Il tracciato di Barcellona è considerato da tutti gli ingegneri una vera e propria galleria del vento a grandezza naturale. Questa pista è un vero banco di prova per le vetture poiché solitamente chi è veloce su questa pista lo è anche su moltissimi altri tracciati del mondiale.
Il tracciato del Montmelo è suddiviso in tre settori, ognuno dei quali presenta
caratteristiche piuttosto diverse:
- Il settore
1 è caratterizzato da un lungo rettilineo, una esse e una piega a
destra molto veloce che si percorre a circa 230 km/h. Per fare bene questo
settore serve velocità di punta e un elevato carico aerodinamico.
- Il settore
2 è composto da due pieghe a 180°, una curva da terza marcia verso sinistra
in leggera salita e una curva abbastanza veloce verso destra che si percorre a
circa 220 km/h. In questo caso oltre a del carico aerodinamico piuttosto elevato serve anche una vettura con buon grip meccanico per uscire forte da curva 5.
- Il settore
3 è contraddistinto da sei pieghe abbastanza lente e una curva veloce
verso destra che porta i piloti sul rettilineo principale. In questo settore è
richiesto un ottimo grip meccanico dato che le curve sono tutte abbastanza
lente e un’ottima trazione.
Partendo dalla stagione 2015, il tracciato di Barcellona aveva sicuramente messo in luce tutte le
caratteristiche positive e negative della SF15-T, già ben visibili dai test invernali. La gara 2015 per la Ferrari è stata una delle più difficili, con Sebastian Vettel che pur chiudendo la gara in terza posizione, ha accusato un gap da Rosberg di ben 45 secondi.
La SF15-T soffriva nei confronti della Mercedes soprattutto nel terzo settore, caratterizzato da curve medio-lente, dove la vettura 2015 del Team italiana accusava un gap di quasi mezzo secondo sia in regime di qualifica che in quello di gara. Da ricordare inoltre come la SF15-T nella passata stagione non gradiva assolutamente la gomma Hard, una delle due mescole obbligatorie da usare in gara.
Ma in questo 2016 la Rossa è senza dubbio migliorata in termini prestazionali rispetto alla vettura 2015 anche se per ora non è riuscita a raccogliere i risultati che in molti, Marchionne in primis, si aspettavano ad inizio stagione. La “sfortuna” della prima gara di Melbourne, i problemi di affidabilità della prima gara e della seconda, oltre ad importanti errori commessi dai due piloti, ha privato la Ferrari di una possibile vittoria e di altri ottimi risultati.
Analizzando il gap in qualifica di questo inizio di
stagione si può evincere che il distacco chilometrico che separa la SF16-H dalla W07 è di circa 120 millesimi.
Sul
tracciato del Montmelo possiamo ipotizzare, viste le quattro precedenti gare, come la SF16-H dovrebbe difendersi ed essere molto competitiva nel primo settore poiché
la vettura del Team italiano sembra essere molto performante nelle curve ad alta velocità. Il
settore 2 potrebbe anch’esso essere abbastanza congeniale per la Ferrari SF16-H anche se le caratteristiche di questo tratto di pista secondo noi
si addicono perfettamente ai connotati tecnici della W07 Hybrid. Il settore 3 sarà invece il primo vero banco di prova per questa nuovissima vettura dato che dalle prestazioni che si otterranno in questo tratto di pista
si potrà capire il reale miglioramento della vettura rispetto alla scorsa stagione. In questo tratto sarà fondamentale avere un
ottimo inserimento in curva (la push rod 2016 dovrebbe aiutare il duo Ferrari) e sarà molto importante la trazione ossia ottima parte meccanica soprattutto posteriore nonché una erogazione dolce ed efficace del V6.
Da quello che abbiamo potuto vedere in queste prime quattro gare, la vettura è sensibilmente migliorata nell’inserimento nelle curve medio-lente ma continua a soffrire dove la trazione conta. Diciamo questo perchè per esempio, nell’ultimo Gran Premio corso in quel di Sochi, nel tratto compreso tra curva 13 e 14, la vettura italiana accusava un gap nei confronti della Mercedes di ben due decimi e mezzo (valore estrapolato dai dati GPS che i Team hanno a disposizione).
