Dopo la gara del Messico, il Circus della Formula 1 si sposta in Sud America per l’ultimo dei tre appuntamenti americani, uno di seguito all’altro (Austin, Messico e Brasile), di questa stagione 2016 di Formula 1.
Dopo aver “fallito” il primo match ball Rosberg arriva a Interlagos con 19 punti di vantaggio sul compagno di squadra Lewis Hamilton.
Il pilota tedesco avrà la possibilità di laurearsi matematicamente campione già in Brasile se dovessero presentarsi una delle seguenti circostanze:
- con Rosberg vincente;
- con Rosberg in seconda posizione e Hamilton non oltre la quinta posizione;
- con Rosberg terzo e Hamilton non oltre la sesta posizione;
- con Rosberg quarto e Hamilton non oltre la ottava posizione;
- con Rosberg quinto e Hamilton non oltre la nona posizione;
- con Rosberg sesto e Hamilton non oltre la decima posizione;
- con Hamilton ritirato (o oltre la decima posizione) e Rosberg non oltre la settima posizione;
Lunghezza circuito: 4,309 Km, 15 curve ci cui 8 a sinistra e 7 a destra.
Giri in Gara: 71. Km totali: 305,909 Km.
Record sul giro in Gara: Juan Pablo Montoya con 1’11”473 nel 2004.
Record sul giro in qualifica: Rubens Barrichello con 1″09”822 nel 2004.
Record sulla distanza: Juan Pablo Montoya, 71 giri in 1h 28’01”451 nel 2004.
GP BRASILE: il Gran Premio è in esclusiva per i clienti Sky
A differenza del Gran Premio del Messico solo gli appassionati di Formula 1 abbonati alla TV a pagamento Sky potranno seguire questo Gran Premio in diretta. Per chi vorrà seguire la gara in differita sulla TV di Stato dovrà far tardi visto che è prevista la differita integrale alle ore 22.30.
Parlando di orari ITALIANI:
- Prove Libere 1: 13:00 – 14:30 (RAI -> 17:30)
- Prove Libere 2: 17:00 – 18:30 (RAI -> 21:30)
- Prove Libere 3: 14:00 – 15:00 (RAI -> 18:00)
- Qualifiche: 17:00 – 18:00 (RAI -> 23:30)
- Gara: 17:00 (RAI -> 22:30)
GP BRASILE: quello brasiliano è un circuito da medio alto carico aerodinamico
Prima di addentrarci nel capire come si snoda il circuito di Interlagos è opportuno sottolineare il verso di percorrenza, antiorario, cosa piuttosto inusuale in Formula Uno. Il tracciato brasiliano è un tracciato solitamente da medio alto carico aerodinamico per via delle numerose curve presenti soprattutto nel secondo settore, circuito che però va anche ad esaltare le caratteristiche motoristiche delle vetture. Da segnalare infatti la presenza di due lunghi rettilinei tra il primo e terzo settore dove servirà generare velocità molto elevate sia per minimizzare la perdita di tempo sul giro (il vero handicap della RedBull RB12) e sia per riuscire ad essere efficienti nell’effettuare sorpassi.
Il primo settore è formato inizialmente da tre rapidi cambi di direzione che seguono una frenata molto impegnativa, parte quindi molto adatta alla RB12 che si è sempre dimostrata molto competitiva sia in frenata che nei veloci cambi di direzione. Successivamente c’è la presenza di un lungo rettilineo dove le maggiori potenze delle unità motrici Mercedes e Ferrari aiuteranno a recuperare terreno sulla vettura anglo austriaca.
Il secondo settore è il più tecnico del tracciato dove servirà avere una vettura molto precisa in inserimento e molto efficiente in fase di uscita con una trazione meccanica e chimica (data dagli pneumatici) ottimale. Settore secondo noi dove Mercedes potrà fare la differenza visto che nelle parti lente dei circuiti la W07 Hybrid, per molti appuntamenti di questa stagione 2016, è stata la miglior vettura in pista.
L’ultimo settore è invece quello più veloce dove le potenze delle unità motrici potranno fare la differenza calcolando anche il fatto che lungo rettilineo che porta sulla linea del traguardo è in salita. Sarà comunque fondamentale avere una buona trazione, garantita anche da degli pneumatici sempre nella giusta corretta finestra di funzionamento, in uscita dalla curva Junçao di terza marcia. Settore quindi idealmente più favorevole a Ferrari e Mercedes ma sarà fondamentale non aver stressato troppo gli pneumatici soprattutto in sede di qualifica altrimenti c’è il rischio di uscire molto lenti da curva 12 perdendo terreno nelle prime frasi del lungo rettilineo in salita.
GP BRASILE: non siamo ai 2200 m del Messico, ma si corre in altura anche a San Paolo..
Vi abbiamo tediato per l’intero weekend del Messico parlandovi di aria rarefatta e minor densità dell’aria con gli ovvi problemi conseguenti. In Brasile c’è da sottolineare che non si correrà a 2200 m d’altezza ma comunque ad una quota più elevata del solito e molto simile a quella del circuito di Spielberg in Austria: circa 800 metri d’altezza sul livello del mare.
Per quanto riguarda la Power Unit, il tracciato brasiliano non sarà troppo impegnativo per gli endotermici ma cosi come il Messico andrà a mettere sotto pressione i gruppi turbocompressori che per riuscire a non perdere circa l’1.5% dei cavalli a disposizione per via dell’aria “rarefatta”, dovranno ruotare a velocità leggermente maggiori.
