Una gara spettacolare, come se ne vedono veramente poche, quella che si è appena conclusa all’Hungaroring.
Sebastian Vettel ha vinto la sua prima gara in Ungheria, la 41esima in carriera, e l’ha vinta nella settimana più difficile, dopo la scomparsa di Bianchi.
Secondo Daniil Kvyat, al primo podio in carriera, autore di una gara solida, che lo ha ricompensato. Il Russo chiude davanti al compagno di squadra, gara coraggiosa per Ricciardo, autore di tanti attacchi e sorpassi, l’ultimo su Rosberg però non andato come sperava, concluso con un contatto che ha forato la posteriore sinistra del tedesco.
Altrettanto incredibile Alonso 5° con la McLaren Honda, gara senza sbavature che porta i suoi frutti, davanti a Lewis Hamilton sesto.
Ma come sesto?! Il dominatore di quest’anno solo sesto?! Ebbene si, tanti errori, uno al primo giro e uno dopo la ripartenza con conseguente penalità, hanno trasformato quella che sembrava una vittoria scontata fino alle 13:59 in una gara incubo.
Dietro Lewis ha chiuso un ottimo Grosjean davanti a Rosberg, lui sfortunato nella fortuna. Lo dico perchè Rosberg ha condotto una gara deludente, sempre terzo e più lento delle Ferrari, però quando si trovava ad oltre 30 secondi da Vettel, la SC lo ha riportato incollato al duo Ferrari, anzi a Vettel dato che Raikkonen con il suo problema non è stato difficile. In quel momento Rosberg si trovava primo nel mondiale, però poi è arrivata la sfortuna, con il contatto con Ricciardo che gli ha forato la gomma. Rosberg da un possibile +1 in classifica, si è ritrovato ad un -21 molto pesante.
Button 9° a mostrare una grande ripresa della McLaren, davanti a Ericsson.
Adesso però parliamo anche di Kimi. Nel momento più difficile della stagione, con mille voci attorno a lui che lo vogliono sostituito da Bottas, il finlandese ha tirato fuori una gara strepitosa, partito alla grande, forse anche meglio di Vettel come stacco, ha tenuto un ritmo elevatissimo ma la sfortuna che lo accompagna a braccetto anche oggi ha colpito. La parte ibrida lo abbandona, e la sua seconda posizione, praticamente certa, è volata via. Gran peccato, ma oggi ha dimostrato di meritare la riconferma.
Un fatto interessante : Da quando sono stati implementati questi motori, quindi dall’Australia 2014, questa è la prima gara che un motore Mercedes non finisce sul podio.