UPDATE ore 10.00
Ferrari ha confermato pochi minuti fa che il legame lavorativo con James Allison è stato interrotto pochi giorni fa, dopo settimane di speculazioni. Mattia Binotto assumerà il ruolo di Direttore Tecnico.
Ferrari: “Il team desidera ringraziare James per il suo impegno e sacrificio durante il tempo trascorso insieme. La Ferrari augura a James successo e serenità per le sue attività future”.
Allison: “Nel corso degli anni che ho passato in Ferrari, in due fasi diverse e coprendo ruoli diversi, ho potuto conoscere e apprezzare il valore della squadra e delle persone, uomini e donne, che fanno parte di esso. Voglio ringraziare tutti per la grande esperienza professionale e umana che abbiamo condiviso. Auguro a tutti un futuro felice con un sacco di successo. “
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Sono passati ormai poco più di quattro mesi dalla tragedia familiare che ha colpito il Direttore Tecnico della Ferrari James Allison; era il 22 marzo e nella vita di James cambiava molto, anche troppo, per via di una perdita importante, oseremmo dire fondamentale, della moglie Rebecca, scomparsa a causa di una brutta e bastarda malattia, la meningite fulminante. E’ rimasto James con i suoi tre figli, Emily, Matteo e Jonathan, nemmeno troppo piccoli ma comunque “persi”, con un vuoto affettivo da colmare, e a questo chi se non il padre dovrebbe pensarci?
JAMES ALLISON è un ingegnere aerospaziale che ha una ottima carriera alle spalle
L’attuale Direttore Tecnico della Ferrari si laureò in ingegneria aerospaziale all’Università di Cambridge ben 27 anni fa, passando in Formula 1 addirittura nell’anno seguente, venendo assunto dal Team Benetton di Flavio Briatore con Nelson Piquet come pilota di punta.
Il suo ruolo iniziale fu quello di Progettista Junior nel reparto aerodinamica ma viste le enormi aspettative del tecnico inglese decise di trasferirsi a fare il Responsabile del reparto Aerodinamica nel Team Larrousse salvo poi rientrare in Benetton nel 1994 visti i deludenti risultati del Team francese.
Nel 1999 la svolta “italiana” visto che arrivò la chiamata di Ferrari sotto la direzione tecnica di un mostro sacro chiamato Rory Byrne dove vinse tutto quello che si può vincere in Formula 1. Erano anni importanti quelli per Ferrari, che grazie ad un grande Team, strutturato e con tutte le persone al posto giusto dominò per vari anni.
Nel 2005 tornò in Benetton che era già diventata
Renault F1 per via di un ruolo molto vicino a quello a cui Allison aspirava poter fare da li a breve: il Direttore Tecnico. In Renault quel ruolo lo ricoprì in quegli anni Bob Bell mentre ad Allison affidarono il ruolo comunque di Vice-Direttore Tecnico dall’anno 2005 al 2008.
Nel 2009 l’anno del sogno, visto che la Renault lo promosse nel ruolo di Direttore Tecnico. La vettura non risultò molto competitiva tanto che in 17 gare collezionò solamente 1 pole position e nemmeno una vittoria.
Nel 2013 fu nominato Direttore Tecnico della Scuderia Ferrari, ma la presenza del duo Pat Fry (Direttore dell’Ingegneria) e del greco Tombazis (il capo progettista) creò dei problemi di gestione della parte tecnica del Team. E’ proprio per questo che le vetture italiane del 2014 e del 2015 non vengono considerate vetture di Allison, proprio perchè in realtà il duo Fry – Tombazis dominava nella gestione tecnica del Team.
Finché arrivò il 2016 dove per la prima volta abbiamo potuto vedere una Ferrari finalmente progettata interamente sotto la supervisione del tecnico inglese. Ma il problema è sembra sia durato troppo poco…
LUTTO ALLISON: la Ferrari concesse piena “libertà” al proprio DT
Correttamente, dopo il grave e tremendo lutto, il Team italiano lasciò al suo Direttore Tecnico una completa libertà per riorganizzare la propria vita privata, permettendogli di restare vicino ai suoi figli in Inghilterra dove viveva con la moglie. La stagione per James era iniziata piuttosto bene: il progetto 2016, totalmente suo e dei suoi principali collaboratori come Resta o Binotto, stava dando dei risultati decenti nelle primissime gare pur considerando i “gravi” problemi alla SF16-H dati da una turbina molto esosa in termini di energia “elettrica” e da un cambio fragile, strutturalmente debole e da modificare nei materiali per renderlo più rigido nella struttura.
La SF16-H aveva ulteriormente accorciato il gap sull’astronave anglo – tedesca denominata per questo 2016 W07 Hybrid, e nei primi Gran Premi la possibilità di vincere almeno una gara c’era stata. Purtroppo vuoi per colpa di problemi tecnici, per un muretto dormiente o per errori dei due piloti, questa vittoria non è mai e ancora arrivata.
ALLISON era tornato ad Aprile a lavorare a Maranello ma solamente “part time”
La buona volontà del tecnico inglese, associata ad una voglia di tornare a “vivere” e concentrarsi su quello che oltre ad essere il proprio lavoro è anche una grande passione per Allison, già nelle prime settimane di Aprile tornò a Maranello per portare avanti gli sviluppi sulla macchina 2016.
