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Foto: Honda Performance Development |
Dopo il bruttissimo avvio di stagione della nuova HPD ARX-04b datato gennaio 2015 alla 24 Ore di Daytona con i ritiri di entrambe le vetture gestite dal team Extreme Speed Motorsports, si è deciso di interrompere in modo immediato l’impiego in pista del prototipo, per via di problematiche legate all’affidabilità.
A distanza di un anno, ecco le nuove immagini della vettura con le specifiche 2016; l’HPD (Honda Performance Development) si è concentrata molto sull’aerodinamica come si può notare “quasi” ad occhio nudo. Ricordiamo che la vettura monta un motore Honda 2.8 turbo V6.
All’anteriore compare solo un flap ai lati della carrozzeria (con cui corsero anche a Daytona), rispetto ai due della versione 2015 nella configurazione ad alto carico aerodinamico con cui avrebbe dovuto gareggiare alla Pikes Peak, ritirandosi ancora prima d’iniziare. Da notare che i due flap sulla versione 2015 hanno una funzione aerodinamica diversa rispetto al singolo con cui correranno nel 2016. L’angolo del particolare aerodinamico è ora meno accentuato, cosi com’è quindi meno accentuata la ricerca di carico aerodinamico all’anteriore, nonché lo spostamento del flusso nella parte superiore della vettura.
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Foto: Honda Performance Development (a sinistra la versione 2016, a destra la versione 2015) |
Sempre all’anteriore, modificate le feritoie (molte meno) posizionate anteriormente e posteriormente alla “classica” apertura al di sopra delle ruote anteriori, cosi come sono state modificate completamente le pance. Dalla successiva fotografia si notano molto bene le differenze.
Gli slot di sfogo dell’aria, nella versione 2015, erano separati tra parte interna ed esterna, cosa non presente sulla versione 2016. Le pance sembrano essere snellite con le novità aerodinamiche introdotte; ora si cerca semplicemente di fare interagire il più possibile i due flussi provenienti dall’avantreno. Gli slot “interni” che servivano e servono tuttora per portare più aria possibile al di sopra del diffusore, sono stati allargati, mentre i due slot in basso e lo sfogo dietro gli pneumatici anteriori, attualmente, sono diventati un tutt’uno comportando modifiche molto visibili sul lato esterno delle pance.
Il flusso che corre lateralmente alla vettura è utile a sigillare la parte esterna evitando dannose perdite di carico aerodinamico generato dal fondo grazie all’interazione di flussi parassiti. Infine, da segnalare il minor ingombro dei passaruota posteriori, ora meno pronunciati e utili, in maniera minore, a contenere il flusso di aria all’interno della vettura.
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Foto: Honda Performance Development (a sinistra la versione 2015, a destra la versione 2016) |
Nella parte posteriore non si notano ad occhio nudo modifiche evidenti. Solo una piccolissima modifica all’endplate, in cui quest’ultimo possiede un bordo di uscita completamente rettilineo.
Foto: Honda Performance Development (a sinistra la versione 2015, a destra la versione 2016)
Il debutto della versione 2016 dovrebbe avvenire alla 12 Ore di Sebring, gareggiando quindi nell’IMSA WeatherTech Sportscar ed è molto probabile che corra nel medesimo campionato anche nel 2017.
Un ringraziamento al PJ (@RoboCoPJ) per il contributo tecnico.