La qualifica del Gran Premio del Giappone si è tinta nuovamente di grigio Mercedes: 71esima Pole Position per Lewis Hamilton, la decima stagionale. Dietro al pilota inglese un rinato Valtteri Bottas che, dovendo scontare l’arretramento di cinque posizioni in griglia di partenza per la sostituzione della trasmissione, partirà solamente in sesta posizione. Un bel vantaggio per Sebastian Vettel che nella giornata odierna ha fatto il suo, rifilando 6 decimi al compagno di squadra Kimi Raikkonen, e prendendosi una prima fila molto importante se si pensa a cosa può significare la partenza di domani e poi la gara per questo campionato. In seconda fila una “spenta” RedBull che paga una motorizzazione non a livello di quella Ferrari e ne tanto meno di quella Mercedes.
In terza fila teorica un Kimi Raikkonen che ha pagato a caro prezzo un suo errore durante le Prove Libere 3 causando il cedimento delle due sospensioni lato sinistro nonché della trasmissione. Per questo motivo, cosi come Valtteri Bottas, anche il finlandese della Ferrari sarà arretrato di cinque posizioni in griglia, partendo in decima posizione (grazie alla penalizzazione ad Alonso per la sostituzione della Power Unit). Da applausi quanto fatto dai meccanici del pilota finlandese che gli hanno riparato la vettura in meno di un’ora e mezza permettendogli di scendere in pista per la sessione di qualifica. Chapeau.
GP GIAPPONE: la Ferrari ha scelto per la gara l’assetto aerodinamico più “scarico”
Per quanto riguarda le configurazioni aerodinamiche scelte dai vari Team c’è da segnalare che sia Mercedes che RedBull hanno optato per degli assetti piuttosto carichi con il Team anglo tedesco che ha continuato a puntare sul monkey seat, appendice utilizzata in pochissimi appuntamenti prima della Malesia, e sul nuovo pacchetto aerodinamico da 2 decimi al giro di miglioramento introdotto in Malesia. Una W08 che ha più volte dimostrato durante l’anno di essere la vettura con il maggior potenziale, anche rispetto alla SF70H, ma i troppi alti e bassi nello sbloccare l’intera performance ne ha ridotto le prestazioni soprattutto nelle fasi di gara.
Ferrari aveva optato per due retrotreni diversi in termini di carico aerodinamico nelle FP3: sulla SF70H era stata montata l’ala posteriore da medio alto carico aerodinamico accoppiata ai due monkey seat (configurazione classica da alto carico) mentre sulla vettura di Vettel era stata confermata l’ala a cucchiaio accoppiata ad un solo monkey seat, quello principale, da minor carico. Assetto da minor carico aerodinamico utilizzato poi anche durante le qualifiche da Kimi Raikkonen.
Se confrontiamo gli assetti aerodinamici con cui i tre Top Team sono scesi in pista nella giornata odierna rispetto a quelli utilizzati a Spa, su un circuito simile come caratteristiche tecniche, si può notare come Vettel sia rimasto su una configurazione simile mentre sia Mercedes che RedBull (in pista con due configurazioni aerodinamiche differenti) hanno caricato molto il posteriore. Per quanto riguarda il Team anglo austriaco, assetto molto carico significa pagare dazio nell’ultima parte del secondo settore e soprattutto nel terzo. Con una RedBull che comunque, un pò come la SF70H, non è stata all’altezza della Mercedes W08 nemmeno nei curvoni veloci del primo settore.
