Direi una opinione più che condivisibile.
Ore 19.30 – Alle parole nel post gara di Ricciardo (“La nuova Power Unit Renault va addirittura più piano di quella precedente”) sono seguite quelle di Taffin, membro di Renault Sport F1 (“La nuova Power Unit non ha dato per ora i risultati sperati”). Nel tardo pomeriggio odierno, in un’interessante articolo di AMuS, viene confermato quanto detto dal pilota australiano della RedBull: la nuova Power Unit francese, che montava aggiornamenti principalmente alla camera di combustione, sembra abbia addirittura 20 CV in meno di quella precedente, utilizzata da Kvyat nel Brazil GP. Ricordiamo che Renault si aspettava un miglioramento attorno al decimo di secondo nella versione da 7 gettoni, e di due decimi nella versione “completa” (11 gettoni).
Ore 15.30 – Dalla gara di ieri ce ne usciamo con una classifica del campionato costruttori ben definita. La Williams ha la certezza matematica di arrivare terza e quindi di ricavare grazie a Bernie, la bellezza di quasi 90 milioni di dollari in premio. Discorso simile, ma con una cifra inferiore per la Force India che ha la garanzia di arrivare davanti a Lotus e Toro Rosso, in quinta posizione, guadagnando un premio pari a quasi 70 milioni di dollari. Non male per un Team che ha già questo a MisterE un anticipo dei soldi 2016 per poter pagare i fornitori nei mesi di transizione tra il 2015 e il 2016.
Ore 11.00 – Nelle dichiarazioni post gara del Brasile GP, Hamilton ha parlato anche di modifiche alla W06 Hybrid dopo la deludente e un po “strana” gara del Singapore GP. Sembra che Mercedes ora utilizzi un diverso assetto meccanico sulle proprie vetture per far rendere al meglio le gomme Pirelli in relazione alla nuova normativa riguardante le pressioni (più elevate) in vigore proprio dal GP di Singapore.
Ore 9.00 – Grazie alle dichiarazioni post Brasile GP da parte di Rosberg, abbiamo la conferma che il distacco subito dalla Ferrari (14 secondi con Vettel) è piuttosto reale e veritiero. Rosberg subendo l’offensiva costante del compagno di squadra ha dovuto spingere dall’inizio della gara fino a “quasi” la fine (si possono togliere gli ultimissimi giri). C’è sicuramente da dire che in alcune fasi di gara, quando la Mercedes ha voluto utilizzare l’ormai famoso BOOST, il ritmo tenuto dal due teutonico era veramente impressionante, anche rispetto a quello tenuto da un super Vettel e da una ottima Ferrari. Ma per via di consumi troppo elevati, nemmeno il team tedesco ha potuto mantenere per moltissimi giri un ritmo stellare e imprendibile per la vettura rossa numero 5.