La Ferrari, almeno a livello aerodinamico, sembra aver abbandonato lo sviluppo di questa vettura. L’unica novità visibile l’abbiamo analizzata ieri ed è concentrata nel sistema di coibentazione degli scarichi
che è stato migliorato per massimizzare l’energia cinetica dei gas caldi.
Da qualche gara, fatto salvo le ali da basso carico utilizzate a Spa e Monza, la configurazione aerodinamica della Rossa non è cambiata.
All’anteriore la classica ala che presenta le due soffiature sul profilo principale e il flap a sbalzo composto da tre elementi.
Al posteriore ala da alto carico: profilo principale con bordo d’entrata molto arcuato, flap mobile con nolder, sei soffiature sulla parte alta della deriva verticale e doppio slot sulla parte inferiore. Da segnalare, inoltre, la presenza di due versioni di attacchi dell’ala: quella con il pilone sdoppiato e quella mono-pilone
pilone sdoppiato |
Come potete vedere dalle immagini. l’ala posteriore con pilone sdoppiato non presenta il monkey seat mentre su quella mono-pilone è stato collocato il monkey seat a doppio elemento.
mono-pilone |
Il circuito di Suzuka è caratterizzato da quattro grandi frenate e secondo i calcoli di Marelli il tempo trascorso dal pilota sui freni si aggira intorno ai 18-19 s. Il circuito è molto severo sull’impianto frenante ma non ci dovrebbero essere problemi di raffreddamento in quanto le velocità che si raggiungono sono piuttosto elevate. Nonostante questo, la Ferrari, ha optato per delle generose prese d’aria dei freni anteriori per garantire il regolare funzionamento dell’impianto frenante.
prese raffreddamento freno anteriore |