernali in quanto avevano progettato la propria monoposto per utilizzare una carrozzeria posteriore dotata di “rampe” come sulla Red Bull sfruttando anche i tunnel nella parte bassa per portare un determinato flusso d’aria nella zona centrale del diffusore. 

Questa soluzione si è dimostrata disastrosa ed è stata rimossa dopo due giorni di test e si è pensato di usare un sistema di scarico simile a quello della Mclaren 2012. Anche con i “bulbi” la Williams ha avuto parecchi problemi nonostante i dati ricavati in galleria del vento fossero stati ottimi. Ricordiamo che l’effetto Coanda è molto difficile da simulare in galleria del vento così come è difficile simulare il “pompaggio” del motore in quanto l’aria deve essere riscaldata.
Considerando che le gallerie del vento sono dei sistemi chiusi, se viene riscaldato un determinato flusso d’aria si alza di parecchi gradi la temperatura globale presente in galleria con il rischio di sballare tutti i risultati.






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Pubblicato da
Redazione FUnoAT