E’ tempo di tornare a parlare di Formula 1 dopo l’ormai classica pausa estiva dove anche i vari centri operativi dei Team sono da regolamento obbligati a chiudere per poter garantire ai propri dipendenti il giusto riposo e recupero, vista anche l’impegnativa stagione 2016 da ben 21 gare.
Dopo la noiosa gara dell’Hockenheimring, il tredicesimo appuntamento del calendario 2016 di Formula 1 verrà corso sulla storica e speciale pista di Spa Francorchamps.
GP BELGIO: 7004 m per il circuito più lungo (e più bello?) del mondiale
Il circuito di SPA risulta essere il
più lungo del mondiale con i suoi 7.004 metri. Si parte con un primo settore dove all’interno si trovano due delle curve più impegnative di tutto il mondiale, ossia
Eau Rouge e
Blanchimont, due curve molto veloci con
notevoli accelerazioni laterali nonché una compressione record sia per gli organi meccanici che per tutti i componenti della Power Unit, liquidi di raffreddamento e di lubrificazione in primis.
Oltre a due curve storiche, il primo settore di SPA contiene però anche una curva lentissima, la 1, e ben tre rettilinei, l’ultimo denominato Kemmel Straight dove servirà tanta potenza soprattutto elettrica per generare velocità il più importanti possibili.
Anche il terzo settore è molto simile al primo, con la potenza della Power Unit e in parte anche il grip meccanico (in uscita dall’ultima, lentissima chicane) che saranno i due fattori tecnici importanti per riuscire ad effettuare i miglior tempi in quel tratto di pista .
Discorso diverso invece per il settore centrale dove servirà generare un buon livello di carico aerodinamico poiché sono presenti alcune curve da media velocità e altre da medio – alta.
Sarà quindi necessario trovare un compromesso aerodinamico soprattutto per chi come Ferrari non riesce ancora a generare il corretto carico tramite il corpo vettura, il quale gli permetterebbe di scaricare leggermente le ali pagando meno resistenza all’avanzamento sui lunghi dritti del circuito di SPA. Solitamente su questa tipologia di pista si usano assetti aerodinamici da medio – basso carico aerodinamico con le vetture come la RB12 che potranno scaricare leggermente le ali contando sul recupero di deportanza al posteriore grazie al corpo vettura. C’è da dire però che grazie all’ottimo recupero in termini di potenza della Power Unit Renault, nelle ultime gare RedBull non è più cosi obbligata a scaricare enormemente le proprie ali (soprattutto la posteriore) come faceva invece nel 2015.
E’ eloquente l’immagine successiva dove andiamo a mostrare le due ali posteriori portate dalla RedBull nel Gran Premio del Belgio 2015, con la specifica in basso veramente da bassissimo carico, una Monza Spec:
GP BELGIO: dopo i problemi del 2015, Pirelli fa la coraggiosa introducendo le SuperSoft! Il Gran Premio del Belgio risulta essere il primo vero weekend dove le scelte di Mercedes, Ferrari e RedBull riguardanti i 13 set di gomme a disposizione durante i tre giorni di Gran Premio, sono andate in direzioni completamente diverse.
Le gomme che Pirelli ha scelto per il Gran Premio del Belgio saranno: SuperSoft (Rossa), Soft (Gialla) e le Medium (Bianca), una tri-combinazione già utilizzata in molti weekend finora già corsi (per ultimo, in Ungheria). C’è sicuramente da sottolineare come la lunghissima pista di Spa sollecita enormemente gli pneumatici in particolare nella stupenda curva Eau Rouge. Per quanto riguarda i compound portati dal costruttore di pneumatici italiano, gli pneumatici SuperSoft e Medium sono LOW WORKING RANGE mentre lo pneumatico Soft è un HIGH WORKING RANGE, con i primi due che per rendere al meglio bisogna farli lavorare a temperature più inferiori, tra gli 85°C e i 115°C mentre la Soft a temperature più elevate, tra i 105°C e i 125°C.
