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GP MALESIA: ecco il pacchetto aerodinamico della Red Bull RB12

In casa Red Bull non ci sono novità di rilievo da segnalare. Il team di Milton Keynes, se escludiamo il muso accorciato di 1,5 cm che è stato introdotto a Baku, non ha portato in pista in questa stagione grosse evoluzioni aerodinamiche alla sua vettura.
La RB12 fin dalla prima gara si è dimostrata una vettura ben nata con parecchio carico aerodinamico generato dal corpo vettura. La RedBull ha dimostrato di essere molto efficiente dal punto di vista telaistico e meccanico, con un assetto rake molto spinto.
Se parliamo di rake “statico” possiamo notare come il team di Milton Keynes è quello che lo utilizza in modo più esasperato anche se il vero segreto è che la maggior resistenza all’avanzamento data da questa caratteristica sui rettilinei viene parzialmente attenuata grazie al carico aerodinamico che rende il rake della RB12 molto più “normale”. Insomma, il posteriore molto alto alle basse velocità (alto valore di rake – 1.9°), si abbassa notevolmente alle alte velocità cosi da ridurre l’angolo di incidenza di tutta la carrozzeria e soprattutto delle ali.
Da un punto di vista vettura, quindi parlando di telaio, efficienza aerodinamica e meccanico, la RB12 è l’unica vettura che attualmente riesce a impensierire Mercedes.
A differenza della vettura del 2015, la RB12 è partita subito forte supportata da una Power Unit che durante l’inverno e durante la stagione è migliorata molto soprattutto sotto il lato dell’affidabilità e dell’erogazione della tanta coppia fornita da queste unità motrici moderne.
Passiamo alle scelte aerodinamiche adottate in Malesia dal Team austriaco: l’ala anteriore è la versione classica, montata sulla RB12 da inizio stagione.
Ala posteriore da medio-alto carico caratterizzata da quattro soffiature nella parte alta delle derive verticali con lo slot collocato nel bordo d’entrata dell’endplate.

Da notare come la RB12 è una delle poche vetture arrivate alle verifiche tecniche senza monkey seat.
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Pubblicato da
Redazione FUnoAT