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Il Pagellone semiserio del Froldi. Gran Premio di Singapore

Il Pagellone semiserio del Froldi. Gran Premio di Singapore
Foto MotorionLine
“Il senno di poi”. Voto: 10 e lode. Oggi chiunque, anche poco avvezzo ai Gp targati formula noia, e diciamola tutta, pure un bambino, avrebbe capito che la Ferrari stava compiendo il consueto harakiri (credo sia il terzo in tutta la stagione, e purtroppo abbiamo ancora tempo per vederne altri). Il nostro Cristiano Sponton nella sua inattaccabile analisi post gp (alla quale vi rimando), ci fa capire quanto la Ferrari non solo sia in totale crisi involutiva a livello tecnico, ma anche come squadra. Cascano regolarmente come polli alle trappole preparate dagli altri team, evidentemente ben più capaci di Maranello e dintorni di gestire la pressione. In sostanza, era talmente chiaro che la scelta del muretto su Kimi fosse sballata…che il senno di poi s’è pure suicidato.

Amen.

Jacques Villenueve. Voto: 5. Sei pagato per essere caustico, critico e intelligente; e di solito lo fai bene. Tuttavia oggi, magari giusto per fare il bastian contrario, difendi il team in rosso (per la vergogna). Hai tempo a dire che in questi casi il 50 per cento è che ti va bene o male. Peccato che la Ferrari peschi sempre, dal primo gran premio 2016, il 50 per cento sbagliato.
Arrivabene. Voto: 2. Maurizio è sicuramente “cool”, e si presenta bene, come un pregevole abito, sartoriale, alla moda. Tuttavia da lui tutti (tifosi e non ), si aspettavano una guida decisa e autorevole. Va bene che arriva dalla Marlboro, tuttavia ormai la sua guida in qualità di “team principal” è tanto fumo..e, battuta scontata quanto tristemente vera, poco arrosto.
Ferrari. Voto: 4. Era da 7 sino alla S-genialata (mutuando l’Alonso furioso dei tempi in rosso) finale. Per una volta sembrava che al muretto ci avessero capito qualcosa e usassero un criterio razionale. E difatti è durata poco.
Jock Clear-Inaki Rueda. Voto: 2. Il primo è l’oggetto misterioso importato dalla Mercedes. Il secondo probabilmente dovrebbe tornare in Lotus. La Lotus non esiste più? Appunto. Domanda: ma se Clear fosse il genio che dicono sia in Ferrari, tanto da avergli attribuito il ruolo di ultima parola nelle strategie, secondo voi, la Mercedes lo avrebbe mollato tanto facilmente? Puzza di pacco lontano un miglio. Vi prego, regalateli, ridateli indietro, fate qualsiasi cosa, ma teneteli lontani dal muretto Ferrari.
Garage Ferrari. Voto: SV. Ma l’antenna tecnologica che da Maranello elaborava le strategie ed in tempo reale si collegava con il gran premio, esiste ancora?
Rosberg: voto:10. Ragazzi, questo, sotto sotto, sta preparando una pietanza chiamata rivincita, e si sta cucinando lentamente il re Nero.
Hamilton: voto: 5. Ho come l’impressione che il talentuoso pilota britannico pensi troppo allo star system e poco alle monoposto. Occhio, che il compagno secchione e meno dotato, ma che si impegna tanto, questa volta fa il colpaccio…;)
Vettel. Voto: 7. Non tanto per la bella gara, tenendo conto della situazione contingente, ma per le parole da condottiero, utilissime in un ambiente come quello Ferrari attuale, sull’orlo di una crisi di nervi.
Raikkonen. Voto: 8 1/2. Il santo bevitore ne ha ben donde di essere incavolato. Ti fai un mazzo tanto, fai un sorpasso da antologia approfittando di uno dei pochi errori di sua maestà Hamilton, hai un passo migliore del suo, e ti ritrovi dietro di lui per colpa del team. Ora, metti anche che l’Hamilton furioso avesse recuperato 30, (dico 30!!!) secondi in 15 giri, poi ti ci vedo a superare la Ferrari, anche in crisi di gomme (è pur sempre la terza forza del mondiale) in un circuito come quello di Singapore. E comunque, male che fosse andata, cosa perdevi? Eri quarto nella peggiore delle ipotesi. Fossi stato in Kimi non sarei rientrato ai box.
Ricciardo. Voto: 10. Per l’incrollabile fiducia nel cercare, sino all’ultimo metro, di riacchiappare Rosberg. Impresa che avrebbe meritato altro epilogo. Ma che sia un grande pilota, tanto che ti rende pure simpatici i bibitari, ormai non lo mette in dubbio più nessuno.
Verstappen. Voto: 5. Toh! che fine ha fatto il predestinato? Io non l’ho visto. E voi?
Chase Carey. Voto: 6 1/2 (3 per i baffi). Sulla fiducia. Diciamolo, ci vuole un cambiamento epocale in Formula 1. Forse è la volta buona? Ne sapremo di più a breve.
Vanity Panel. Voto: 3. Ennesima figuraccia della Federazione. Ora scopriamo che quello che deve essere un pannello “estetico” per evitare di mostrare quel fastidioso scalino nelle monoposto, può diventare strutturale. Avrei da fare tante, troppe domande, probabilmente retoriche. Tuttavia, se tutti gli altri, a parte i bibitari (che comunque ci sono arrivati proprio osservando la Mercedes), non hanno mai pensato a sistemi idraulici nella sospensione anteriore, proprio perché avrebbero dovuto tagliare il telaio (violando il regolamento che prescrive determinate misure), come mai alla Mercedes ciò è stato concesso? Voglio dire: sono tutti idioti/decerebrati nelle altre squadre? Rifletteteci…
Fia. Voto: 3,5. Ovviamente sulla sfiducia. Lo ripeto: male di questa Formula Uno, oltre ai regolamenti? La difformità di giudizio.
Pirelli. Voto: -10. Vi piace la Formula gomme? Non credo. Gli pneumatici dovrebbero essere una delle costanti del gran premio. Di ogni mescola si dovrebbe sapere quello che rende e quando è troppo usurata. Semplice no? Mica tanto. Il costruttore cinese fornisce gomme che praticamente nessuno (tranne Mercedes) riesce a capire. Ogni minima variabile, un refolo di vento, un gabbiano sfigato che attraversa la pista, magari anche le flatulenze dei tifosi o l’aumento di CO2 e mille altre cose, ne cambiano spesso radicalmente le prestazioni. Se poi si mettono pure a cambiare pressioni delle gomme da un giorno all’altro…
Unica scusante per la Pirelli: ci sono pochissimi test in pista. Ma loro hanno accettato di buon grado quando la Federazione ha imposto queste norme assurde. Voi vi mettereste delle scarpe scegliendo a casaccio il numero e il modello? Siamo a questo livello. Perciò…chi è causa del proprio male…
P.S.: gli ultimi due voti resteranno tali e quali per i prossimi appuntamenti del pagellone…appunto sulla sfiducia. Nel caso ci fossero cambiamenti in positivo, ma solo in quel caso, ci si metterà mano (in questo sono un po’ come Catone “il censore”…).
Il direttore
Mariano Froldi

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Pubblicato da
Redazione FUnoAT