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TEST BARCELLONA: Tu chiamale se vuoi…impressioni

Barcellona. Montmeló. Ieri un caldo bestiale. Oggi clima semi uggioso. Cosa può raccontare il vostro modesto cronista, ai propri 25 lettori, di questi due giorni di test, fondamentali, in terra iberica?
Intanto alcune impressioni. Anche perché per la tecnica c’è il nostro Cristiano che ci può ben erudire in materia. Per prima cosa, molte monoposto, a dispetto delle tante incognite per un regolamento che ne muta decisamente le caratteristiche, hanno ormai raggiunto un elevato grado di affidabilità. Eccetto, almeno sino ad ora, e credeteci ce ne spiace assai, l’arancione Mc-Laren. Immagino quanto debba ribollire dentro l’Alonso furioso.
Per la Ferrari, nonostante il clima generalizzato non dico di sfiducia ma certamente non di attesa messianica, diverse note positive. La monoposto é certamente un bel gradino sopra quella della scorsa stagione. Motore e soprattutto trazione sembrano a posto. In generale la monoposto sembra ben bilanciata. Certo poi ci sarà da capire se il team di Maranello sarà capace di evolverla durante i gran premi. Questo è, in definitiva, il vero problema che attanaglia il cavallino rampante da quasi due lustri.

Williams di bianco vestita, balla che manco un Martini a digiuno.

Capitolo Mercedes. A proposito, per il sottoscritto livrea bellissima e monoposto esteticamente altrettanto bella. Certo il grande Ferrari ci ricorda che la monoposto più bella é quella che vince, tuttavia in questo caso ci pare di trovarci davanti allo stato dell’arte di questa F1. Tuttavia la monoposto ha espresso, questa l’impressione degli esperti, solo parte del suo potenziale. Sapete però come sono i teutonici. Procedono con calma e regolarità secondo la loro rigida tabella di lavoro predeterminata, efficienti e pratici. Se non abbiamo toppato tutti qui in circuito, aspettiamoci al primo gran premio la solita astronave. Piccola parentesi Mercedes-pubblico, ma salvo lodevoli eccezioni, il discorso vale per tutta la F1. Vedere un pilota dal vivo, poterne avere l’autografo o una foto é estremamente complicato. Abbiamo notato soprattutto per la Mercedes una carina quanto anguicrinita (é un arcaismo del sommo poeta Parini, ma descrive bene il personaggio), addetta stampa che circonda Bottas e Hamilton di un rigido cerimoniale, con tanto di doppia “cintura di sicurezza” che manco fossero capi di stato. Sono piloti, diamine! Ecco, vorrei sommessamente ricordare che la F1 vive dei suoi fan, e che allontanarli non credo sia la ricetta migliore. Anche alla Ferrari…mica scherzano. A proposito di gastronomia e dintorni. L’unico “ristorante” dei vari team che ha i vetri completamente oscurati, non ci crederete, é quello Ferrari. Come dire…noi siamo noi…beh la frase celebre pronunciata dal marchese del Grillo la conoscete tutti.
Capitolo Red Bull, tanto “antipatici” in gara, quanto gentili e disponili con i fan. Ecco, la Reb Bull é un po’, per il sottoscritto, l’oggetto misterioso. La butto lì: quel geniaccio di Newey ha trovato due o tre cosucce al limite del regolamento se non un millimetro dopo. Ma il pacchetto “comopleto”, quello con la massima efficienza aerodinamica, lo vedremo dopo i primi gran premi. Perché avvantaggiare i rivali mostrando tutte le tue potenzialità? E poi probabilmente in casa Red Bull ci stanno ancora “studiando” sopra.
Gommoni Pirelli. Voglio sentire i commenti dei piloti al primo gran premio. Magnanimo, non mi pronuncio ancora.
E per ora…ho detto tutto.

Mariano Froldi

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Pubblicato da
Redazione FUnoAT