La categoria, è indubbio dirlo, sta perdendo di fascino, per vari motivi: come i piloti e lo stesso Newey hanno detto, queste monoposto sono sempre più facili da guidare, complice un aerodinamica ridotta che limita le sollecitazioni fisiche ai piloti, un rapporto peso potenza tutt’altro che estremo e circuiti sempre meno selettivi. Tanto che, per lo stesso mago della Red Bull, la MotoGp colpisce di più lo spettatore. E non da ultimo non bisogna sottovalutare l’apporto delle pay-tv. Dove bisogna intervenire per ridonare fascino a questo sport, lo sport più bello del mondo?
1- La prestazione pura: chi guarda la F1, lo fa per vedere correre le vetture più avanzate tecnologicamente e soprattutto più veloci, un livello di prestazione che affascina per l’abilità richiesta ai piloti per domarla. Oggi non è proprio così. Siamo a livelli di prestazione di 15 anni fa, poco più veloci delle Gp2. E in curva inferiore a molte categorie minori e persino a livello dei prototipi di Le Mans (come ha sostenuto Lotterer)! Possiamo considerare eroi i piloti di oggi che corrono su vetture così limitate e “facili”? E considerare il massimo dell’ingegneria automobilistica vetture che girano 6-7 secondi più lente di 10 anni fa? Sappiamo che, in virtù dei nuovi regolamenti che incentivano l’ibrido, è così, però allo spettatore medio non è certo questo il messaggio che arriva. Dunque, propongo di ripristinare l’aerodinamica del 2013, aggiungendo magari gomme più prestazionali per avere tempi sul giro più bassi anche degli anni passati, data la motorizzazione più potente;
2- Motori e consumi: la strada dell’ibrido, con propulsori più potenti e moderni, è quella giusta: ma il limite di consumo in gara, no: motori che la domenica sono costretti a girare al di sotto del proprio massimo a causa dei 100 kg di carburante massimi imbarcabili. La F1 è uno sprint dallo spegnimento dei semafori fino alla bandiera a scacchi, non una corsa di resistenza al risparmio di carburante. Uno sport da centometristi, non da maratoneti. Abolire il limite di consumo in gara, mantenendo però il flussometro, sarebbe a mio avviso una mossa corretta, e ne avrebbe comunque vantaggio chi consuma meno perché può imbarcare meno carburante. Per quanto riguarda il sound, non credo sia un fattore che influenzi molto, specie in tv. A molti, del resto, piace il nuovo sound sebbene non sia al livello dei vecchi aspirati. Se questo è il prezzo da pagare per avere propulsori più potenti e all’avanguardia, va bene così;
4- Sorpassi e spettacolo in pista: quest’anno stiamo assistendo, complici aerodinamiche meno sofisticate e motori più potenti a un grande spettacolo in pista. Ma non è neanche vero che negli anni passati lo spettacolo era così deludente, pur se con deportanze e disturbi aerodinamici maggiori. Con velocità di punta più alte si allungano le staccate e si prende meglio la scia, quindi bisognerebbe abbinare deportanze a livello degli altri anni a velocità di punta all’incirca come nel 2014. Come? Aumentando le potenze tramite una portata di carburante limitata ma più alta dei 100 kg/h attualamente previsti;
5- Bellezza delle vetture: so che sembrerebbe un tema futile, ma non è proprio così. Le vetture di quest’anno, con i loro strani musi dalle forme più svariate e ambigue trasmettono tutto tranne che un impressione di potenza, grazia e velocità. Tutte qualità che, il top dell’automobilismo sportivo, dovrebbe possedere per antonomasia. E, come dimostrato in alcuni incidenti questa stagione, non sarebbero nemmeno il massimo per la sicurezza. Perchè dunque non tornare a musi più alti? Chi non è affascinato ad esempio dalla Rb9 del 2013, nel fantastico scatto sottostante? Le vetture di oggi, al confronto, sembrano giocattoli;