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FERRARI 2017 – PARTE 3: passo lungo e pinna stabilizzatrice

Dopo avervi svelato alcune caratteristiche della parte anteriore della Ferrari, progetto interno con codice 668, andiamo a scoprire attraverso questo ultimo post altre caratteristiche della nuova vettura di Maranello.
Per migliorare l’equilibrio aerodinamico della nuova monoposto, oltre agli interventi sul muso e sull’ala anteriore, verrà incrementato il passo non molti cm (10 – 15 cm nella versione rivista di vettura 2017 -> QUI maggiori informazioni nell’AGGIORNAMENTO del 10 febbraio) rispetto a quello della Ferrari SF16-H che era pari a 3494 mm, leggermente inferiore a quello della SF15-T 2015 (non solo Ferrari allungherà il passo, QUI per saperne di più). Ricordiamo ai meno tecnici che il passo non è altro che la distanza tra l’asse di una ruota anteriore e l’asse della ruota posteriore posta sullo stesso lato. Questo incremento di interasse è stato pensato per avere una monoposto con una migliore percorrenza nelle curve veloci ed una maggiore stabilità anche grazie a più elevati valori di carico aerodinamico e pneumatici con maggior impronta a terra.

Oltre a ciò, l’incremento del passo è stato pensato dai tecnici di Maranello anche per sfruttare al massimo il regolamento tecnico 2017 che lascia piena libertà ai progettisti nella zona situata tra le ruote anteriori e le pance della vettura. In questa zona della vettura, dalle informazioni raccolte da FUnoAnalisiTecnica, verranno collocati dei bargeboards di dimensioni piuttosto generose rispetto a quelli che eravamo abituati a vedere negli ultimi anni visto che il regolamento tecnico no permetteva una grande inventiva in quella zona specifica delle monoposto. I bargeboards sono semplicemente dei deviatori di flusso posti dietro le ruote anteriori, in corrispondenza delle prese d’ingresso dell’aria di raffreddamento dei radiatori. Un veloce cenno storico: sono stati introdotti per la prima volta in Formula 1 dalla McLaren nella stagione 1993. Questi particolari aerodinamici svolgono molteplici funzioni quali separare, canalizzare e indirizzare i flussi provenienti dall’ala anteriore verso il fondo, le prese d’aria radiatori e l’esterno delle fiancate. Tutti i bargeboards, dai più semplici ai più complessi, hanno in comune una caratteristica: non vanno mai a raccordarsi con il bordo di ingresso delle prese d’aria dei radiatori, bensì lo aggirano. In tal modo, i deviatori non scaricano i loro strati limite dentro le prese d’aria radiatori, al contrario, li scaricano all’esterno della vettura.  Inoltre i bargeboards vengono utilizzati per guidare l’aria turbolenta dalla scia dell’ala anteriore, lontano dal flusso d’aria vitale sotto la vettura. Il bordo inferiore e posteriore di un bargeboard crea un vortice che viaggia lungo il bordo inferiore esterno del sidepod, agendo come un pannello esterno o diga che contribuisce a sigillare l’area pressione inferiore sotto la macchina. 


Nelle prossime vetture saranno particolarmente fondamentali a quanto capito poiché, oltre alle funzioni sopra elencate, diventeranno dei veri e propri generatori di vortice che dovranno garantire il miglioramento del flusso diretto verso il fondo vettura; questo perché sarà fondamentale alimentare il diffusore posteriore con flusso molto energetico che comporta un aumento di efficenza nella generazione di carico aerodinamico tramite il diffusore.

Bargeboard che diverranno fondamentali per cercare di sigillare maggiormente il più ampio diffusore permettendo cosi l’utilizzo di assetti rake sempre piuttosto spinti che miglioreranno in modo importante l’efficienza della nuova ala posteriore. Un’ala che per regolamento tecnico sarà larga ben 950 mm (contro i 750 mm della versione 2016) e con un’altezza limite di soli 800 mm al di sopra del piano di riferimento (contro i 950 mm della versione 2016). Ciò ci può indicare che l’ala posteriore in versione 2017 potrebbe risultare meno efficiente rispetto alla versione 2016 poiché essendo in una posizione più bassa potrebbe andare a raccogliere nella sua parte alta gran parte del flusso turbolento proveniente dell’anteriore della vettura. 

Proprio per questo motivo sulla Ferrari 668 sarà collocata nella parte terminale del cofano motore una pinna stabilizzatrice di dimensioni importanti (l’avevamo anticipato in questo articolo). Il cofano motore, grazie al nuovo regolamento, tornerà a ricoprire una funzione aerodinamica molto importante per cercare di “ripulire” il flusso d’aria diretto verso un’ala posteriore poco efficiente. Spulciando velocemente il regolamento tecnico 2017 e più precisamente andando ad analizzare l’articolo 3.9.1, quello che già dal lontano 2011 andava ad abolire la maxi pinna al posteriore e il conseguente sviluppo chiamato F-Duct, c’è da segnalare che nel Regolamento tecnico 2017 quell’articolo è stato cancellato. C’è però da segnalare la presenza dell’articolo 3.8.4 che non preclude lo sviluppo delle maxi pinne.
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Pubblicato da
Redazione FUnoAT