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Polysil verrà utilizzato anche sulla carrozzeria

F1analisitecnica è stato il primo sito a livello mondiale (notizia poi riportata anche dall’amico Alberto Antonini su Autosprint) a parlare del Polysil applicato al mondo della Formula 1. In questa stagione è stato utilizzato principalmente nella zona dei cerchi ma nella prossima stagione verrà utilizzato in parecchie aree della monoposto. Un futuro campo di utilizzo l’abbiamo già trattato (Un nuovo materiale si affaccia in F1: Polysil + A.D.N.C) ma potrebbero essercene anche altri.
La Nanoprom, azienda nata principalmente per fornire prodotti destinati al mondo nautico sta applicando vari suoi prodotti anche sulle vetture da competizione. Potrebbe essere il caso del Polysil Top Coat F1, un rivestimento che riduce drasticamente l’attrito con l’aria fornendo migliori prestazioni di penetrazione aerodinamica.  Alla base di Polysil Top Coat F1 ci sono le nano molecole: grazie a questa particolare tecnologia, il prodotto applicato sulla carena si livella da solo e aderisce in maniera perfetta alla superficie trattata,seguendo ogni intercapedine fra le molecole stesse e quindi riducendo l’attrito dell’aria attraverso la modificazione della tensione superficiale.
Oltre a questi vantaggi c’è da considerare che verniciando i telai con questo materiale si potrebbero risparmiare fino a 5-6 kg di peso rispetto ad una classica verniciatura.
Purtroppo non sono ancora stati resi pubblici i dati dei test effettuati in galleria del vento ma possiamo comunque riportare alcuni dati dei test effettuati in acqua (vasca) dall’Università di Trieste. Ricordiamo che l’aerodinamica è una disciplina derivata della fluidodinamica e che, la Boing stessa, testa i propri aeromobili sia in galleria del vento che in vasca.
I test svolti in vasca hanno evidenziato che, la riduzione concreta della resistenza dell’acqua sulla superficie trattata è mediamente del 14%, con picchi del 17% nelle zone di bassa velocità . Il test è stato effettuato su lastra piana, ovvero nelle modalità tipiche per questo tipo di prova. Il grafico mostra molto chiaramente la diminuzione della resistenza dovuta all’attrito dell’acqua sulla carena. Sull’asse delle x la velocità in metri/secondo (l’equivalente in nodi si ottiene moltiplicando per 1,94, ovvero quasi 2). Sull’asse delle y la resistenza in kilogrammi-forza nei due casi. In caso di trasferimento dati vasca-mare, secondo le procedure dell’I.T.T.C., si può affermare con ottima approssimazione che il range di velocità da 0 a 12 nodi al vero andrebbe da 0 a 50 nodi.
Grafico della resistenza con Polysil
In definitiva, a parità di potenza applicata (motore o vento) l’attrito si riduce mediamente del 14%. In altri termini, La velocità aumenta di conseguenza. Ma, ribaltando il concetto, si ottiene una riduzione di consumo di carburante a parità di velocità.

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Pubblicato da
Redazione FUnoAT