Ma in questo 2016 per la SF16-H ci sarà anche un aiuto non direttamente progettato dalla scuderia italiana: gli pneumatici SOFT che la Pirelli ha portato insieme alle gomme Medium e le Hard per questo quinto appuntamento stagionale. Gomme che garantiranno un miglior grip e che quindi andranno a mascherare in parte i problemi di trazione delle varie vetture.
Vedendo le gomme scelte, è chiaramente comprensibile come la Ferrari imposterà il proprio fine settimana concentrandosi esclusivamente sulle gomme soft e medie, come in realtà moltissimi degli altri Team. Ma se Mercedes opterà molto probabilmente per una strategia conservativa privilegiando l’utilizzo del compound Medium, per la Ferrari, in base a come andranno le prove libere oltre che le qualifiche, potrà aprirsi una seconda valida strategia, più aggressiva di Mercedes sfruttando più set di gomme Soft.
Sempre analizzando la differenze nei vari compound che i vari Team potranno utilizzare, un aiuto ulteriore per Ferrari potrebbe arrivare (parzialmente) dal meteo. Sul Montmelo di Barcellona sono previsti circa 20°C nella giornata di domenica con bassa probabilità di pioggia; ecco il dato di temperatura dell’aria, nonché ovviamente quello della pista, sarà fondamentale perchè più alta sarà la temperatura e più il gap che separa le due scuderie andrà a ridursi.
Analizzando i dati dei test invernali raccolti durante i vari long run che i piloti hanno disputato, la Ferrari non sembrava molto distante dalla Mercedes con le gomme soft a serbatoio pieno mentre sembrava essere più in difficoltà con le medie a macchina più scarica di carburante. Tali dati ovviamente vanno presi con le pinze viste le molto diverse condizioni ambientali che si avranno in questo fine settimana.
Altro aspetto da non sottovalutare per questo fine settimana è il sistema ERS che sul tracciato di Barcellona ha meno importanza rispetto ad altri circuiti. Secondo i dati in mostro possesso sul circuito catalano si andrà a recuperare da MGU-K circa 800 kJ per giro, mentre il motore elettrico MGU-H potrà recuperare fino a quasi 2400 kJ al giro per un totale di circa 3200 kJ. Il loro contributo che risulta essere ovviamente un effetto utile per i vari Team risulta essere di un secondo e due decimi al giri. Ciò vorrà dire che il grosso gap creato da Mercedes rispetto a tutti i suoi rivali nello scorso Gran Premio, a Barcellona tornerà ad essere più “normale” e meno “extraterrestre”.
Ma quindi, cosa c’è da aspettarsi dalla Ferrari in questo Gran Premio di Spagna?
Ferrari arriva certamente in Spagna da seconda forza indiscussa del mondiale e grazie ad alcuni aggiornamenti aerodinamici (soprattutto al retrotreno) accoppiati ad una ottimizzazione nel funzionamento dell’ala anteriore (che in Russia non ha dato i risultati sperati) oltre che della nuova Power Unit, potrà essere certamente più vicina (rispetto a Sochi) al Team che ha dominato fin qui la stagione, la Mercedes. Il Team tedesco ovviamente non starà a guardare ed arriverà in Spagna con molte novità aerodinamiche e qualche modifica meccanica che potrebbero garantire sul giro secco fino a 5 decimi al giro (dai 3 ai 5 decimi quello che si aspetta Mercedes in base a come funzioneranno i vari aggiornamenti).
E se dovessimo dare qualche numero, secondo noi la Ferrari potrebbe essere non troppo vicina in qualifica con un gap di 4-5 decimi mentre in gara, anche per via di una minor influenza del tanto chiacchierato fenomeno del clipping che ha afflitto la SF16-H soprattutto in determinati circuiti, potrebbe avvicinarsi al Team Mercedes con un gap attorno ai 2-3 decimi a giro. Ovviamente queste sono solo nostre previsioni che potrebbero variare o addirittura essere stravolte dalle temperature della pista e dai risultati delle evoluzioni aerodinamiche che i team porteranno per il Gran Premio di Barcellona.