Le seconde prove libere sono terminate con un grande Ricciardo davanti a tutti, seguito da un ottimo Lewis Hamilton e dal baby fenomeno Max Verstappen. In quarta posizione un positivo Sebastian Vettel seguito dall’altro alfiere Ferrari, Kimi Raikkonen; solamente in sesta posizione un (nuovamente) deludente Valtteri Bottas.
GP MESSICO: PL2 con temperatura dell’aria e soprattutto dell’asfalto che ritroveremo domenica
La prima ora e mezza di prove libere è difficile da valutare poiché è stata corsa su una pista molto molto sporca e con una temperatura dell’asfalto (tra i 28°C e i 33°C) che non rispecchiava i valori che i vari Team incontreranno nella giornata di gara. Si è comunque vista una Mercedes che nell’ultima parte ha provato a testare un breve long run su UltraSoft mostrando segnali negativi per quanto riguarda l’usura della mescola più morbida portata dalla Pirelli in Messico. Il Team anglo tedesco è subito corso ai ripari decidendo di caricare le W08 per la sessione pomeridiana aiutando cosi Lewis Hamilton a ritrovare il giusto feeling con la sua vettura.
Le seconde libere si sono corse invece con condizioni ambientali (circa 23°C) e d’asfalto (ben 46°C) molto più veritiere.
Da un punto di vista di aggiornamenti tecnici c’è poco da dire per quanto riguarda i Top Team: Mercedes è scesa in pista con una W08 in versione Malesia Spec (confermati gli aggiornamenti all’ala anteriore e ai bargeboard) con il diffusore in versione Giappone e senza il monkey seat cosi come RedBull.
Per quanto riguarda Ferrari, la situazione in questo venerdì messicano è simile a quella di Austin con Sebastian Vettel che ha utilizzato tutto il pacchetto di novità introdotte negli Stati Uniti (ala anteriore, fondo e diffusore) mentre Kimi Raikkonen ha preferito continuare con le vecchie specifiche di fondo e diffusore, confermando però la nuova ala anteriore che buone impressioni gli aveva lasciato nella trasferta americana.
GP MESSICO: è “idealmente” Verstappen il pilota più veloce nella simulazione di qualifica con la UltraSoft
Dopo aver svolto il classico primo run delle seconde libere con una delle due mescole più dure portate in pista dalla Pirelli, i vari Team si sono concentrati nella loro “simulazione di qualifica” con il compound più morbido, l’UltraSoft in Messico.
E qui troviamo la prima “sorpresa” poiché Max Verstappen, accreditato realmente del terzo tempo assoluto è stato invece idealmente il pilota più veloce in pista rifilando quasi 1 decimo al proprio compagno di squadra, 2 alla SF70H di Vettel e 3 a Lewis Hamilton. Una RedBull che si è mostrata anche in questo nuovo venerdì di gara come ormai una vettura con prestazioni solide su ogni tipologia di circuito in grado di giocarsela con Ferrari e Mercedes quando questi due Team non possono sfruttare appieno le potenzialità delle proprie unità motrici. Una differenza molto importante tra RedBull e gli altri due Team è presente nel settore più guidato, il terzo, dove Ricciardo ha fatto segnare il settore record rifilando quasi 2 decimi a Hamilton e Vettel, su un settore di soli 20 secondi. Distacco invece ancora contenuto per entrambe le RB13 nel primo settore, quello più veloce, dove però ci si potrà aspettare nella giornata di domani un allungo da parte di Ferrari e Mercedes appena saliranno di potenza.
