E’impressionante la trazione Red bull, anche rispetto alla Mercedes, che nello stesso punto della pista accusa più di una ventina di km/h in meno e non si può permettere, come la vettura austriaca, di tenere a fondo l’acceleratore. Un’altro paragone così netto tra le due si può riscontare all’ultima curva che immette sul traguardo, dove Ricciardo può nuovamente dare completamente gas come era fatto abitualmente nel 2013 (anche se con un po’ di sovrasterzo) mentre Hamilton, persino nel suo pole lap, deve parzializzare. Newey non si è smentito nemmeno quest’anno creando una vettura dalle doti aerodinamiche e telaistiche fenomenali.
Va annotato come sia in questo ultimo settore dove la Ferrari letteralmente sprofondi, e la trazione in uscita dalla chicane risulti ancora parecchio precaria. In fondo al dritto la Mercedes rifila circa 14 km/h alla Red Bull e 5 alla Ferrari, risultando più efficace negli allunghi. Anche su una pista meno “di motore” il confermato ,grosso problema degli austriaci è il gruppo power train, e hanno pienamente ragione a lamentarsi della Renault, in quanto hanno di nuovo disegnato una vettura fantastica, decisamente quella migliore del lotto
Si può dunque temere un ritorno della Red Bull? Se gli aggiornamenti Renault funzioneranno, decisamente sì. Aggiornamenti che potranno essere effettuati solo in nome dell’affidabilità, rendendo tutto molto più complesso. Per quanto riguarda la Ferrari, si tratta di lavorare in un po’ tutti i settori, sebbene i progressi fatti con la power unit siano evidenti. In Canada a detta di Montezemolo dovrebbe debuttare una versione completamente rinnovata della F14-T nel tentativo di chiudere il gap dai migliori che, come testimoniano i 2 secondi da Hamilton, è enorme.