In questi ultimi giorni che ci separano dal GP di Austin (domenica ore 20, in diretta sia su SkySportF1 che su Rai 1), continua a tenere banco la questione Power Unit Ferrari.
Nella giornata di ieri abbiamo annunciato che, difficilmente vedremo in pista già ad Austin una nuova Power Unit del Cavallino (leggi post).
Ma questo non sta a significare che le due SF15-T di Vettel e Raikkonen termineranno la stagione utilizzando le attuali Power Unit numero 4, in quanto, analizzando dettagliatamente il chilometraggio tali Power Unit hanno già molti km alle spalle.
Da quello che sappiamo, Ferrari sembrerebbe voler provare a ruotare le sue Power Unit da qui alla fine della stagione, ma nella giornata odierna ci è venuto un dubbio importante che vi esponiamo. E se quelle “voci” non fossero vere? Ci spieghiamo meglio: alla vigilia del GP di Suzuka, sono apparse su alcuni organi di stampa delle dichiarazioni da parte di Sauber che dovrebbero far riflettere. La scuderia svizzera con la quarta Power Unit a disposizione ha optato per rimontare ancora la versione EVO dell’unità motrice italiana e non la versione EVO PLUS introdotta con molti benefici, dalla Ferrari a Monza. Questa scelta è stata dettata dalla necessità di dover sviluppare il telaio per riuscire ad utilizzare l’ultima versione di Power Unit italiana (quella montata dalla Ferrari a Monza).
Se la giustificazione di Sauber al NON utilizzo della nuovissima Power Unit italiana fosse corretta potrebbe spiegarci il perché la Ferrari da Monza a Sochi non abbia più fatto ruotare le proprie Power Unit (a quanto sappiamo). Questo perché le vecchie Power Unit, sulla nuova versione di telaio introdotto dalla Ferrari a Monza non riuscirebbero più ad essere “fissate”. Ma ciò significherebbe che la rotazione delle varie PU a disposizione del Team italiano non sarebbe più attuabile.
E calcolando che al termine del mondiale mancano ancora 4 gare, con 600 km in media da percorrere a fine settimana, la Power Unit specifica 4 dovrebbe essere in grado di percorrere altri 2400 km. Chilometri che, sommati a quelli già percorsi, porterebbero ad un chilometraggio superiore ai 5000 km. Che sono sicuramente troppi per la Power Unit di Maranello che ha raggiunto “solo” i 3270 km con la PU numero 3 di Sebastian Vettel.
Quindi è presumibile che da qui alla fine della stagione verrà comunque introdotta la specifica numero 5. Cosa comporterebbe ciò? Sicuramente una penalizzazione, ma quanti posti sulla griglia di partenza?
Studiando attentamente il regolamento sportivo e analizzando le componenti della Power Unit utilizzate dai piloti della Ferrari si può calcolare la penalizzazione nel caso di intera sostituzione della Power Unit: 25 posizioni.
Infatti sia Vettel che Raikkonen stanno ancora utilizzando il terzo MGU-K e la terza batteria. Ciò significa che sostituendo quei componenti i due piloti della squadra italiana non incorrerebbero in penalizzazioni. Penalizzazioni che arriverebbero per la sostituzione del motore endotermico, del turbo, dell’MGU-H e della centralina elettronica. Ciò comporterebbe una penalizzazione complessiva di 25 posizioni date dalla somma di 10 posizioni per il primo quinto componente utilizzato, e date dalle 5 posizioni di penalità ricevute per le altre quinte componenti utilizzate.
Esempio: 10 per ICE (preso come primo quinto componente utilizzato), 5 per TC, 5 per MGU-H e 5 per CE.