Categorie Formula 1

GP MESSICO: sulla carta quello messicano è un circuito che potrebbe adattarsi meglio alla Ferrari

Dopo la spettacolare gara di Austin, il Circus della Formula 1 si è spostato velocemente sull’interessante tracciato del Messico per quella che è solamente la sua terza edizione che si disputa sul rinnovato Autodromo Hermanos Rodríguez.
Lewis Hamilton arriva in questa prima delle due tappe sudamericane con ben 66 punti di vantaggio su Sebastian Vettel, sapendo che in questo weekend avrà a disposizione la seconda occasione per laurearsi campione del mondo. Con la vittoria della gara di Sebastian  Vettel al pilota inglese della Mercedes basterà arrivare in una abbordabile quinta posizione.
Il diciottesimo appuntamento stagionale si corre su un tracciato che ha una importante particolarità: si trova a ben 2200 metri quindi con un’aria che è sicuramente più rarefatta rispetto ad una altezza più consona per far correre delle vetture di Formula 1. E’ proprio per questo motivo che vedremo in pista le vetture con configurazioni da alto / altissimo carico aerodinamico ma che genereranno velocità molto alte, simil Monza, poiché la resistenza aerodinamica sarà notevolmente minore (-25%). Insomma, si raggiungeranno velocità paragonabili alle TOP SPEED di Monza (o superiori) pur con carichi notevolmente più elevati e resistenze d’avanzamento paragonabili a quelle di Spa (Belgio).
In generale, se si corresse ad altitudini più “normali” quello del Messico sarebbe un circuito da medio – basso carico aerodinamico, simil Suzuka, pur presentando alcune parti del tracciato piuttosto lente e dove la trazione risulta essere fondamentale. Stiamo parlando della parte di tracciato che va dalla curva 4 alla curva 6 e poi di quella più caratteristica, lo Stadio, che va dalla curva 13 alla curva 17, curva che immette sul rettilineo d’arrivo. Ma per via di due lunghi rettilinei presenti nel primo settore, di cui il primo di ben 1.314 metri, saranno fondamentali anche le velocità di punta che le varie vetture riusciranno a generare.
Mercedes W08 – L’ala anteriore introdotta in Malesia [Foto MotorLat]
Il Team Mercedes si presenta in pista senza importanti novità: all’anteriore viene interamente confermato il pacchetto introdotto e utilizzato da Vallteri Bottas in Malesia e successivamente (GP Giappone) anche da Lewis Hamilton. Novità che riguardano il bordo d’ingresso del profilo principale dell’ala anteriore (freccia gialla), che va a collegarsi alla zona neutra dell’ala in maniera più curva rispetto alla versione completamente rettilinea della “vecchia” specifica di ala anteriore. Leggermente modificata anche la forma del tunnel (freccia rossa). Confermate anche le zanne nella loro versione XL rispetto a quelle introdotte nel Gran Premio di Spagna.
Mercedes W08 – I nuovi bargeboard introdotta in Malesia [Foto MotorLat]
Passando alla parte centrale, nessuna novità rispetto ai nuovi bargeboard introdotti sempre a Sepang.
Mercedes W08 – Una Mercedes W08 senza monkey seat [Foto MotorLat]
Ma è sul posteriore che sono presenti le soluzioni più “interessanti”: il Team anglo tedesco ha portato alle verifiche tecniche nella tarda serata italiana di ieri le sue W08 con l’ala posteriore da alto carico ma senza il monkey seat (riquadro rosso). Questa appendice aerodinamica, chiamata anche ala Y100, permette di generare pochi kg di deportanza che possono però essere utili su determinate vetture in circuiti da altissimo carico. Monkey seat che è stato montato per esempio sulle Ferrari, sulle Force India e sulla Toro Rosso per quanto si è visto finora.
Mercedes W08 – In Messico con il diffusore del Giappone(e non Malesia) [Foto MotorLat]
E per concludere, Mercedes conferma il diffusore introdotto in Giappone che differisce da quello utilizzato da Bottas in Malesia per la mancanza di due derive verticali (frecce arancio) posizionate vicino all’asse longitudinale della vettura. Con le frecce rosse vengono messe in evidenza i grandi sfoghi presenti sul retrotreno della W08.
Vedremo come si comporteranno le W08 in un circuito che sulla carta potrebbe non adattarsi nel migliori di modi alle caratteristiche tecniche della veloce vettura anglo – tedesca. Hamilton e Bottas hanno sempre faticato molto su tracciati dove si sono utilizzate configurazioni aerodinamiche da altissime carico oltre al fatto che in Messico sarà piuttosto difficile riuscire a scaldare velocemente gli pneumatici anteriori, secondo fattore che potrebbe mettere in difficoltà i due piloti del Team argentato. Quello messicano potrebbe quindi essere un circuito dove la Ferrari e la RedBull potrebbero mettere in seria difficoltà Mercedes e Hamilton, orientati più su una gara di “contenimento” per chiudere anche il discorso “campionato piloti” (dopo il costruttori vinto negli Stati Uniti).

amm_zt = 0;
amm_ad_siteid = 258;
amm_ad_zone = 1930;
amm_ad_width = 320;
amm_ad_height = 50;

Condividi
Pubblicato da
Redazione FUnoAT