Una delle vetture più attese in questo inizio di 2015 è senza dubbio la McLaren. Questa attesa deriva innanzitutto dall’entrata in F1, dopo sette anni di assenza, della Honda che ha deciso di legarsi alla McLaren con la quale sul finire degli anni 80 e gli inizi degli anni 90 aveva dominato per svariate stagioni. Oltre a questo la nuova vettura era molto attesa anche per vedere il lavoro fatto, in pochi mesi di servizio, del nuovo aerodinamico Peter Prodromou proveniente dalla RedBull Racing. La nostra curiosità era nel capire quali concetti aerodinamici, il progettista di origine cipriota, delfino per svariati anni di Adrian Newey, avrebbe portato in McLaren nel disegno della MP4-30.
Analizzando dettagliatamente la nuova vettura di Woking i punti di contatto con la Red Bull sono veramente tanti. Questo sta a significare che Prodromou in questi anni non è stato solo un “tira linea” (come molti affermano, sbagliando) a Milton Keynes ma ha contribuito parecchio, con le sue idee, nella creazione e nello sviluppo delle monoposto che hanno dominato i mondiali 2010, 2011, 2012 e 2013.
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1. ALA ANTERIORE
L’ala anteriore, introdotta per la prima volta, durante le prove libere dell’ultimo Gp stagionale, disputato ad Abu Dhabi è un vero “copia-incolla” di quella utilizzata sulla RB10. Con molta probabilità, già a partire dai prossimi test, ci saranno delle evoluzioni in quest’area.
2. T-TRAY A BALESTRA
Questa soluzione utilizzata sulla RB9 era già stata applicata nella scorsa stagione sulla McLaren MP4-29 ed è stata conservata anche sulla nuova monoposto. Viene utilizzata una sorta di “balestra” montata fra lo skid-block e il T-Tray. Questo particolare stratagemma permette alle vetture che lo utilizzano di poter alzare di qualche mm lo splitter mentre la vettura è in movimento e permette di utilizzare un assetto picchiato molto più esasperato rispetto alle altre vetture.
Gli ingegneri grazie a questo sistema, riescono a farlo ruotare di qualche mm verso l’alto nella parte anteriore grazie alla “balestra”, realizzata in materiali compositi, che agisce proprio come una vera e propria molla. Possiamo enunciare, anche in base alle esperienze degli scorsi anni che il T-Tray studiato con questo sistema si va a deformare verso l’alto a valori di carico superiori ai 200 kg per cui l’ala anteriore e tutta la parte anteriore della monoposto può viaggiare molto vicina al suolo con un netto incremento di carico aerodinamico della vettura.
3. PINZE FRENO ORIZZONTALI
Questa soluzione utilizzata dalla RedBull già da un paio di stagioni è stata ripresa su altre vetture tra cui la McLaren MP4-30. Questa soluzione garantisce un abbassamento del baricentro della monoposto in una zona molto sensibile della vettura (masse non sospese), ottenendo una macchina reattiva nei cambi di direzione.
4. DIFFUSORE E ASSETTO RAKE
La forma del diffusore della MP4-30 concettualmente è molto simile a quello utilizzato sulla Red Bull. I canali esterni presentano delle derive tagliate a 45 gradi utili a poter sfruttare un assetto picchiato. Per l’utilizzo di questa tipologia di assetto, la zona esterna del diffusore, diventa fondamentale, in quanto, una delle problematiche che si riscontrano su vetture che usano un assetto rialzato al posteriore è che un distacco eccessivo del fondo dal suolo comporta una perdita di effetto suolo in quanto si va ad ampliare eccessivamente la sezione di passaggio dell’aria tra il suolo e il fondo. Questo comporta un flusso d’aria più lento, minor depressione e ci può essere l’entrata di flussi laterali dall’esterno. Per energizzare il flusso in uscita dal diffusore e ovviare ai problemi sopra descritti viene utilizzato un estrattore con il canale esterno tagliato.
5. SFOGO POSTERIORE
Lo sfogo posteriore, come potete vedere dal confronto fotografico in basso, è molto simile e va a sfogare l’aria calda che si viene a generare all’interno del cofano motore nella zona alta del diffusore. Anche lo sfogo centrale, dove è collocato il terminale di scarico, presenta tantissime analogie con quello della RB10.
Prodromou è stato l’ideatore degli scarichi soffiati sulle vetture vincenti di Milton Keynes è non ha mai smesso di lavorare a questo concetto anche se, il nuovo regolamento della FIA, introdotto a partire dalla scorsa stagione, lo limita e di molto. Il progettista cipriota, insieme al suo staff, sta lavorando per cercare di sfruttare sia l’estrazione dei gas, sia l’aria calda dai radiatori in modo interessante per cercare di incrementare il carico aerodinamico al posteriore.
6. COCA-COLA MOLTO RASTREMATA
Il posteriore della MP4-30 è molto rastremato come sulla RB10. L’andamento delle fiancate, soprattutto nella parte iniziale, è differente in quanto le due vetture utilizzano Power Unit completamente diverse nel posizionamento delle componenti interne.
7. DERIVA VERTICALE CON SLOT
Sull‘ala posteriore della McLaren, sono state realizzati due slot sulle derive verticali con compito di ridurre la resistenza aerodinamica, andando a limitare i vortici di estremità e alimentare la zona in depressione dell’ala per aumentare il carico aerodinamico. Tale soluzione era stata utilizzata, come potete vedere dall’immagine in basso, anche dalla Red Bull all’inizio della scorsa stagione.
8. SLOT AD “L” SUL FONDO
In prossimità delle ruote posteriori, sul fondo è stato realizzato uno slot a “L” seguendo la linea dettata, nella scorsa stagione da Red Bull e poi ripresa da Mercedes, Sauber e la stessa Mclaren.
In questi ultimi anni, gli aerodinamici di tutte le scuderie di Formula 1, hanno collocato sulle proprie vetture dei piccoli slot, di forma e dimensione diversa, davanti agli pneumatici posteriori per limitare il fenomeno che gli inglesi descrivono come “Tyre-squirt” (turbolenze che crea il pneumatico con la sua rotazione).
Questo particolare slot ha la funzionalità di ridurre l’effetto di alta pressione creato dagli pneumatici. Il flusso d’aria in prossimità degli pneumatici, subisce un forte rallentamento; in particolare davanti alle ruote si crea una zona di forte “ristagno” in quanto il flusso d’aria tende a fermarsi aumentando quindi la sua pressione. Questa zona di forte aumento di pressione si ripercuote anche sulle parti limitrofe della vettura. Lo slot ad “L” collocato davanti alle ruote posteriori consente quindi di aumentare la velocità del flusso d’aria in quella particolare zona e quindi ridurre la pressione nella parte inferiore del fondo.