Le diverse scelte tra i tre Top Team cosa comporterà? Quasi sicuramente vedremo una gara con strategie diverse tra Ferrari e Mercedes / RedBull con la prima che avendo a disposizione più compound Soft e SuperSoft potrà optare per una strategia più aggressiva, ipotizziamo a tre soste con l’utilizzo dei due compound più morbidi. Per RedBull e soprattutto Mercedes invece pensiamo ch vadano a impostare la gara su una strategia più “conservativa” a due soste con l’utilizzo dei compound Soft e Medium. Ricordiamo che nel 2015 Lewis Hamilton vinse con una strategia a due soste, partendo con la Soft, sostituendola al giro 13 per montare la Medium e sostituendo quest’ultima al giro 30 di 43 per montare la Soft.
Per concludere questo secondo paragrafo dell’ormai classico articolo pre Gran Premio vogliamo fare una velocissima panoramica meteo aspettando le previsioni, quelle vere, grazie al nostro meteorologo di fiducia Andrea Pini. La temperatura dell’asfalto potrebbe risultare piuttosto alta per lo standard di SPA soprattutto tra venerdì e sabato visto che in questa settimana si instaurerà sull’Europa una campana anticiclonica molto importante che garantirà tempo piuttosto soleggiato e temperature sopra la media. L’unica incognita sembra rimanere sulla gara dove la probabilità di pioggia è ora del 20% – 30%.
Temperature che non dovrebbero creare grossi problemi al compound Soft mentre un grosso punto di domanda per tutti i Team sarà sicuramente il funzionamento del compound più morbido, che come abbiamo detto poco sopra funziona nel miglior modo a temperature piuttosto “basse” dell’asfalto. Sarà fondamentale soprattutto per Ferrari in funzione gara, riuscire a capire quanti giri la SuperSoft garantirà ottime prestazioni, questo per scegliere la corretta strategia.
POWER UNIT: ICE veramente sollecitato ma per i consumi si correrà tranquilli!
Il circuito di SPA è un tracciato che sollecita enormemente la parte endotermica della Power Unit in modo molto simile ad un tracciato che conosciamo meglio noi italiani, l’Autodromo di Monza.
Da un punto di vista dei consumi
è ovvio che servirà avere una Power Unit molto efficiente poiché più è grande quel tanto “chiacchierato” numerino con la % davanti e meno carburante in partenza si può imbarcare a parità di prestazioni; assodato ciò,
il tracciato di SPA non è severo per i consumi per via delle configurazioni delle varie vetture che scenderanno in pista non con “molta ala”, la grande responsabile spesso degli elevati consumi se si va ad associare all’elevato carico aerodinamico anche elevate o comunque importanti velocità.
POWER UNIT: gli oltre 7000 m del circuito di Spa esalteranno i recuperi di energia cinetica
Sul circuito di SPA, cosi come in Russia a Sochi e anche da quest’anno a Baku, verrà esaltata in modo importante la parte ibrida delle varie Power Unit visto che stiamo parlando di un peso nell’arco di un giro attorno al 3% (valore simil Baku). Se prendiamo per esempio il circuito di Sochi, un altro di quelli in cui conta molto la parte ibrida dell’unità motrice ci fermiamo al 2,7%. A Spa sarà fondamentale soprattutto il recupero di energia elettrica da parte del motore elettrico MGU-H, su cui Ferrari ha lavorato moltissimo nell’evoluzione di motore introdotta in Canada. Se ricordate, nella passata stagione su quelle tipologie di tracciati, ed anche a Sochi in questo 2016, la Ferrari ha sofferto moltissimo mentre la Power Unit Mercedes si esaltava a dimostrazione che uno dei vantaggi del team anglo-tedesco stava proprio in quest’area.
