E anche il primo giorno dei test di Barcellona se n’è andato con soprattuto una conferma: la Ferrari non è più solo la “meteora” (per alcuni, mal informati) di Jerez, ma la squadra italiana anche su un circuito come quello di Barcellona, dove a maggio di correrà il Gran Premio di Spagna ha mostrato ottime potenzialità, consistenza nei “medi” run (12-13 giri), e soprattutto spiccate doti di adattamento agli pneumatici Pirelli 2015.
E’ stata una giornata piuttosto fredda nella città catalana con la temperatura dell’aria che è arrivata a “soli” 13 gradi nelle ore centrali della giornata, mentre quella dell’asfalto non ha nemmeno toccato i 30°C (alle 14 eravamo a 29°C). Problemi quindi per tutti i Team nel riuscire a portare in temperatura gli pneumatici (molti lunghi e molti errori soprattuto in mattinata), considerando soprattutto il fatto che molte squadre non vogliono giocarsi i treni di gomme più “morbide” in questa quattro giorni (sacrificandoli per Barcellona 2).
Sauber e
Mercedes le uniche due squadre che ci hanno mostrato “qualcosina” dal punto di vista aerodinamico (se vi siete persi qualcosa, ecco il
LINK) in attesa dei test di settimana prossima e del weekend di Melbourne dove i Team hanno pensato di “sparare” tutte le cartucce pre-campionato, sia aerodinamiche che motoristiche.
Una Lotus davanti a tutti che ha voluto simulare, grazie al poco carburante utilizzato (20 kg circa), un paio di giri veloci con gomme soft (e non super soft). Al secondo posto un buon Raikkonen che è riuscito a completare, seppur con qualche problema di natura “elettrica” sui sistemi ibridi, il programma che era stato concordato con il Team. L’ora e mezza persa dal team italiano nella mattinata spagnola ha fatto lavorare Kimi fino a tarda ora, quando Ferrari avrebbe voluto concludere il test verso le 16.30. C’è subito da sottolineare che la Ferrari ha girato per tutta la giornata con un carico di benzina che andava dai 25 ai 40 kg di benzina. Un paio di run interessanti con gomme medie, uno la mattina ed uno il pomeriggio, che hanno soddisfatto i tecnici e il pilota finlandese. Chi era a Barcellona ha visto una Ferrari molto veloce in curva, soprattutto nelle curve “veloci” e “medio-veloci” come la curva 3 e la curva 4 (l’uscita). Da migliorare secondo i più attenti invece ancora la trazione e l’erogazione della potenza della nuova Power Unit Ferrari. Riguardo a quest’ultima, grazie ad una immagine apparsa su Twitter, si può certamente sottolineare la compattezza e la ricerca da parte dei tecnici guidati da Binotto di un abbassamento del baricentro della Power Unit grazie allo spostamento verso il basso delle masse di compressore, turbina e anche MGU-H.
Non ho voglia di scorrere tutta la classifica e parlare quindi di tutti i Team presenti a Barcellona, vista anche l’ora; cercherò di soffermarmi quindi solo sui Top Team oltre alla Ferrari.
Per quanto riguarda la RedBull la situazione è piuttosto critica, certamente non come nel 2014 ma è evidente visti i numerosi run “in-out” la difficoltà nel gestire le temperature all’interno del cofano motore. Ricciardo cosi come la Lotus ha ottenuto il miglior tempo con pneumatici di mescola soffice ma con più benzina (30 kg) rispetto al team di Eanstone. RedBull e Renault hanno ancora molto da fare considerando che nel finire della stagione 2014 era parecchi avanti alla Ferrari; ora, analizzando i tempi tale vantaggio è drasticamente diminuito portando la RedBull al livello del team italiano in una graduatoria di Team 2015.
Un capitolo a parte lo meritano
Mercedes e Williams, che oggi seppur per problemi di natura diversa non sono riusciti a completare il lavoro programmato.
Il team tedesco per via di un problema che ha afflitto anche la McLaren in quel di Jerez (pompa del carburante) e per via di problemi fisici a Lewis Hamilton (febbre da cavallo) è riuscita a completare solo 43 giri. Molti di questi sono stati fatti con una
quantità di carburante che variava tra i 70 e gli 80 kg. Facendo un paragone velocissimo la Mercedes ha pagato dalla Ferrari odierna
1 secondo di mescola (Ferrari media, Mercedes dura), e
1.3 secondi di carburante oltre a
qualche decimo di pilota (non vorrei soffermarmi sulle qualità di Kimi, rispetto a quelle del “povero” Wehrlein). Grazie a Cristiano sono riuscito a quantificare un vantaggio del team tedesco sul team italiano intorno agli 8 decimi, un secondo anche nella giornata odierna, distacco più o meno già ipotizzato anche nell’analisi post Jerez. Domani Mercedes farà di tutto per poter avere al volante uno dei due piloti ufficiali (ricordo che anche Rosberg non sta benissimo, per via di un problema “cervicale”). La decisione verrà presa domani nella primissima mattinata spagnola.
La Williams cosi come la Mercedes ha girato con carichi di benzina importanti e simili se non leggermente superiori a quelli della Mercedes. Purtroppo un errore “banale” della donna Wolff ha compromesso le tre ore finali del team inglese che fino a metà pomeriggio era il Team con il maggior numero di giri percorsi confermando la buona affidabilità della Power Unit Mercedes 2015.
Ultima scuderia su cui vale la pena soffermarsi è la
McLaren. Il team di Woking grazie all’ottimo lavoro soprattutto di Honda è
riuscito a passare una mattinata in piena “tranquillità” con una Power Unit si limitata nei giri motore (11.500 rispetto ai 13.000 massimi, per ora, della PU giapponese) ma che finalmente ha iniziato a “suonare” bene e a spingere forte. Purtroppo un
problema di natura “tecnica”, relativo più precisamente al motore elettrico ERS-K ha fatto terminare anticipatamente il lavoro, fino a quel punto molto buono, di Button. Honda ha fatto sapere che il problema è piuttosto grave tale per cui il componente dovrà essere “ri-progettato” e “ri-costruito”; per questo, almeno fino alla giornata di sabato non potremo vedere una Power Unit Honda “affidabile”.
Domani Alonso comunque non se ne starà in borghese nei box McLaren ma
girerà sperando di non incorrere fin dai primi giri nel problema che ha colpito quest’oggi la MP4-30. Resta il fatto che McLaren insieme ad Honda hanno mostrato notevoli passi avanti; c’è sicuramente da sottolineare che gli inglesi
sono in ritardo di circa un mesetto rispetto agli altri Team. L’obiettivo per Dennis & Co, sarà quello di arrivare in Europa con un pacchetto affidabile e competitivo, tale per cui i successivi sviluppi sulla MP4-30 possano garantire delle prestazioni da Top 5 nei Gran Premi successivi.
@Pjdona