In casa Williams, durante le prove libere di domani, potrebbero essere fatte delle prove comparative sull’ala anteriore, in quanto a Suzuka, durante le verifiche tecniche del giovedì, il team di Grove, ha portato due specifiche di ala anteriore che si differenziano principalmente nella zona delle derive verticali.
Come potete osservare dalla foto in basso è stata portata una versione (ala in alto) che presenta degli endplate leggermente rivisti nella zona terminale e non vi è la presenza di nessuna deriva verticale. Quella in basso, invece, ha una piccola deriva verticale sugli endplate che, ormai, utilizzano moltissime vetture.
Al posteriore, viste le caratteristiche del tracciato, verrà utilizzato il monkey seat da basso carico che la Williams aveva portato in pista a partire dal GP del Canada (vedi confronto in basso).
Il monkey seat è un elemento studiato per far funzionare nel migliore dei modi l’ala posteriore e aumentare il carico deportante, aumentando però in piccola parte anche il drag generale della vettura (rapporto lift/drag: efficienza aerodinamica). Essendo una appendice che non è direttamente a contatto con l’aria (a differenza dell’ala anteriore) possiamo dire che essa non produce molta resistenza.
Grazie a questa soluzione gli ingegneri riescono a spostare verso l’alto il flusso d’aria (classico effetto chiamato dagli inglesi up-wash,), compresi i gas di scarico in uscita dal terminale. In questo modo si massimizza la deportanza creata dall’ala posteriore in quanto si cerca di accelerare il flusso d’aria sul dorso della’ala posteriore e viene migliorata l’estrazione d’aria dal diffusore.
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foto @AlbertFabrega e OctanePhotographic |