Come abbiamo spesso ripetuto in questi giorni precedenti al Gran Premio del Messico, pur essendo una pista piuttosto veloce quella dell’autodromo Hermanos Rodríguez, i Team per trovare carico aerodinamico vista la bassa densità dell’aria dovranno “usare ala” come si dice in gergo tecnico.
Questo significa che, alcuni Team potrebbero usare anche componenti già utilizzati in Gran Premi come quelli di Monaco o di Ungheria, che si sono corsi su circuiti dove il carico aerodinamico richiesto era molto elevato. La Ferrari conferma proprio quanto detto poco sopra, portando in Messico, a quasi 2300 m d’altezza, l’ala posteriore utilizzato sul circuito monegasco. Tale ala posteriore utilizzata presenta due piccoli slot sulla deriva verticale nonché il bordo di ingresso dell’ala mobile e quello di uscita del mainplate dalla forma ricurva. Sugli endplate sono presenti ben 5 feritoie orizzontali utili a ridurre la resistenza all’avanzamento e a “pulire” l’ala da possibili fastidiosi disturbi causati dai vortici di estremità.
Per quanto riguarda l’anteriore, vogliamo far notare che come ad Austin, la Ferrari ha portato in Messico anche l’ala anteriore “vecchia”, che molto probabilmente non verrà utilizzata dai due piloti visti anche gli ottimi risultati e le ottime impressioni date negli Stati Uniti.
Ultimo particolare da mettere in evidenza, anch’esso legato al Gran Premio di Monaco (utilizzati durante il Gran Premio monegasco), sono
i cestelli dei freni anteriori leggermente aperti. Come notate dalla fotografia in basso,
i cestelli introdotti nei test di maggio in quel di Barcellona hanno due aperture circolari necessarie a garantire uno smaltimento termico maggiore utile su una pista situata a 2300 m sul livello del mare.