Ricordiamo che il regolamento tecnico permette un recupero massimo da MGU-K pari a 2 MJ al giro imponendo un consumo massimo di energia proveniente dalla batteria di 4 MJ al giro. Dai 2 MJ massimi recuperabili da K si devono sommare i MJ recuperati e trasferiti nell’energy store da H oltre ai MJ trasferiti da H direttamente a K senza passare dalla batteria (è questo parte del segreto Mercedes!). Ricordiamo che tutti i Mega Joule di energia elettrica vengono scaricati tramite MGU-K con una potenza massima di 120 kW utilizzabili quindi teoricamente per 33,33 s (120 x 33,3 = 4000 J). Ma ovviamente i Team tramite l’elettronica a bordo delle proprie vetture mappano tutta la pista e non è detto che utilizzino sempre e solo 120 kW.
FERRARI SF16-H: riuscirà la Rossa ad essere la seconda forza in pista? Per la Ferrari il tracciato di SPA non rappresenta una pista congeniale per le caratteristiche della SF16-H.
A livello aerodinamico gli ingegneri di Maranello porteranno degli adattamenti della vettura alle caratteristiche del tracciato con del materiale da basso carico da provare durante le prove libere del venerdì dai due piloti della rossa.
Ricordiamo che la Ferrari aveva già portato in pista un’ala anteriore da basso carico nel nuovo appuntamento europeo di Baku. Ecco la foto confronto che avevamo realizzato per quell’evento:
Anche per quanto riguarda l’ala posteriore la Ferrari aveva portato in Azerbaigian una specifica da basso carico, similare a quella utilizzata sia a Spa che a Monza nella stagione passata.
Per quanto riguarda il motore endotermico non sembra essere prevista nessuna sostituzione sulle vetture di Vettel e Raikkonen in quanto il nuovo ICE “gettonato” è più probabile venga introdotto nel GP di Monza (ma/e occhio alle sorprese…). Da un calcolo dei chilometri effettuati su ICE 3 di Raikkonen e ICE 4 di Vettel non ci dovrebbero essere particolari problemi ad effettuare anche il Gran Premio del Belgio, in quanto, come potete osservare dalla tabella in basso Ferrari è abbondantemente all’interno della normale finestra di utilizzo.
Come sempre anche a Spa saranno fondamentali le gomme e soprattutto il loro utilizzo. La Ferrari ha lavorato molto in questi mesi per riuscire a risolvere i problemi che si sono presentati sulla SF16-H a partire dal Gran Premio di Barcellona e a Montecarlo. Problemi che almeno fino alla Germania non erano stati risolti e che continuavano a ripetersi con temperature della pista superiori ai 40°C. Si è provato in tutti modi a modificare l’assetto meccanico della SF16-H ma i problemi sono sempre rimasti soprattutto quando la SF16-H deve Pirelli impone delle pressioni di gonfiaggio piuttosto elevate. Quando, invece, le pressioni imposte dalla Pirelli sono più classiche, come successo in Ungheria, questi problemi sullo sfruttamento degli pneumatici non sono apparsi. I due fattori negativi in questo 2016 potrebbero essere presenti nel Gran Premio del Belgio 2016, ossia meteorologicamente parlando farà caldo, più caldo delle classiche temperature presenti a Spa in questo periodo dell’anno oltre al fatto che Pirelli è probabile che imponga pressioni piuttosto elevate per cautelarsi su possibili problemi agli pneumatici.
In conclusione, pensiamo che questa pista sia una pista molto pro Mercedes e per la Ferrari possa essere molto dura essere subito alle spalle delle due W07 Hybrid. La conferma di RedBull come seconda forza anche in una pista come quella tedesca dell’Hockenheimring è stata una doccia molto fredda per il Team italiano che pensava per lo meno di giocarsela con il Team anglo austriaco. La Power Unit Renault ha fatto degli importanti passi avanti ed il telaio e l’aerodinamica dei “bibitari” potrà fare la differenza nel settore 2 contraddistinto da curve particolarmente veloci. La Ferrari invece dovrà cercare il miglior compromesso aerodinamico per essere competitiva in questo settore centrale, caricando maggiormente le ali e sfruttando il fatto che la sua unità motrice ha ancora un 20-25 CV in più della Power Unit Renault. Oltre a Red Bull bisognerà tenere d’occhio anche tutti i motorizzati Mercedes e in special modo la Force India che potrebbe essere la vera sorpresa di questo fine settimana.