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Nelle scorse settimane, dopo un lungo periodo di stallo dove però i Team coinvolti stavano già considerando le modifiche ai propri sistemi sospensivi (per maggiori informazioni, RedBull & Mercedes), la FIA ha deciso di far dimostrare ai vari Team che i loro sistemi sospensivi non erano progettati per aiutare l’aerodinamica della vettura. Concetti come quelli di Mercedes (2017) e RedBull (2016 e 2017) sono risultati non pienamente conformi con l’immediata richiesta di modifica da parte della FIA. Niente di nuovo insomma ma ciò che conta in questo momento è l’ufficialità che (forse) chiude una volta per tutte il discorso. Facendoci concludere che la Ferrari ha vinto la battaglia.
Riguardo al telaio Ferrari ha scelto una strada molto simile a quella RedBull 2016, confermata poi anche sulla RB13 2017 (maggiori informazioni). La scelta quindi non è ricaduta sulla soluzione Mercedes che presentava la scorso anno, confermato poi anche sulla W08 2017, uno scalino accentuato sul telaio. Descrivendo velocemente la soluzione progettata dalla Ferrari è presente un foro nella parte alta (appena dietro il terzo elemento) ed uno ancora più accentuato poco più in basso necessario per il posizionamento del terzo elemento della sospensione anteriore della SF70H. Cosi come RedBull e diversamente alla soluzione portata in pista nel 2016 sulla SF16-H, Ferrari andrà a sistemare i due puntoni del push rod anteriore appena al di sopra del telaio. In giallo ho invece indicato l’alloggiamento delle barre di torsione.
Per comparativa visiva, ecco la versione di terzo ammortizzatore utilizzata sulla Ferrari SF16-H e la conformazione molto diversa nella parte alta del telaio rispetto alla versione 2017.