GP GIAPPONE: Hamilton e la W08 in gran forma soprattutto nel primo settore
Se negli ultimi due appuntamenti, Singapore e Malesia (la pole per Vettel era alla portata), la Ferrari SF70H si era dimostrata anche nelle fasi di qualifica la miglior vettura del lotto, in Giappone non è stato cosi. In un circuito dove la potenza massima della Power Unit è tornata a giocare un ruolo importante nell’arco del singolo giro (un 10% in più rispetto alla Malesia), e dove Mercedes ha riproposto la Power Unit numero 4 utilizzata solamente a Spa e Monza (in Malesia era stata utilizzata la Power Unit numero 3), la W08 è tornata prepotentemente ad occupare (almeno teoricamente) tutta la prima fila. Ma nella giornata odierna anche il lato aerodinamico/meccanico della SF70H non è stato sicuramente all’altezza di quello della W08 se si considera che dei quasi 5 decimi di distacco, “solo” due terzi (3 decimi) sono da imputare al gap motoristico ancora presente dopo l’introduzione da parte di Mercedes (a Spa) e Ferrari (in Malesia) degli ultimi aggiornamenti alle loro unità motrici.
A conferma di ciò, è interessante osservare la tabella appena in alto dove si può notare che la SF70H di Sebastian Vettel ha pagato la gran parte del gap nel primo settore. Ben 3 decimi su 30 secondi di settore (quasi l’1% del tempo), contro i quasi due decimi del secondo settore, più lungo però di 10 secondi e i pochi millesimi del terzo settore.
Un primo settore composto da sette curve di media velocità che richiede una grande precisione di guida. Dopo infatti aver percorso la First Curve si arriva alla parte veloce del primo settore dove è presente la famosa sequenza delle S-curves, curve da quinta o sesta marcia che si percorrono a velocità superiori ai 200 km/h e dove è fondamentale l’aerodinamica della vettura.
Interessante anche notare che Lewis Hamilton è il pilota che poteva migliorare maggiormente il proprio tempo “reale” fatto segnare in qualifica, aumentando il gap su Valtteri Bottas a oltre 4 decimi e su Sebastian Vettel ad oltre 5 decimi .
GP GIAPPONE: nelle Prove Libere 3 delle simulazioni di passo gara più veritiere per le Ferrari
Nell’analisi delle primissime prove libere (
maggiori informazioni) vi avevamo parlato di
simulazioni dei passi gara “non veritiere” per quanto riguardava la Ferrari poiché effettuate con carichi di benzina inferiori rispetto a quelli di Mercedes e RedBull.
Durante le prove libere 3 entrambi i piloti del Team italiano hanno effettuato invece delle simulazioni più interessanti. E i risultati sono soddisfacenti se si calcola che Kimi Raikkonen è riuscito a tenere un passo leggermente più lento di quello fatto segnare da Lewis Hamilton nella giornata di ieri (guardare la tabella in basso), pur con degli pneumatici usati nelle prove libere 1 e con già all’attivo 9 giri. Non solo ottimo ma anche importante invece il passo tenuto da Sebastian Vettel sul compound Soft, girando costantemente sotto al minuto e trentaquattro secondi per un run di sei giri.
Un Sebastian Vettel che quindi, almeno teoricamente, potrebbe riuscire a mettere più pressione a Lewis Hamilton nella giornata di domani rispetto a quanto fatto nella giornata odierna. Ma come spesso abbiamo ribadito su queste pagine, il non partire dalla Pole Position comporta degli effetti negativi nella gestione della gara, ancor più importanti in un circuito come quello di Suzuka dove il sorpasso è molto complicato e dove è molto penalizzante stare nella scia “sporca” di un avversario. Sarà quindi fondamentale per il pilota tedesco non farsi passare da una o da entrambe le RedBull in fase di partenza ed anzi, cercare il sorpasso nei confronti di Lewis Hamilton.
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Set disponibili per il Gran Premio di Suzuka |
Ancora più importante tutto ciò se si opterà per la strategia a singola sosta SuperSoft – Soft (attenzione a Bottas che partirà sul compound Soft e potrebbe risalire posizioni in modo importante entro la fine della gara), non ancora certa soprattutto con temperature dell’asfalto che tenderanno ad essere più elevate rispetto ai 29°C della giornata odierna. Da un punto strategico
se i vari piloti riusciranno ad arrivare intorno al ventesimo giro con il set iniziale di SuperSoft allora sarà fattibile portare a termine la gara con il secondo stint su Soft. Altrimenti si passerà alla strategia a due soste con l’utilizzo di un set in più di SuperSoft.
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