Dopo il debutto IMSA alla 24 Ore di Daytona il 30 gennaio scorso ed il successivo debutto WEC alla 6 Ore di Silverstone due settimane fa (17 aprile), nel GP di Monterey a Laguna Seca (quarta gara stagionale IMSA) è arrivata ufficialmente la prima vittoria con l’equipaggio #67 formato da Richard Westbrook e Ryan Briscoe dopo che nella giornata di sabato è stata sfiorata persino la Pole Position in classe GTLM, andata poi alla Ferrari #68 di Scuderia Corsa nei minuti finali.
Emerge un grande fattore da questa vittoria: i consumi, ed è ciò che ha permesso di raggiungere il gradino più alto del podio, con soli due pit stop eseguiti per tutta la durata della gara (2 ore), risultando l’unica vettura (assieme alla Lola-Mazda #70 che però è stata costretta al ritiro) ad eseguire un tale numero di soste. Nel primo pit stop è stato effettuato il cambio pilota, cambio pneumatici (ricordiamo che nella medesima gara hanno debuttato le nuove Michelin che a loro volta avevano già debuttato nel WEC a Silverstone) e rifornimento, mentre nel secondo pit stop è stato effettuato il cambio degli pneumatici oltre al rifornimento. Sono 52 i giri percorsi con uno singolo stint di carburante (equivalente di 1 ora e 17 minuti di gara). Nella Ford #66, invece, sono stati quattro i pit stop effettuati, con il piazzamento in sesta posizione ad opera di Joey Hand e Dirk Muller. (Risultati ufficiali)
In ottica Le Mans, la Ford schiererà un vero e proprio squadrone con quattro vetture in totale nella classe GTE Pro, formato sostanzialmente dalle due vetture IMSA del Chip Ganassi Racing Team USA e dalle due vetture WEC del Chip Ganassi Racing Team UK. Sarà interessante capire se l’arma segreta della nuova GT sarà proprio l’autonomia (con la quale ha permesso la vittoria a Laguna Seca), con la possibilità di puntare alle strategie differenziate, dato il numero di vetture che porteranno alla classica francese.