GP MESSICO: impressionante il “primo stint di gara” di Hamilton su UltraSoft
Analizzando i passi gara, molto positivi Lewis Hamilton e la sua W08 nella simulazione spaventosa del primo stint di gara su UltraSoft: 25 giri di run (saranno 71 i giri da percorrere in gara) di cui 19 buoni per la media dello stint con un passo sul 21 medio. Si confermano molto performanti anche le due RedBull che però non sono riuscite a concentrarsi sull’usura della mescola più morbida per via di problemi alle unità motrici Renault (soprattutto Verstappen). Per quanto riguarda Ferrari, entrambe le SF70H hanno faticato sulle UltraSoft a serbatoi pieni. Un discorso che vale anche per Valtteri Bottas, positivo nella prima ora e mezza di libere ma “sprofondato” nella seconda dove Lewis Hamilton è tornato invece a far la differenza anche grazie a importanti modifiche di setup dove delle PL1 piuttosto negative.
Con Hamilton, sempre più vicino al quarto titolo iridato, concentrato a testare il più a lungo possibile il compound UltraSoft (ha percorso 1/3 di gara già nella giornata odierna) che spesso ha dato problemi al pilota inglese, il secondo di stint di gara è stato simulato da entrambi i piloti Ferrari (su compound diversi) e da Bottas e Ricciardo. Con risultati molto promettenti per Sebastian Vettel su SuperSoft (ma con un run piuttosto corto) e per Bottas su Soft, compound che spesso si adatta molto bene alla W08. Tempi cosi cosi invece per Ricciardo che ha mostrato un passo migliore con il compound più morbido. Da segnalare che se Ferrari è riuscita a provare tutti e tre i compound, sia Mercedes che soprattutto RedBull non hanno testato nelle secondo prove libere il compound SuperSoft.
Da un punto di vista strategico, è molto probabile (se non certo) che si correrà su una singola sosta UltraSoft – Soft con la possibilità di sostituire il secondo stint su Soft con la SuperSoft in base al degrado del primo stint su Ultra. Una Soft (High Working Range) che dovrebbe comportarsi bene con le “calde” condizioni dell’asfalto messicano.
Concludendo, per quanto visto nella giornata odierna,
Lewis Hamilton può andare a dormire abbastanza tranquillo pur correndo su una pista molto calda e che non permette di scaldare velocemente gli pneumatici anteriori, i principali fattori tecnici che preoccupavano gli ingegneri del Team anglo tedesco alla vigilia di questo 18esimo appuntamento stagionale.
Ci sarà da capire però quanto cresceranno le prestazioni di RedBull e Ferrari man mano che la pista andrà gommandosi; sia la RB13 che soprattutto la SF70H riescono a dare il meglio di loro con pista più gommata (non era il caso di Austin vista la pioggia nella mattinata di domenica). Dal lato Redbull nessuna grossa preoccupazione se non che nella giornata di domani i CV che sbloccheranno Ferrari e Mercedes saranno sicuramente di più di quelli della PU Renault.
Per quanto riguarda Ferrari invece, non è stato un venerdì cosi negativo come quello di Austin anche se sicuramente c’è ancora del lavoro da fare. Il compromesso scelto per questo venerdì del Messico permette ai due piloti della rossa di non perdere molto nel primo settore, quello più veloce, ma nemmeno di guadagnare nell’ultimo, il più lento dove dalla SF70H ci si poteva aspettare qualcosa di più.
Un assetto quindi più verso lo “scarico” che non ha permesso tra le altre cose, con le attuali condizioni della pista, di far funzionare al meglio gli pneumatici. Vedremo però cosa decideranno ingegneri e piloti della Scuderia italiana per la giornata di domani e domenica: se caricare leggermente la vettura per una miglior gestione gomme e ultimo settore, pagando però qualcosa in velocità di punta, consumi e primo settore o se continuare sulla via dell’aero più scarica (con record di Vettel nel primo settore). Un pò
la coperta corta del progetto SF70H dopo che la Power Unit è iniziata a diventare un “problema” (
maggiori informazioni nell’articolo post Silverstone). Si prospettano comunque due giorni molto interessanti grazie a tre Team, almeno per queste prime tre ore di libere, molto vicini.
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