Un lavoro purtroppo part time per riuscire a non tralasciare quella parte di vita totalmente scombussolata dopo quel maledetto 22 marzo. Questo sicuramente ha limitato, e lo sta ancora facendo, lo sviluppo della SF16-H con un Team che dopo i “brutti” risultati delle gare successive, messo sotto pressione anche da una parte della stampa che richiamava spesso le parole di Marchionne ad inizio stagione, ha iniziato a spazientirsi.
In molti si stanno chiedendo cosa è che può limitare un Team come Ferrari nella mancanza del proprio Direttore Tecnico. La risposta non è semplice, ma sembra che dietro ci sia un problema che possiamo definire “gestionale” ossia un sistema di gestire tutti i componenti del Team piuttosto arretrato, rimasto quello che era presente nell’era Todt per essere più precisi, dove la figura del Team Principal era strettamente necessaria altrimenti si andavano a rallentare tutti i processi di validazione della novità o comunque della progettazione. C’è poi anche chi sostiene ma questo l’ho già scritto, che, un po come Honda, in Ferrari ci sia un “sistema di sviluppo” piuttosto obsoleto e ancora non adattato ai tempi in cui non si può testare nel vicino circuito di Fiorano il che comporta ora molti passaggi per poter deliberare un determinato componente aerodinamico e telaistico.
FERRARI ha chiesto una presenza più costante ad ALLISON e lui ha chiesto di andarsene
Una situazione che fino a poche settimane fa era piuttosto “piatta” con Ferrari che accettava (pur controvoglia alcuni dicono) il “part time” di Allison richiesto dal tecnico inglese.
Ma dopo i troppo deludenti risultati in pista della SF16-H il Team ha deciso di passare all’attacco chiedendo ad Allison una presenza più costante in quel di Maranello per risollevare una stagione che stava prendendo una piega troppo “negativa” rispetto ai proclami e agli obiettivi; purtroppo il tecnico inglese non se l’è sentita di avvallare la richiesta di Ferrari manifestando invece la voglia di tornare a lavorare in Inghilterra per riuscire a garantirsi una vita più “tranquilla” e più vicina a chi ha subito un grosso dramma.
Non è quindi giusto parlare di una Ferrari che ha silurato il tecnico inglese, valendo anche il viceversa: l’addio di Allison, che avverrà tra questa settimana e la prossima secondo le ultimissime informazioni raccolte da FUnoAnalisiTecnica (UFFICIALE 27-07), è un addio concordato tra le due parti: in sintesi, Ferrari aveva bisogno di una presenza più corposa del proprio Direttore Tecnico in fabbrica, dall’altra parte James Allison non potendo garantire ciò che Ferrari gli aveva richiesto, ha deciso di farsi da parte.
FERRARI: ora che Allison se ne andrà, chi al posto suo?
La risposta, secondo le informazioni che abbiamo potuto raccogliere, è semplice: non c’è una valida alternativa al tecnico inglese. Sembra che per il breve periodo le mansioni finora occupate da Allison verranno prese da Binotto, un buon tecnico italiano che ha ancora però tanto da dimostrare sulla pista (sperando che il Team lo lasci lavorare, in pace, nei prossimi mesi………..).
Per il medio termine, sembra che l’arrivo di James Key (l’obiettivo numero 1 di Arrivabene) sia piuttosto improbabile visto il contratto molto chiuso con cui il tecnico inglese è legato al Team RedBull; il nome di Bob Bell espresso nella mattinata dalla Gazzetta non è campato per aria e potrebbe anche mettere d’accordo i due Team con la possibilità di vedere quindi Allison vestito a breve di giallo (senza gardening o comunque con la possibilità di effettuare solo un breve periodo di fermo) e Bob Bell, ora consulente Renault, vestito a breve di rosso. Per quanto ne sappiamo e stando a quello che persone informate ci dicono, la Ferrari con l’acquisto di Bell e l’abbandono di Allison ci perderebbe. Ovviamente se si avverasse l’arrivo di Bob Bell in casa Ferrari, sarà poi solo la Storia a parlare.
Dalle informazioni che abbiamo raccolto,
anche Mclaren sarebbe molto interessata all’acquisto di James Allison che insieme a Peter Promodrou potrebbe formare una duo molto assortito tra telaisti e aerodinamici. Un parere lo deve pur dare anche Honda, la quale è colei che mette principalmente i soldi nel progetto Mclaren/Honda;
il motorista giapponese sarebbe d’accordo con l’idea di rinforzare il proprio organico tecnico con l’acquisto del tecnico inglese tanto da mettere a disposizione una buona somma di denaro per convincerlo ad accettare la sfida Mclaren.
Per quanto riguarda il ritorno di Aldo Costa a noi non ci è stato confermato. Costa si trova bene (non benissimo per via di alcuni suoi mugugni nei confronti di Paddy Lowe) in Germania dove con il Team Mercedes sta vincendo l’impossibile e con cui ha ancora molto lavoro da poter fare anche per via del cambiamento regolamentare del 2017.
Concludendo, c’è ormai la certezza che la Ferrari a breve sarà senza il suo Direttore Tecnico ma anche senza, per quanto ne sappiamo attualmente, validi o certi sostituti. Non pensate sia un bel problema per Marchionne e soprattutto Arrivabene?