Anche nella seconda giornata di test la Ferrari si conferma regina incontrastata della leaderboard, con un Vettel carico e determinato a conoscere a fondo la nuova vettura partorita in quel di Maranello. Il lavoro della scuderia italiana oggi, si è incentrato prevalentemente sul conoscere le nuove gomme Pirelli 2015 e sulla verifica di diversi setup per una pista guidata e “tortuosa” come è quella di Jerez (poco esigente dal punto di vista motoristico). Dopo i 66 giri di ieri, il quattro volte campione del mondo è riuscito oggi finalmente a completarne quasi 90, più precisamente 88 pur avendo in mattinata alcuni problemini elettrici relativi ai cablaggi della nuova Power Unit 2015. E se ieri, la SF15-T difficilmente superava quota 5 nei giri totali ad ogni run, oggi siamo arrivati a buoni livelli, con alcuni run da 10 giri e anche più. C’è sicuramente da sottolineare la scelta della Ferrari di far utilizzare per un buon numero di giri al campioncino tedesco, gomme di mescola “media”. Solo per poche tornate infatti, Vettel ha montato la Winter Hard, pneumatici di mescola leggermente più morbida dei classici pneumatici “hard” (comunque facendo segnare dei buoni tempi sul giro), ma sicuramente non paragonabili agli pneumatici a mescola (media). Tra i due compound a detta del conosciuto commentatore di SkySportF1HD, Carlo Vanzini, ci sta di mezzo 1 secondo tondo tondo.
Via Web
Una due giorni positiva per Vettel e la sua SF15-T, non tanto per i tempi sul giro, ancora poco importanti, ma soprattutto per l’affidabilità della nuovissima PU e per la facilità con cui Seb ha cercato di portare al limite la vettura. La SF15-T ha risposto in modo soddisfacente a tutte le modifiche chieste dal pilota tedesco, con la grossa sorpresa di ingegneri e addetti ai lavori. Anche da Maranello giungono voci abbastanza confortanti; sembrerebbe infatti che gli ingegneri paiano veramente soddisfatti dal lavoro svolto da Allison, Byrne (alla faccia di chi lo voleva lontano dalla Ferrari già dal gennaio 2014!) e Binotto, che in poche settimane hanno stravolto il possibile, per poter presentare una macchina a Jerez affidabile e consistente, lavorando anche sul futuro che pare sempre più roseo.
Personalmente ho verificato grazie ad alcune immagini che la Ferrari da quest’anno utilizza un assetto rake più “spinto” (ancora leggermente inferiore a Mercedes), con tutti i vantaggi che ne conseguono se sfruttato nel miglior modo possibile. Questo è stato possibile grazie ad ottimo lavoro sulla sospensione posteriore. Riguardo alla pull anteriore, sembra che Vettel la stia giudicando positivamente, con una rigidità che per ora non sta creando problemi al tedesco (il pull più inclinato potrebbe far risultare la sospensione meno “inchiodata” rispetto alla versione 2014). Anche la Power Unit ha subito un buon incremento di potenza (circa 55-60 CV in più), migliorando soprattutto la parte elettrica dove sono stati spesi la maggior parte dei gettoni, comunque pochi se confrontati ai 32 disponibili per questa stagione 2015. L’energia recuperabile dall’ERS-H ora è maggiore (grosso problema nel 2014!), anche se tale recupero non è ancora efficiente come sulla vettura dominatrice del 2014, la Mercedes. Anche il “sound” della nuova Power Unit 2015 è cambiato perché a Maranello hanno lavorato tantissimo sull’erogazione e sull’elettronica associata ai sistemi ibridi, per cercare di replicare i “segreti” della Power Unit Mercedes. Non è un caso che in moltissimi fin da ieri hanno associato i termini “controllo” “di” “trazione” anche alla SF15-T. Il potenziale della SF15-T è elevato e questo sembra rendere felice chi lavora in Ferrari, sia in galleria del vento che sui banchi prova della nuova Power Unit. La SF15-T è la base che cercavano gli ingegneri della Rossa per poter tornare competitivi nel più breve tempo possibile. E’ importante sottolineare e ribadire che la Ferrari è ancora molto indietro dalla Mercedes anche se la luce in fondo sembra che qualcuno a Maranello la stia vedendo.
La Mercedes nella giornata odierna ha manifestato alcuni problemini (più precisamente, di natura idraulica) tali da far perdere gran parte del pomeriggio al campione del mondo in carica, L. Hamilton. Sia Mercedes che Williams hanno continuato i loro programmi, senza preoccuparsi troppo della velocità, della costanza e della consistenza di Vettel e della sua SF15-T. Le due scuderie hanno testato a lungo i nuovi pneumatici Winter Hard, non cercando mai il tempo ma apprendendo, e immagazzinando nei personal computer dei rispettivi ingegneri più dati possibili che verranno analizzati una volta tornati nelle proprie sedi. Da segnalare un breve run di Bottas con gomme “soft” (terza piazza ad 1.3 secondi dal pilota ferrarista) e un breve run di Hamilton con gomme medie (1.5 secondi dal Vettel).
In seconda posizione, per confermare la bontà della nuova Power Unit 2015 Ferrari, cosi come nella giornata di ieri, una Sauber, precisamente quella di Nasr che grazie agli pneumatici soft e molti kg di benzina in meno è riuscito ad avvicinarsi (8 decimi) al quattro volte campione del mondo. Anche per la Toro Rosso una giornata soddisfacente grazie ai 73 giri effettuati dalla Power Unit Renault. Oggi si è vista in pista anche la Lotus con Maldonado (molto soddisfatto della nuova E23) che, seppur con qualche problemino alla trasmissione, è riuscito ad effettuare ben 41 giri, un buon bottino per una Scuderia che sembrava non avrebbe dovuto nemmeno girare nella giornata odierna.
Passiamo ai meno soddisfatti della giornata partendo dalla RedBull, che a causa di un banale errore del suo neo-pilota, Kvyat, ha perso una intera giornata. 18 giri di installazione per il pilota russo, che con un muso senza l’ala anteriore non poteva permettersi altro (pena, disastrosi incidenti). Voci interne al box RedBull, vogliono un Adrian Newey molto arrabbiato con Kvyat, per la banalità dell’accaduto. Avendo a disposizione solo 12 giorni per poter testare il funzionamento corretto di tutti i componenti, è molto comprensibile l’ira del fenomeno inglese.
Capitolo McLaren: non ho più quasi parole per descrivere la situazione in cui si trova il team inglese. Dennis e Boullier cercano in continuazione di tranquillizzare l’ambiente, ma sanno in cuor loro che la situazione è drammatica e molto simile a quello che capitò alla RedBull nei primi test dello scorso anno. La gran parte della colpa ovviamente è Honda, che dopo settimane di lavoro intenso, non è ancora riuscita a risolvere i problemi riconosciuti nei test di Abu Dhabi. Alonso attende, tranquillo, con la fiducia di chi sa che appena gli sistemeranno i problemi, potrà ancora divertirsi.
RoboCoPJ (@pjdona)