Il “difetto principale” della SF70H (se si può definire difetto, viste le ottime prestazioni) è l’elevato drag nei confronti della Mercedes con conseguenze importanti nell’utilizzo della Power Unit (problemi di affidabilità). La nuova vettura del Team italiano genera gran parte del carico deportante dalle ali pagandolo purtroppo in resistenza all’avanzamento mentre Mercedes riesce a generarlo con il corpo vettura pagando meno in termini di drag. Comunque pur utilizzando ali molto più cariche e assetti rake esasperati, Ferrari grazie alla soluzione del fondo flessibile riesce a generare buone velocità sul dritto ma ancora inferiori ad una W08 che anch’essa riesce ad assumere un assetto molto neutro sul dritto grazie solamente ad una taratura piuttosto morbida dell’impianto sospensivo posteriore grazie ad un valore di rake molto meno accentuato (clicca qui approfondimenti).
Sul tracciato spagnolo di Barcellona, la SF70H ha dimostrato, fin dai test pre-stagionali, di essere molto competitiva in praticamente tutti i settori. Ci sarà da verificare se il passo lungo di Mercedes potrà favorire la W08 soprattutto tra primo e secondo settore visto che nel secondo settore in Cina tra qualifiche e gara la nuova arma del Team teutonica era leggermente più veloce. Per quanto riguarda l’anteriore della SF70H e quindi l‘inserimento in curva, grazie ad una miglior comprensione dell’intero pacchetto nonché ad un’ala più carica introdotta in Bahrain sembra migliorato. Parlando invece di retrotreno, fondamentale soprattutto nel terzo settore del circuito del Montmelo, spauracchio delle Ferrari degli anni precedenti, la rossa 2017 ha dimostrato di essere molto forte in trazione, punto debole degli scorsi anni, diventato un vero grande punto di forza.
Un pronostico è molto difficile da fare se si considerano anche gli aggiornamenti che i vari Team porteranno in pista e che in base alla loro effettiva bontà potranno fare la differenza vista la vicinanza nelle prestazioni tra la SF70H e la W08.
Sulla Ferrari SF70H sono attesi degli sviluppi, non importanti come nel caso di Mercedes e soprattutto Redbull, e concentrati anche in zone poco visibili della monoposto, dai quali, gli ingegneri, si aspettano un miglioramento prestazionale quantificabile in 1-2 decimi al giro. Un valore leggermente inferiore rispetto a Mercedes ma c’è da considerare che Ferrari ha già evoluto la propria vettura per altri 2 decimi di secondo tra il Gran Premio d’Australia e quello del Bahrain, mentre Mercedes è stata piuttosto ferma negli aggiornamenti per comprendere in miglior modo l’intero pacchetto base rispetto alle Pirelli 2017.