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GP MONACO: l’analisi della gara

Chi si aspettava, dopo il Gran Premio di Spagna, di assistere ad una super doppietta Rossa a MonteCarlo?

Ci si poteva aspettare una rossa SF70H piuttosto in palla sulle tortuose e strette strade del Principato ma quella che abbiamo potuto ammirare direttamente in pista nello scorso fine settimana è stata una vettura dominante. La doppietta sia al sabato (qualifica) sia nella giornata di ieri (gara) sono solamente delle conseguenze a quanto appena detto. Arrivando direttamente alle conclusioni, dispiace sicuramente per Raikkonen che, dopo la pole-position e il passaggio in prima posizione a fine del primo giro del Gran Premio, sicuramente si aspettava di vincere la corsa. Bastava una strategia migliore per il pilota finlandese e la vittoria era a portata. E’ per questo che il suo umore a fine gara non era dei migliori nonostante la seconda posizione e i tanti punti guadagnati su Mercedes che hanno portato la Scuderia di Maranello in testa anche al mondiale costruttori. 

Con un meteo molto stabile non ci si poteva aspettare un Monaco GP ricco di sorprese considerando soprattutto le maggiori difficoltà nell’effettuare sorpassi con queste nuove vetture. Il tanto grip meccanico al posteriore e soprattutto i minori spazi di frenata hanno reso praticamente impossibile riuscire ad effettuare un attacco nella staccata della Nouvelle Chicane o in quella della Santa Devota. Insomma abbiamo vissuto ad un classico e noioso asciutto Gran Premio di Monaco con non grandissimi spunti di interesse da analizzare se non le varie scelte strategiche fatte dai team ed in special modo quelle di Ferrari e RedBull che hanno differenziato le scelte tra i due piloti con Vettel e Ricciardo sicuramente avvantaggiati dai muretti dei loro Team.

GP MONACO: in partenza Hamilton sulla strategia più “conservativa”

Nel pre gara del Gran Premio di Montecarlo c’erano due “grandi” discussioni nel paddock: la Ferrari cercherà di favorire strategicamente il proprio pilota di punta nel caso Vettel passasse in seconda posizione alla prima curva? E quale sarà la strategia Mercedes per riuscire a far recuperare più posizioni al loro primo pilota, Lewis Hamilton, autore di una qualifica sicuramente sottotono (e leggermente sfortunata, vedere Vandoorne a muro)? 



Se sulla prima domanda c’erano pochissimi dubbi, tanto che già prima della gara in molti credevano ad un Vettel comunque vincitore del Gran Premio di Monaco pur passando in seconda posizione alla prima curva, sulla seconda discussione invece le opinioni erano maggiormente diversificate. C’erano due strategie possibili per Lewis Hamilton: iniziare sul compound SuperSoft, pittare nei primi due giri di gara, sperando in una Safety Car nei primi quindici giri di gara. Una strategia che avrebbe potuto portare Hamilton nelle prime cinque posizioni; al contrario, se non avesse funzionato (quindi senza SC ad inizio gara) avrebbe rischiato di rovinare la gara di Hamilton lasciandolo addirittura fuori dai punti. La seconda, poi scelta da Mercedes, era invece la più “conservativa” che garantiva la miglior posizione in pista (la settima) anche nel caso peggiore. Hamilton arrivando in sesta posizione può quindi considerarsi soddisfatto dopo la terribile qualifica del sabato monegasco.

