Sul tracciato di Budapest, sede della prossima gara, la Ferrari è attesa al riscatto dopo le deludenti prestazioni di Silverstone. Nonostante il podio ottenuto da Sebastian Vettel sul tracciato inglese, in termini di performance, abbiamo visto la peggior Ferrari del 2015, insieme a quella che ha corso in Spagna.
Dal punto di vista tecnico che Gran Premio sarà? Partendo dalla gomme e come abbiamo ormai detto più volte, la SF15-T soffre tantissimo il compound più duro della Pirelli, una gomma high working range che purtroppo ha una finestra di utilizzo molto ma molto ridotta. A Budapest fortunatamente per la squadra italiana, la Pirelli porterà i compound soft e medium che dovrebbero adattarsi maggiormente alle caratteristiche della SF15-T.
Per quanto riguarda le condizioni climatiche, anch’esse potrebbero essere favorevoli alla squadra italiana, visto che le temperature dovrebbero essere molto più elevate rispetto a quelle presenti in Gran Bretagna. In questa prima parte di articolo si può ben capire come la Rossa, potrebbe ritornare ad essere la seconda forza del mondiale in Ungheria.
E quali saranno gli avversari più pericolosi? La Williams, forse non in primis perchè le caratteristiche del circuito ungherese non dovrebbero adattarsi alla FW37. C’è però da dire che nelle ultime due gare la Williams è migliorata notevolmente anche per quanto riguarda il carico aerodinamico generato dal posteriore, vero tallone d’achille nella prima parte di campionato. Non sottovaluterei a priori quindi la squadra di Groove. La Ferrari dovrà prestare probabilmente molta attenzione alla Red Bull e alla Toro Rosso, in quanto, su questo tracciato la potenza della Power Unit è meno importante rispetto ad altri circuiti e la STR10 e la RB11 a livello di telaio e aerodinamica hanno dimostrato di essere ad un livello molto elevato.
A livello aerodinamico proseguirà il programma di sviluppi che è stato iniziato a Barcellona e che ancora non si è arrestato. All’anteriore verrà riproposta, come base, la nuova ala anteriore utilizzata a Silverstone, ma verrà aumentata la corda dei flap supplementari per incrementare il carico deportante all’avantreno che è fondamentale per essere precisi in inserimento. Al posteriore verrà utilizzato il monkey seat, con molta probabilità, sarà montato quello che è stato testato durante i recenti test austriaci. Questa versione di monkey seat è composta da due elementi con un endplate modificato. Una versione che assomiglia molto a quello che utilizzava Lotus l’anno scorso.
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confronto Monkey Seat Ferrari |
I problemi della Ferrari però potrebbero derivare da due fattori tecnici, il sottosterzo e la scarsa trazione. Sottosterzo che potrebbe rendere la SF15-T poco incisiva in inserimento nelle tortuose curve che caratterizzano l’Hungaroring e la trazione, per uscire forte ed evitare di farsi sorpassare soprattutto in due/tre punti della pista. C’è però da aggiungere che gli pneumatici morbidi portati in pista da Pirelli dovrebbero in parte mascherare l’ormai cronico problema di trazione delle ultime vetture italiane.