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GP MONACO: il pensiero dei lettori – di Mauro Petturiti

Dopo il weekend spagnolo, che ha visto trionfare Lewis Hamilton su Sebastian Vettel, si é corso il sesto appuntamento del mondiale 2017 di F1 sul circuito più affascinante e glamour del circus, ovvero quello del principato di Monaco.

Pista storica, la quale festeggia il 75^ anno nella quale si corre un GP, e che ospita le nuove monoposto più larghe e performanti nelle anguste stradine, con la curiosità di vedere all’opera questi “mostri” di potenza e velocità.
Il weekend, come da tradizione, parte il giovedì; nelle tre sessioni di prove libere la Ferrari si è trovata a suo agio con gli assetti preconfigurati a Maranello, dominando in lungo e in largo, con una Mercedes brutta copia dello scorso anno , insidiata anche da una Red Bull in palla.

Neanche siamo alle qualifiche, che nelle FP3 i piloti non si risparmiano e a suon di giri veloci, abbassano costantemente i tempi sul giro, abbattendo i precedenti record.
Qualifiche sulla falsariga delle precedenti, con il millesimo a fare la differenza, ma a spuntarla sono le rosse, piazzando primo Kimi, secondo Seb, e terzo, con l’unico vero giro veloce fatto fino ad ora, realizzato dalla mercedes con Bottas. Hamilton non pervenuto e neanche qualificato per la Q3.

La gara si preannuncia interessante, ma essendo Monaco, chi parte davanti è estremamente favorito per la vittoria, essendo ancora più difficile superare e la prima fila garantisce l’esenzione da possibili crash praticamente inevitabili tra le stradine monegasche.
Grande assente Fernando Alonso, impegnato nella 500 miglia di Indianapolis, il quale nemmeno nel GP dove conta di meno il motore, ha voluto provare a fare una buona gara in F1 con la McLaren, conscio che le prime posizioni sarebbero state comunque comunque una chimera. Pilota asturiano che ha ben figurato nella corsa americana, lottando con i primi e più veterani avversari, fino a quando il suo motore Honda ha deciso di abbandonarlo..anche li!!
Ma veniamo alla gara: come già detto i punti cruciali sono la partenza e la precisione di guida, con la strategia dell’unica sosta prevista praticamente già scritta, partendo con gomme Ultrasoft e secondo stint con Supersoft dato il bassissimo degrado registrato dell’asfalto comunque caldissimo.
Dopo 128 gran premi é Kimi Raikkonen a scattare dalla pole, che sfrutta in pieno mantenendo la testa subito dopo la prima curva, con Vettel insidiato da Bottas ma bravo a tenere, e le Red Bull subito dietro. Hamilton parte “tranquillo” per evitare problemi e guadagna una posizione, ma si capisce che sarà dura risalire per lui. Giri che trascorrono senza sconvolgimenti, con le Ferrari che accumulano del vantaggio poco alla volta, arrivando a 6 secondi sul finlandese della Mercedes; nel frattempo Perez rompe un ala e si ferma ai box e Hulkemberg “disintegra” il cambio della sua Renault, ritirandosi.
La gara é un po’ soporifera come prevedibile, e senza grossi colpi di scena, con l’attesa di vedere chi sarà il primo a fermarsi ai box per il primo cambio gomme, e un occhio ai distacchi nel rientro successivo per non uscire nel traffico correndo il rischio di non poter sfruttare la gomma nuova.
Ferrari con un buon ritmo nel prima mezz’ora di gara ma Bottas piano piano comincia a recuperare arrivando di nuovo a tallonare i due ferraristi, con anche le Red Bull molto vicine, e ci si interroga su quale siano le strategie che utilizzeranno i vari team. Ci pensa Verstappen a fermarsi per primo, creando un effetto domino per evitare i vari undercut e provare overcut. Bottas marca subito Max, e nel giro successivo Kimi stesso si ferma per la sua sosta.
Ora si attende il pit di Vettel e Ricciardo tra i primi, che invece restano fuori, e con sorpresa cominciano a inanellare giri veloci con gomme di quasi 40 giri, ed e’ bello che si abbia la possibilità di spingere con queste Pirelli, ma 40 giri con Ultrasoft con pista di più di 50 gradi, la casa milanese dovrà rivedere le mescole scelte, troppo conservative.
Daniel rientra per il cambio gomme, e la strategia paga il suo sforzo, supera sia Bottas che il compagno di squadra in un sol colpo, finendo potenzialmente terzo. Vettel lo imita, e al pari dell’Australiano, supera Kimi Raikkonen, che non è riuscito a sfruttare la gomma nuova Supersoft, con problemi per mandarla subito in temperatura.

