Circuito di Abu Dhabi. Voto: osceno. E’ sicuramente il peggiore fra i cosiddetti “Tilkodromi” (dalla Bibbia dell’appassionato di F1, edizione aggiornata: “neologismo che indica la paternità di un circuito realizzato dal famigerato architetto tedesco Hermann Tilke cui la Fia, non si sa per quali arcani pregi e doti, ha fatto realizzare in monopolio i più recenti circuiti di F1. Sinonimo di inutile, insulso, stereotipato, brutto, con la quasi impossibilita di esaltare il talento dei piloti e di sorpassare”). Indegno appuntamento finale. Auto per ben 50 giri in un inutile ed assurdo trenino. Ci vorrebbe poco a trasformarlo in un circuito decente. Ma sapete, alla Fia sono masochisti (verso gli spettatori). In compenso, effetto sonnifero da record.
Dominio Mercedes. Voto: 10 e lode. Credo che in rapporto ai gran premi disputati mai si sia visto un dominio così netto e duraturo. Se tutto fila liscio ci si deve scordare la prima fila e ci si abbona al terzo posto. Speriamo che il 2017 non sia la fotocopia di questi ultimi anni.
Dominio Mercedes. Voto: 0. Proprio per quanto detto sopra, non se ne può davvero più. Inoltre, a infastidirci assai non è tanto la superiorità tecnica della corazzata anglo-tedesca, la bravura è indubbia e innegabile, tanto di cappello, quanto il fatto che arriva da una primogenitura brutta (vi ricordate cosa minacciarono quando distruggevano le gomme dopo tre, dico tre, giri, vi ricordate il famoso test illegale con tanto di ridicolo buffetto di Todt e soci), e da un potere politico nel Circus senza precedenti. Aggiungo il fatto che poi, ci mettono del loro a essere abbastanza antipatici. Ma credo che questo sia, in parte, un riflesso pavloviano di noi ferraristi…
Nico Rosberg, campione del mondo di F1 2016. Voto: 10 e lode. Ha vinto questo mondiale capitalizzando al massimo gli errori e problemi meccanici di Hamilton. Ha vinto questo mondiale facendo il Rosberg, non l’Hamilton. In sostanza, capito che, comunque, in quanto a ritmo di gara e velocità pura Hamilton era ed è superiore a lui (Hamilton è il vero talento fra i due), ha capitalizzato al massimo, facendo il ragioniere, gran premio per gran premio. I campionati si vincono anche così. E il suo sogno, di vedersi fra i grandi, è diventato realtà. Bravo. Ed onore al merito.
Hamilton. Voto: 9. Forse penserete che io sia impazzito. Ma a me Hamilton che rallenta, ma non troppo, per cercare di far accodare gli altri e rimescolare le carte, è piaciuto tanto. Lo ha fatto, sempre secondo il modesto parere di chi scrive, con tanto pelo sullo stomaco. Da antologia i dialoghi con il muretto. Di più e meglio non poteva fare. Perde il mondiale avendo vinto 10 gare. Succede. Ne vinse uno, il primo, vincendo meno gare del secondo (Massa), e il “modo ancor m’offende” (citando il sommo poeta). Fortuna da, fortuna toglie.
Vettel. Voto: 7. Mentre continueranno gli interrogativi, e diventeranno un tormentone da qui sino al primo gran premio del 2017, se Vettel sia o meno un campione assoluto (al di là dei suoi 4 titoli mondiali), possiamo dire che avendo una monoposto almeno passabile, ha fatto il Vettel. Un brodino caldo. Ma meglio di una pagnotta secca. Questo passa il convento. Amen
Raikkonen. Voto: 6. Non poteva fare più di tanto, sesto posto senza infamia e senza lode. Peccato perché le premesse al via erano diverse. Ma ci si mette anche la squadra…
Ferrari. Voto: 6 1/2. Non sappiamo se la strategia azzeccata su Vettel sia frutto della cabala o di un ragionamento sensato. Ma ha funzionato. Tra l’altro, almeno finisce, a podio, questa stagione amara e da agonia, che vede ZERO vittorie. Certo, partire da cosiddetti favoriti per il titolo (in verità non ci ha mai creduto nessuno sul serio), a terzi conclamati, ha un retrogusto decisamente amaro. Ora ci sarà davvero da lavorare sodo. Se cannano la vettura per il prossimo anno, saremo pericolosamente vicini al periodo più buio della storia del cavallino. Tocchiamo ferro, che non si sa mai.