La potenza di picco sarà piuttosto importante visto che ci assestiamo su valori attorno allo 0,25% contro gli 0,22% del circuito di Austin per fare una veloce comparazione. Parlando di ibrido invece, sarà mediamente importante poiché vale il 2,7% del tempo sul giro circa, valore molto simile a quello del Gran Premio di Austin o di Russia a Sochi.
Concludendo questo piccolo paragrafo, i consumi non saranno eccessivamente elevati con i Team che non dovranno preoccuparsi troppo di risparmiare carburante durante l’arco della gara.
GP BRASILE: si tornano a utilizzare i tre compound più duri progettati dalla Pirelli
Cosi come nel Gran Premio del Giappone, anche in Brasile vedremo i tre compound più duri di Pirelli in azione nel prossimo weekend: Soft, Medium e Hard con i due treni di pneumatici che i Team dovranno avere a disposizione per la gara di domenica che sono la Medium e la Hard. Come al solito, uno di questi due treni dovrà essere utilizzato obbligatoriamente da tutti i Team.
Fin da subito, guardando la tabella sopra postata si può notare come praticamente tutti i Team abbiano escluso dalle loro scelte il compound più duro, l’Hard, presente in due set solo nei retrobox di Raikkonen, il duo Force India Hulkenberg e Perez e Gutierrez. Tutti gli altri avranno a disposizione solo il set obbligatorio di Hard scelto da Pirelli, facendoci pensare che la maggior parte dei Team andrà ad impostare una gara molto probabilmente su due soste con Medium (da far funzionare al meglio) e Soft.
Queste quindi le finestre di temperatura delle due mescole che verranno principalmente utilizzate dai Team in Brasile:
– Soft: 95 – 125 °C– Medium: 90 – 120 °C Non viene portato in Brasile da Pirelli il compound SuperSoft che ha creato non pochi problemi alla Ferrari in Messico, per via delle elevate temperature ambientali che non combaciavano con le “basse” temperature di esercizio richieste per quel tipo di mescola. Su questa pista gli pneumatici sono soggetti a elevate forze laterali e longitudinali, il che fa aumentare la temperatura della mescola che non ha mai troppo tempo di riposare. Il carico aerodinamico è piuttosto alto, con eguali necessità di grip meccanico ed aerodinamico il che comporta ulteriore sforza sulle gomme.
GP BRASILE: cosa aspettarsi dalla Ferrari SF16-H?
La Ferrari arriva a questo appuntamento stagionale con il morale piuttosto basso in quanto nelle ultime gare non sono riusciti a raccogliere i punti che si aspettavano. La SF16-H, soprattutto in Giappone e in Messico, si è comportata piuttosto bene ed aveva le potenzialità per stare davanti a Red Bull. Cosa che non è successa per i problemi che più volte abbiamo espresso su questo sito durante la stagione.
Il tracciato di Interlagos si dovrebbe adattare bene alle caratteristiche della vettura italiana e quindi è lecito aspettarsi una lotta molto serrata con la Red Bull sia durante le qualifiche che durante la gara. Per la Ferrari, ancora una volta, saranno fondamentali le temperature della pista in quanto abbiamo visto più volte in questo 2016 quanto la SF16-H soffra di overheating agli pneumatici quando la pista supera i 40°C. Analizzando le previsioni sembra che nel prossimo fine settimana non debba far caldissimo e questo potrebbe rappresentare un vantaggio per la competitività della rossa.
Importante segnalare che in casa Ferrari alcuni componenti utilizzati da Raikkonen hanno un chilometraggio molto importante e che a quanto comunicato da Ferrari non verranno sostituiti in queste ultime due gare per non incorrere in inutili penalità. Questa potrebbe portare ad un utilizzo meno spinto della Power Unit sulla vettura n° 7 nelle due ultime gare di questa stagione 2016 di Formula 1 per non stressare oltremodo i componenti della Power Unit.
Per quanto riguarda gli sviluppi non dovrebbero esserci componenti nuove sulla SF16-H. Ormai il lavoro di tutti i team si è spostato esclusivamente sulla vettura 2017. Non è escluso che il team possa però effettuare qualche ulteriore prova con gli ultimi aggiornamenti portati in pista per cercare di raccogliere preziosi dati che verranno anche utilizzati per lo sviluppo della vettura del prossimo anno.
Siamo ormai arrivati a due gare dalla fine e se andiamo ad analizzare il distacco chilometrico della SF16-H nei confronti della W07 Hybrid possiamo notare che si è stabilizzato a circa 158 millesimi a chilometro. Anche la linee di tendenza di questo distacco si è “appiattita” a dimostrazione che il distacco sugli anglo-tedeschi è rimasto pressoché inalterato rispetto all’inizio del mondiale.
Questo dato è molto importante in quanto la Mercedes soprattutto a Maggio e durante l’estate ha apportato uno sviluppo massivo della W07 e la Ferrari pur non introducendo sviluppi sostanziali è riuscita a contenere il gap. Ci è riuscita grazie ai progressi fatti a livello di Power Unit che hanno permesso alla Scuderia Ferrari di limitare i danni in questo 2016.
di Rita Froldi