GP MONACO: il 2 contro 1 di RedBull su Mercedes è stato determinante per il terzo gradino del podio
Per quanto riguarda la strategia della Scuderia Ferrari ci torneremo tra un attimo; ora è bene concentrarsi sulla lotta per il terzo gradino del podio tra le due RedBull e Valtteri Bottas, unico Mercedes in gara per le prime tre posizioni del gran Premio di Monaco.
E’ stata una ottima RB13 quella vista in pista in tutto il weekend di gara ma che per via di una Power Unit ancora troppo poco performante soprattutto in regime di qualifica (-40 CV) quando Ferrari e Mercedes utilizzano le loro mappature più aggressive, non è riuscita a qualificarsi nelle prime tre posizioni pur insidiando da vicino la miglior macchina del weekend (Ferrari) se non si considera l’unità motrice a bordo. La quarta e quinta posizione di partenza (Ricciardo penalizzato da del traffico nel giro di warm up) non hanno permesso al Team anglo austriaco di mostrare appieno il proprio passo gara durante il Gran Premio poiché per loro era impossibile superare la Mercedes di Bottas che nei due principali rettilinei allungava pur scivolando maggiormente in trazione. Ma la grande forza dei “bibitari” era data dal fatto che potevano giocarsi la terza posizione (quindi il podio) con due vetture rispetto al solo Bottas su Mercedes, fondamentale nel poter gestire due diverse strategie. Si è penalizzato sicuramente un Max Verstappen comunque competitivo, portandolo anticipatamente ai box al giro 32 per tentare l’undercut su Bottas, il quale si è fermato giustamente nel giro successivo per mantenere la posizione sapendo che era impossibile marcare entrambe le RedBull. Un Undercut che in questa stagione, con queste Pirelli 2017, sta funzionando meno rispetto alla stagione 2016 e il motivo è chiaro: i nuovi pneumatici hanno bisogno, soprattutto in piste con asfalti poco aggressivi come quelli di Sochi e Monaco, di più giri per poter dare il meglio di sé. Se oltre a ciò si considera il fatto che con il compound più morbido non si accusa degrado anche dopo moltissimi giri percorsi, è fin troppo chiaro che c’è più possibilità di passare un pilota in pista (ripeto, soprattutto a Monaco e Sochi) con un overcut rispetto ad un undercut. E ciò è stato molto evidente sia con Vettel che soprattutto con Ricciardo, recuperando con questa strategia addirittura due posizioni e finendo quindi sul terzo gradino del podio.
GP MONACO: Vettel vincente anche grazie ad una strategia migliore rispetto a Raikkonen
Passando ora invece alla parte forse più interessante del Gran Premio di Monaco e analizzando quindi la gara della Ferrari, si può notare come Kimi Raikkonen abbia spinto moltissimo nella prima fase di gara per riuscire a costruirsi un vantaggio che gli permettesse di gestire la gara ed anche la strategia nei confronti del compagno di team. Un vantaggio che però non ha mai superato i due secondi e tre decimi, complice anche un Sebastian Vettel molto pimpante sul passo gara.
Gap tra Raikkonen e Vettel che nei giri successivi è diminuito in modo importante anche per via di alcuni doppiaggi che hanno favorito in parte le vetture che inseguivano, Bottas e le due RedBull in primis. Il pilota della Ferrari non è riuscito a gestire correttamente le difficili Pirelli nei giri con sorpassi da effettuare tant’è che il suo ritmo, anche dopo che si è liberato di Wehrlein e Button, non era all’altezza.


Ma parlare di un pilota finlandese in crisi sugli pneumatici è alquanto esagerato poiché la gomma avrebbe potuto riprendere prestazione da li a pochi giri, come affermato a fine gara anche da Sebastian Vettel:

Nella fase dove abbiamo incontrato in pista molto doppiati gli pneumatici anteriori hanno perso temperatura, peggiorando le mie prestazioni. Ma dopo pochi giri a pista libera sono tornate a funzionare bene quasi come se avessi avuto un secondo nuovo set di gomme.

Ma il Team italiano ha comunque deciso di portare ai box il leader della gara (non su sua esplicita richiesta), aprendo cosi per Vettel la finestra per tentare l’overcut sul compagno di squadra, il quale è stato pure mandato in pista nel traffico; sorpassi che gli ha fatto perdere un secondo e mezzo importante che risulterà fondamentale per il sorpasso di Vettel nei suoi confronti.

