Quella che sta per terminare sarà una stagione superba per la Porsche, nonostante i problemi d’affidabilità che hanno rallentato le due 919 Hybrid nelle prime due gare stagionali (6 Ore di Silverstone e Spa). Il dominio si può dire che è iniziato dalla 24 Ore di Le Mans, con la vittoria conquistata dopo 17 anni (la quale mancava dal lontano 1998), e successivamente la casa tedesca non è stata a guardare ma anzi, ha continuato il suo progresso a partire dal Nurburgring ad agosto, con una vettura aggiornata, fino ad arrivare ad oggi con la conquista del titolo costruttori. Un titolo che mancava dal lontano 1985, anche se ai tempi non si chiamava WEC, ma Mondiale Sportprototipi (per la precisazione “FIA World Sportscar Championship”), con la squadra ufficiale denominata Rothmans Porsche, con le storiche vetture 956B e 962C.
E’ partito come sempre alla grande il weekend per la Porsche, con la conquista della pole di sabato grazie all’equipaggio #17. La gara è stata caratterizzata per la maggior parte dei giri, dalla pioggia, con una partenza dietro alla Safety Car per i primi minuti.
Al via della gara, una gran Toyota riesce addirittura ad affiancare per qualche metro alle due Porsche, riuscendo a sorpassare una Audi. Nelle curve successive arriva addirittura un contatto tra Lotterer e Lieb, con quest’ultimo che va fuoripista perdendo parecchi secondi. Per la classe LMP2, succede una cosa simile alla Oreca #47 andando nella sabbia, con la Safety Car che entra in pista e azzera tutti i vantaggi. Intanto in classe GTE Pro la Ferrari #71 di Rigon perde addirittura quattro posizioni al via, ricordiamo che partiva secondo.
Alla ripartenza, subito acceso il duello in classe GTE Pro con le due Porsche 911 RSR #91 e #92, che si contendono la seconda posizione. La #91 ha assolutamente bisogno di arrivare davanti alle #92, per limitare i danni dalla Ferrari #51 di Toni Vilander in testa in quei giri alla gara. In GTE AM grande allungo di Patrick Long con la Porsche #77 del Dempsey Proton Racing, con un vantaggio di circa 30 secondi sulla Corvette #50, che al momento era guidata dall’italiano Paolo Ruberti.
Ai primi pit stop, le due Porsche 919 Hybrid non eseguono il cambio pilota, cosi che Hartley e Lieb rimangono al volante; da sottolineare invece la grande prestazione di Alex Brundle (rientrato alle corse dopo l’infortunio) che porta la Morgan-Nissan a ridosso delle prime due posizioni occupate dalle due Ligier del G-Drive Racing. In Ferrari la #71 passa la #51 portandosi in seconda posizione, dietro alla Porsche #91. Passata l’ora e mezza di gara le vetture occupanti le prime due posizioni in GTE Pro, si danno delle gran botte e risposte, in un bellissimo e accesissimo duello. Intanto, seguono svariate sventure alla Porsche #88 e #77; cosi come alla Corvette #50 e alla Gibson-Nissan #42, che sono protagoniste di diversi fuori pista, specie le ultime due vetture menzionate.
A metà gara ci sono importanti stravolgimenti, con le due Audi che passano a condurre la gara davanti alle due Porsche, con la #17 di Timo Bernhard che è protagonista di un testa a testa con l’Audi #8 di Di Grassi. Intanto drive through per la Ligier-Nissan #26 per non aver rispettato il regime di FCY. Sempre restando in classe LMP2, l’Alpine-Nissan #36 e la Morgan-Nissan #29 si danno battaglia per la prima posizione di classe, e la meglio l’avrà l’Alpine. Intanto, dopo un lunghissimo stint di Toni Vilander (durato più di 4 ore), sulla Ferrari 458 Italia #51 sale Gianmaria Bruni, facendo già segnare tempi migliori della Porsche #91 leader. Segnaliamo anche una foratura ai danni della Ferrari #71 di AF Corse, costretta ad un pit forzato.
Nell’ultima ora le posizioni si consolidano in quasi tutte la categorie, con l’unica incertezza nella classe assoluta dove Dumas si esibisce in un super sovrasterzo che lo fa scendere di una posizione a scapito dell’Audi di Fassler. Non riuscendo ad arrivare alla fine con il carburante, la Porsche #18 è costretta ad andare ai box per eseguire il pit fuel, lasciando campo libero alla #17, che va a vincere in tranquillità segnando la quarta vittoria consecutiva. Da notare che l’Audi 7, pur con un ottimo stint finale di Lotterer, non riuscirà a star davanti alla Porsche #18. La prima e seconda posizione in questa 6 h di Shanghai assicurano cosi alla Porsche, la prima posizione certa nel campionato costruttori, vinto dalla casa di Stoccarda dopo ben 30 anni.
Nella classe LMP2 vince l’Apine-Nissan #36 del Signatech Alpine
In GTE Pro vince la Porsche #91 del Team Manthey.
In GTE Am vince la Ferrari #83 di AF Corse.
Archiviata la 6 Ore di Shangai, al termine del mondiale manca solo l’ultimo appuntamento: la 6 Ore del Bahrain, fissata per sabato 21 novembre. I titoli ancora in palio sono: titolo piloti LMP1, LMP2, GTE (Pro e Am) e titolo costruttori di quest’ultima classe, il quale sarà conteso tra Ferrari e Porsche.