Gara ora nelle mani del tedesco, con Kimi visibilmente frastornato dall’attuale situazione e comincia a perdere tempo, con terzo Ricciardo, Bottas, Verstappen, Hamilton(che non ha ancora effettuato la sosta), un Super Sainz su Toro Rosso in super spolvero, Grosjean, Kviat, e buona McLaren con Vandoorne.
Gara in controllo fino all’incidente occorso a Wehrlein, causato da un tentativo di sorpasso molto avventuroso da parte del rientrante e finora discreto Button, il quale sperona, per fortuna prima dell’ingresso del tunnel e a bassa velocità, il pilota della Sauber, facendolo appoggiare di alto sulle barriere esterne, mettendo in apprensione tutti fino al team radio di Ok.
Safety car in pista e gruppo di nuovo compatto, e la paura di molti è di mantenere le temperature di freni e soprattutto gomme più alte possibile, temendo mancanza di grip nella ripartenza. E infatti Ericcson ne fa le spese, prima che la vettura di sicurezza rientri, alla Santa devota andando dritto contro le barriere.
Tutti in ansia per la ripartenza, con le Ferrari che mantengono però le relative posizioni, e Bottas nella morsa Red Bull provando reciprocamente un varco per un tentativo di sorpasso, che non avviene ne per loro, ne per Hamilton(nel frattempo risalito in settima posizione) su Sainz
Parata finale delle Ferrari, che dopo 16 anni vince a Montecarlo piazzando addirittura una storica doppietta, con Vettel primo, Raikkonen secondo, e a Ricciardo terzo. Grandissima prova di forza del cavallino che con una gara perfetta porta a casa il massimo della posta sia per i costruttori, sia per il mondiale piloti, aumentando il vantaggio di Sebastian su Lewis ad una vittoria di vantaggio (+25 punti).
Giù dal podio un comunque buon Bottas il quale è l’unico che tiene a galla la Mercedes, molto in difficoltà con il suo passo lungo, e soprattutto con le mescole morbide che non riesce a far lavorare ancora nella giusta finestra di esercizio, facendo scivolare il posteriore e mettendo in difficoltà un Hamilton abituato all’astronave degli ultimi tre anni. Buona Red Bull su una pista non di motore, ottima Toro Rosso, specialmente con Sainz, molto vicina alla casa madre. Mentre ritirati sono stati Ericsson, Vandoorne(a muro subito dopo il rientro della safety car) e Kvyat sfortunato tamponato da un Perez non in giornata e Wehrlein per l’incidente detto prima
Buon Ottavo per Grosjean, nono Massa, e decimo Magnussen con l’altra Haas. Ocon idem Perez, non pervenuto oggi, Palmer undicesimo, e Stroll costretto a fermarsi per un problema ai freni, ma lontano dal migliorarsi come auspica e crede l’ex Ferrari Luca Baldisseri, che sta seguendo la carriera del giovanissimo canadese.

Dopo 6 appuntamenti, il mondo sembra ribaltato con una Ferrari super in tutte le piste dove si è corso e una Mercedes, si sempre temibile, ma che fatica tremendamente, specialmente con il suo pupillo, la mancanza di grip al posteriore.
Tema della giornata, lo “scambio” di posizioni tra Kimi e Sebastian che molti hanno descritto come un furto per il finlandese, più che mai per la scelta del rientro troppo anticipato, ma guadagnata da Sebastian con una gestione gomme perfetta e sfoderando giri veloci al momento giusto prima del pit, non senza rischi, che hanno permesso al tedesco di sopravanzare il compagno. Gran Premio non entusiasmante, ma mondiale sempre più avvincente, che ora pende a favore della Ferrari, con la Mercedes leone ferito, che cercherà di agguantare la sua preda con tutte le armi (molte) a disposizione.
Appuntamento tra meno di 15 giorni per il GP del Canada.
Mauro Petturiti

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Pubblicato da
Redazione FUnoAT