Pit per proteggersi da Bottas e Verstappen? Tabella tempi alla mano, i due piloti andavano più piano del duo Ferrari, quindi la sosta non aveva ancora senso per nessuno dei due piloti “rossi”.


Tornando a Raikkonen e Vettel, c’è comunque da sottolineare come il pilota tedesco della Ferrari abbia effettuato tre giri molto importanti una volta liberatosi di Raikkonen, anche grazie alla tanto chiacchierata “mappatura spinta” (c’è un Team Radio molto chiaro tra Vettel e il suo ingegnere di pista) utilizzata in gara anche dal Team italiano. Il grafico successivo è eloquente.

Con un Kimi Raikkonen che una volta effettuati i sorpassi e aver scaldato le tanto dure SuperSoft 2017 è riuscito a prendere un ritmo molto importante (molto più veloce dei primi giri effettuati su SuperSoft da Vettel), tanto che nell’ultimo giro prima del pit di Vettel, il pilota tedesco gli aveva guadagnato “solamente” 3 decimi. Cosa significa ciò? Che se Ferrari avesse messo in pista Raikkonen fuori dal traffico, non facendogli perdere quei 2 secondi nelle fasi di sorpasso, per Vettel sarebbe stato molto più difficile riuscire a terminare positivamente la manovra di undercut pensata insieme alla squadra. Sarebbero serviti altri 5 super giri del pilota tedesco per aprire quel gap di due secondi, persi scioccamente dal pilota finlandese in pista per un timing di uscita dalla Pit non corretto (non quindi per colpa sua).
Una volta che Vettel ha preso il comando, la gara è terminata, con Raikkonen che ha alzato addirittura i suoi tempi di oltre due secondi al giro, segno che il pilota finlandese non deve averlo preso molto bene quel sorpasso ai box da parte del proprio compagno di squadra. Ciò è stato ben evidente poi nel dopo gara con un Raikkonen molto cupo in volto durante i festeggiamenti del podio.

Ferrari poteva fermare Vettel il giro successivo al Pit di Raikkonen? Se avesse voluto equiparare le strategie si ma in quel momento c’era un problema analizzando il listato dei tempi: Daniel Ricciardo a 5 secondi. Avrebbe preso il comando potendo sfruttare magari una Virtual Safety Car (esempio) per guadagnare 6-7 secondi che lo avrebbero messo in lotta per la prima posizione con Raikkonen o Vettel.

Concludendo questa analisi del Gran Premio di Monaco, la Ferrari non ha fatto assolutamente nulla di male nel dar la miglior strategia al suo pilota di punta Sebastian Vettel; un qualcosa di assolutamente logico che ha favorito il pilota che sta lottando per il campionato piloti. Cosi come era logico che Mercedes desse un ordine di scuderia in Bahrain e usasse Bottas in Spagna per “rallentare” Sebastian Vettel. E qui arriva il punto: la coerenza dei tifosi ossia non “insultare pesantemente” Mercedes quando usa Bottas da secondo pilota mentre parlare di normalità se lo fa Ferrari. Perchè la Ferrari ha tolto a Raikkonen una possibile vittoria a Montecarlo mentre Mercedes ha tolto una possibile seconda posizione a Bottas in Bahrain. Volendo vedere più importante la decisione di Ferrari, ma come scritto poco sopra fa parte di uno Sport che è ben più complesso di come appare sportivamente.

Ora c’è solo da sperare per tutto il Team Ferrari che Raikkonen non accusi troppo il colpo perchè con questa SF70H entrambi i campionati potrebbero venir decisi anche dalle sue ottime prestazioni. E se mancheranno per quanto successo a Monaco (Kimi non è uno dei piloti più “forti” caratterialmente), quanto saranno importanti i sette punti in più dati a Vettel in un Gran Premio se poi Raikkonen permetterà ai Mercedes di guadagnarne in più appuntamenti?  

di @Smilextech e @Spontonc
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Pubblicato da
Redazione FUnoAT