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Le opinioni dei lettori – di Mauro Petturiti

Mancano veramente ormai pochissimi giorni, e finalmente prenderà il via la nuova stagione di F1, attesissima da tutti noi appassionati, dopo un inverno che mai era stato così lungo.
Come di consueto negli ultimi anni, la gara inaugurale si terrà sul circuito australiano di Melbourne, tappa che spesso ci ha regalato emozioni anche per via della quasi assenza di vie di fuga e conseguente ingresso della Safety Car.
Il 2017 sarà un anno di svolta per la F1, e prima di dare un pre-giudizio sulle aspettative, elencherò ciò di cui dovremmo tenere conto per esprimere un giudizio prima obbiettivo, e poi anche da tifoso.
Per prima cosa, la rivoluzione regolamentare quasi unica nella storia per avere monoposto molto più veloci dell’annata precedente, potrà servire a rendere questo sport più competitivo e appetibile da parte del pubblico, cosa che secondo me nell’ultimo periodo é andato in calando per via di regolamenti cervellotici che solo i tecnici riuscivano a comprendere.

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L’avvento stesso delle pay-TV ha ridotto il bacino di utenti che, anche se interessati, sono impossibilitati dal seguire un evento che in condizioni normali, li vedrebbe sicuramente partecipi.

Ora, bisognerà riuscire a capire tra i vari team, al netto dei budget a disposizione, che non é scontato, come sono riusciti ad interpretare le nuove regole 2017, partendo comunque da una base, ma dovendo rivedere radicalmente il progetto delle vecchie vetture.
Ci sono vari fattori da tenere in considerazione, tutti importanti, al fine di avere una buona vettura, come power unit, telaio, aerodinamica e gomme.
Le power unit ibride, arrivate al 4 anno, sono diventate dei mostri di potenza(Honda?), e saranno fondamentali avendo aumentato il carico aerodinamico e la resistenza all’avanzamento, proprio per “contrastare” gli alti valori di downforce delle nuove macchine.
Discussioni ancora aperte, tengono banco per quanto riguarda le famose sospensioni anteriori di red bull e Mercedes, delle quali tra poco vedremo in dettaglio cosa avranno studiato.
Proseguendo: passo lungo o passo corto, chi avrà trovato il miglior compromesso? Specialmente in una stagione con vetture acerbe con ampia capacità di sviluppo, nota assai dolente delle ultime Ferrari..
Capitolo gomme: Le nuove coperture della casa milanese, più larghe davanti e dietro, si sono rivelate nei test molto costanti nelle prestazioni e con mescole conservative onde evitare problemi in corso di stagione, e anche qui vedremo chi riuscirà a sfruttarle al meglio e trarne vantaggio in rapporto prestazione-durata.
Detto delle novità tecniche e regolamentari, passiamo al capitolo team:
Come ampiamente scritto e letto, in special modo dopo le 8 giornate di Barcellona, la Mercedes é data ancora ovviamente la favorita per i titoli, conservando la superiorità degli ultimi 3 anni, ma incalzata da Ferrari e Red-Bull, da qui potremmo trovare un terzetto a contendersi podi e vittorie, con lo spettacolo che potrebbe giovarne finalmente, dopo che la casa tedesca ha lasciato, dall’avvento dell’ibrido, nient’altro che le briciole.
Gli altri team da come li vedo io e gli addetti ai lavori, potrebbero trovarsi più indietro a contendersi il resto o magari inserendosi nella lotta qualora ci fossero defezioni tecniche tra i top-team, e ovviamente i budget fanno e faranno la differenza per stabilire i valori in campo, come sempre contraddistingue la F1.
Da Renault aspettiamo di vedere che tipo di macchina hanno tirato fuori, dato che hanno investito molto e la 2017 é la prima vettura da loto interamente progettata.
McLaren: voglio aspettare i primi gran premi per esprimere un giudizio, non vorrei infierire in un team storico, che dalla partnership con Honda non ha ancora tirato fuori nulla di buono, ma le premesse non sono delle migliori.
Ferrari: da un inverno che sembrava freddo e buio, si é accesa una luce in quel di Maranello, chiuso a riccio con una paura immensa di ripetere l’errore del 2106 con proclami, finiti come tutti sappiamo. Dai test é emersa una buona macchina, subito veloce e sopratutto molto affidabile, da vedere se basterà per insidiare le frecce d’argento, prive quest’anno di Paddy Lowe e del campione in carica Nico Rosberg, ma sufficiente per riaccendere quel po’ di entusiasmo, molto pacato, dei ferarristi orfani di gioie da almeno 10 anni. Per questo i vertici hanno optato per un non basso, ma bassissimo profilo, anche criticato dai fan, che però ricalca il dogma di Maurizio Arrivabene “testa bassa, piedi per terra e lavorare”.
Tra i piloti, favorito d’obbligo resta Lewis Hamilton, orfano del compagno amico-nemico Nico, ora affiancato da Bottas del quale vedremo se farà il semplice scudiero oppure..
Vettel é carichissimo, sa che questo é un anno cruciale, e se la macchina risultasse non competitiva, con il contratto in scadenza potrebbe anche decidere di cambiare aria, magari passare dalla parte del nemico a cercare miglior fortuna. Raikkonen invece, redivivo e rilanciato da un ottima annata 2016, cerca conferme e se avrà tra le mani una buona macchina, chissà..
Piloti Red-Bull agguerriti più che mai, e se il genio di Adrian Newey avrà trovato nuove diavolerie e la power unit Renault sarà abbastanza potente e affidabile, allora potremmo vedere lo spettacolo citato in precedenza.
Alonso, merita solamente un plauso per la sua pazienza che sta mostrando verso la McLaren, anzi, la Honda, uno dei più grandi piloti della recente storia, relegato a forse fondo classifica a lottare per posizioni anonime per il suo calibro.
Al netto di queste considerazioni, vedremo solo a Melbourne i veri valori in campo, almeno in parte aspettando le gare europee, e potremmo dire se tutti i discorsi fatti sono stati azzeccati, oppure se avremo toppato, ritrovandoci ancora un mondiale a senso unico, anche se, con molte variabili in campo, le sorprese a mio avviso potrebbero esserci, e anche clamorose forse.
Ma il tifoso, vorrebbe vedere dello spettacolo, sorpassi non drogati dal DRS e gomme finite contro nuove, a noi ci piacciono i duelli veri, anche duri, senza che tutte le volte intervengano i giudici a decretare penalità assurde (o non darne per niente).
La F1 é uno sport dove ad emergere dovrebbero essere le qualità dei piloti, unite alla bontà delle monoposto e della solidità dei relativi team, cosa che ancora langue, e speriamo che la nuova proprietà (Liberty Media) abbia voglia, coraggio e competenze per far riemergere l’essenza della maggiore espressione delle corse.
di Mauro Petturiti @petturiti
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Pubblicato da
Redazione FUnoAT