Mauri-Iron-Arrivabene. Voto: tenerezza. Si, fa tenerezza sentire le sue, forse, ultime dichiarazioni da capo della scuderia sportiva più famosa del mondo. Ne sapremo di più a breve, ma è evidente che Maurizio difetti di attributi dentro e fuori la squadra (leggasi forza politica in Fia).
Marchionne. Voto: 4. Era partito per asfaltare chiunque, è arrivato asfaltato. Non è che a me dispiaccia l’italo-svizzero, e i risultati nudi e crudi di FCA e Ferrari (leggasi vendite), gli stanno dando ragione. Tuttavia la Formula 1 è una brutta gatta da pelare. Bisogna applicarsi e studiare, e fare (se serve), anche i figli di buona donna. Speriamo che il nostro faccia tesoro di questa annata disastrosa.
Jenson Button. Voto: 8. Ha vinto il mondiale con un buco regolamentare (Brawn-gp, ricordate?) e a me sta cosa non è mai andata a genio. Il meglio di lui, del suo talento alla guida, lo ha dato, infatti, dopo. Sensibilità sopraffina, capacità di settare l’auto come pochi (che tuttavia oggi conta praticamente nulla, grazie a mamma Fia). Bisogna rendere onore ad un signore in pista e fuori. Con lui e Massa che se ne vanno, si chiude davvero un’epoca in Formula 1. Il tempo ci dirà se migliore o peggiore delle prossime. Tuttavia, i piloti che se ne vanno non hanno nulla da invidiare ai giovanissimi.
Ron Dennis. Voto: 7. Non mi è mai stato simpatico, ed ha macchiato irrimediabilmente la sua reputazione con la famigerata Spy-Story di cui doveva essere vittima la Ferrari. Tuttavia anche lui è un simbolo della Formula uno degli ultimi 30anni. E’ stato estromesso brutalmente dalla “sua” creatura. Il parricidio in certi ambienti è necessario. Eppure secondo me ne risentiremo parlare.
Ecclestone. Voto: 5. Voleva allungare il brodo. In un modo o nell’altro c’è riuscito. Lasciamo perdere la qualità dello spettacolo offerto.
McLaren. Voto: 2. Era da tempo che non vedevo una monoposto rompere una sospensione semplicemente andando su un cordolo. Alonso passerà un inverno molto ansioso. La Mc Laren resta, tecnicamente parlando, un mistero.
Pirelli. Voto: 0. Cosa posso dire ancora di questi misteriosi oggetti, sono 4 per monoposto, che avrebbero dovuto garantire prestazione e poca durata, oppure durata e meno velocità. Nessuno ci capisce niente (eccetto Mercedes). I piloti sono molto educati e devono rispettare le rigide normative Fia sul come esprimersi. Ma se potessero credo che direbbero come Fantozzi: “Queste gomme sono una…….pazzesca!”. E quelle da bagnato sono pure pericolose. Insomma, la formula gomme in salsa cinese non ha funzionato. E’ una porcheria. Se questi sono i precedenti, non oso sperare nulla per gli nuovi pneumatici. Dicono che sarà una rivoluzione. Speriamo.
P.S.: Finalmente possiamo archiviare questa stagione deludente per i tifosi italiani, e noiosa in generale (vi sfido ad affermare il contrario). Ora qualche mese di letargo. Ma noi di F1Analisi Tecnica abbiamo in serbo grandi novità. Perciò, restate sintonizzati.