MARIO ISOLA – RESPONSABILE CAR RACING
“Baku è il terzo circuito non permanente e con basso grip che viene affrontato in sequenza, dopo Monaco e Montreal, ma è diverso da questi due. Il giro è molto più veloce, con maggiori carichi sui pneumatici e temperature asfalto che possono essere molto alte. Per questi motivi abbiamo scelto le tre mescole nel range intermedio della gamma, confermando quelle portate qui nel 2016. Nonostante le previsioni, lo scorso anno non si è visto l’ingresso della safety car: questo potrebbe essere un fattore da tenere comunque in considerazione per la strategia di gara. Con una combinazione di curve lente e lunghi rettilinei, su questo circuito è abbastanza difficile trovare il corretto bilanciamento, specialmente in termini di deportanza”.
QUALI NOVITÀ?
- Il circuito cittadino di Baku è rimasto per lo più invariato rispetto allo scorso anno; sono state modificate le barriere di protezione in cinque o sei curve, specialmente alla Curva 15.
- Nel caso dovesse conquistare la pole a Baku, Lewis Hamilton si avvicinerebbe al primato assoluto di 68 pole position, appartenente a Michael Schumacher, superando il record di Ayrton Senna di 65, eguagliato due settimane fa in Canada.
- È più che probabile che quest’anno verrà abbassato il record della pista di Baku. Attualmente il giro più veloce in qualifica è di 1m42.758s, mentre in gara è di 1m46.485s.
PRESSIONI MINIME ALLA PARTENZA (SLICK)
22 psi (anteriore) – 21 psi (posteriore)
CAMBER MASSIMO
-3,50° (anteriore) | -2,00° (posteriore)