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GP MONACO: Ferrari, quanta fatica con le gomme soft!

La gara di Monaco, nonostante l’ottimo secondo posto colto da Vettel, ottenuto grazie al regalo del muretto Mercedes ha messo in evidenza per l’ennesima volta le problematiche presenti sulla SF15-T. Durante tutto il fine settimana la vettura di Maranello ha dimostrato di soffrire eccessivamente le temperature basse in quanto, non riusciva a scaldare rapidamente gli pneumatici come invece faceva la Mercedes. Tale problema veniva amplificato con le coperture soft che, essendo delle “high working range”, funzionano nel migliore dei modi ad un range di temperatura elevato. 


In gara le temperature dell’asfalto hanno raggiunto valori intorno ai 40 °C (contro i circa 30°C presenti nel momento delle qualifiche) e la Ferrari è riuscita a limitare i danni. La SF15-T ha sofferto comunque, soprattutto nelle prime parti degli stint, un problema di riscaldamento degli pneumatici. La riprova di quanto stiamo affermando la si è avuta dopo la (ri)partenza da Safety Car, dove Vettel ha girato per 3 giri con tempi più alti rispetto a Rosberg, come potete osservare dalla tabella in basso.

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LAP VETTEL ROSBERG DIFF.
71 83,655 82,014 -1,641
72 80,196 79,204 -0,992
73 79,532 78,603 -0,929
74 79,271 78,829 -0,442
75 78,854 78,607 -0,247
76 79,095 78,599 -0,496
77 79,07 79,156 0,086
78 79,265 79,815 0,55

Nel primo giro dopo la ripartenza il gap tra i due piloti tedeschi è addirittura di 1,6s. Il gap, come potete osservare dal grafico in basso, tende a scendere, fino ai 4 decimi del giro 74. Quindi, rispetto a Mercedes, la Ferrari di Vettel ha impiegato ben 4 giri per portare gli pneumatici nella giusta finestra di funzionamento perdendo dal pilota del team anglo-tedesco, ben 4 s (media 1s al giro). Una volta che sulla SF15-T gli pneumatici sono entrati in temperatura, il distacco tra i due piloti è rimasto pressoché invariato; Vettel infatti ha terminato la gara con un distacco da Rosberg di 4,486s.
La Ferrari per poter impensierire in qualche gara la Mercedes, oltre a dover migliorare l’inserimento nelle curve lente e la trazione, problemi comunque in parte correlati anche al grip dato dalle gomme, dovrà trovare qualche rimedio a questo handicap che va a ripercuotersi sia in qualifica ovviamente che nelle prime parti di gara.

C’è da fare una considerazione; tale problema è da considerare quasi cronico per le Ferrari degli ultimi anni. Una comprova la si può ricercare nel siluramento di Aldo Costa dopo il brutto Gran Premio di Barcellona. Il tecnico italiano era spesso sotto pesanti critiche proprio per il fatto che la 150 Italia non riusciva a “scaldare” nella maniera corretta gli pneumatici. 

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Pubblicato da
Redazione FUnoAT