Abbiamo ricevuto e pubblichiamo molto volentieri, una lettera di Giuseppe Cadel in cui vengono trattati alcuni spunti di riflessione sull’aumento dell’audience della Formula 1.
1) Ritorno dei test
É difficile conquistare una platea di spettatori se poi questi non hanno la possibilità di vedere dal vivo i propri beniamini perché ci sono ben poche occasioni di farlo data la frammentazione del calendario e, in quelle poche che ci sono, i biglietti e le spese accessorie della trasferta sono troppo costosi.
Il ritorno dei test darebbe la possibilità a tanti di potersi permettere di vedere la Formula 1 dal vivo con una spesa minore ma tanti motivi di interesse (un weekend a Barcellona fuori stagione per vedere le macchine in pista per 5 o 6 ore al giorno ha il suo appeal sotto vari punti di vista).
Se si vuole evitare che i test tolgano dignità alle prove libere basta consentirli su piste in cui poi non si svolga una tappa del campionato come Valencia, il Mugello, etc.
Non ultimo, il clima inevitabilmente più rilassato dei test renderebbe piloti e tecnici più avvicinabili dal pubblico (per fare un paragone con il calcio: é più facile avvicinare Cristiano Ronaldo appena finito l’allenamento o mentre si reca allo stadio per un’importante partita di Champions League? Idem per un pilota di Formula 1).
2) Assegnare i punti a tutti coloro che arrivano al traguardo
Una volta che le prime posizioni sono acquisite, la bagarre nelle retrovie si attenua perché tutti pensano a evitare guai e addirittura a risparmiare la macchina visto il contingentamento dei componenti. Assegnare i punti a tutte le posizioni farebbe aumentare la voglia di lottare per la classifica (e i corrispondenti vantaggi economici) fino alla bandiera a scacchi.
3) Liberalizzare il regolamento tecnico
Della Formula 1 interessa non solo la velocità ma anche la tecnologia e il lavoro di progettazione e costruzione che stanno dietro una gara.
Dare ai progettisti più di una occasione per esprimersi – oltre a rendere le monoposto più differenziate e identificabili dai tifosi – darebbe anche più motivi di interesse a questa categoria di appassionati; loro sarebbero poi anche più propensi a comprare riviste, seguire siti specializzati, sottoscrivere abbonamenti alla Pay-TV, etc.
A chi dice che questo porterebbe a un’escalation incontrollata dei costi, basta citare un pensiero recente di Jacques Villeneuve durante una discussione in argomento: “Una squadra spende i soldi che ha”.
4) Il ferrarismo non é un dogma
Almeno in Italia, l’interesse dei media “mainstream” per la F1 é direttamente proporzionale ai risultati della Ferrari. Ci fosse una copertura media costante e un po’ più neutrale, verrebbero a galla molti più spunti di interesse, in modo da consentire agli appassionati di restare “sul pezzo” anche quando la Ferrari attraversa stagioni negative.
5) Variare le tipologie di piste su cui si svolge in campionato
La proliferazione dei tilkodromi, pur con tutti i loro vantaggi in termini di sicurezza, ha fatto in modo che la messa a punto delle macchine e il comportamento di guida sia sempre più uguale a se stesso, sicché tutti conoscono ormai la condotta di gara ottimale e le contromisure da adottare per l’atteggiamento degli avversari.
Più piste di diverse tipologie costringerebbero i piloti e i tecnici a usare maggiormente il cervello, il che porterebbe a gare sicuramente più interessanti.
Giuseppe Cadel
Se volete far parte di questa nuova RUBRICA – “I PENSIERI DEI LETTORI” contattate Cristiano (sponton.cristiano@gmail.com) o PJ (pjdona87@gmail.com). I vostri pensieri verranno valutati e se ritenuti veramente interessanti, come quello sopra postato di Francesco, pubblicati sul nostro Sito.
Spero di poter discutere di queste idee, e delle altre che mi verranno, visto che l’idea migliore é quella che deve ancora venire, per parafrasare il Drake.