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McLAREN MCL33: fondo e sospensione posteriore i due elementi più interessanti

Questa mattina si è svelata la nuova McLaren MP33 motorizzata Renault che sarà guidata, in questa stagione, ancora da Fernando Alonso e Stoffel Vadoorne. Proprio la Power Unit rappresenta una delle novità più attese dagli uomini McLaren perchè il connubio con Honda, in queste ultime tre stagioni, non ha dato i risultati sperati tanto da costringere il team di Woking ad una rottura anticipata del contratto stipulato con il fornitore nipponico.
La livrea è ritornata ad essere, dopo tantissimi anni, color arancio papaya con le ali di un bel blu elettrico. Personalmente trovo la colorazione di quest’anno molto gradevole e la considero un deciso passo avanti rispetto a quella della scorsa stagione.
Analizzando la vettura notiamo che il
muso è rimasto molto simile a quello visto sulla MCL32
. Cosi come la maggior
parte dei musi visti finora, anche Mclaren ha sfruttato il concetto
aerodinamico del muso largo ossia guidare quindi con i piloni il flusso diretto verso il fondo vettura.
Ritornando all’analisi tecnica di questa vettura possiamo notare che, Tim Goss e Peter Prodromou  non hanno apportato grossi stravolgimenti cercando di andare a sviluppare i concetti aerodinamici e meccanici della MCL32. L’ala anteriore è rimasta pressoché similare alla vettura 2017. E’ stato mantenuto il
tunnel e il concetto aerodinamico generale con la parte esterna che espelle l’aria ai lati e al di sopra degli
pneumatici anteriori. Promossi anche i flap supplementari dell’ala anteriore che sono molto accurati nella zona più interna per cercare di controllare nel miglior modo possibile il vortice
Y250. Gli aerodinamici, grazie alla soluzione tecnica adottata, vogliono depotenziare il vortice Y250 e allontanarlo il
più possibile dalla vettura grazie ai vortici generati dai turning vanes. E’ fondamentale allontanare questo vortice per evitare problemi aerodinamici nella zona centrale e posteriore della monoposto.


I lunghi piloni del muso, a cui si
è ispirata anche la Ferrari sulla sua SF71H, sono rimasti invariati e sono state confermate le  tre soffiature per cercare di
portare più aria possibile al di sotto del nosecone.
Sulla MCL33 mostrata oggi non era presente il sistema S-Duct. Nella successiva immagine non si deve confondere l’apertura sotto al muso, indicata con la freccia gialla, come l’ingresso dell’S Duct poichè quello è solamente l’apertura utile a raffreddare l’abitacolo.
La sospensione anteriore non sembrerebbe avere grosse novità rispetto alla versione utilizzata la passata stagione con il push rod che si aggancia al telaio in una posizione molto rialzata come in molte altre vetture presentate finora. Molto spinto anche l’utilizzo del Pushrod On Upright a significare se ce ne fosse ancora bisogno che la Direttiva Tecnica dello scorso dicembre non ha creato grossi problemi ai vari Team. Si può notare come il braccio superiore sia stato carenato con all’interno collocato il tirante dello sterzo. Questa soluzione viene utilizzata per favorire l’aerodinamica garantendo una miglior pulizia dei flussi in uscita dal sistema sospensivo anteriore.

Presenti ancora sulla nuova MCL33  i mozzi soffianti che permettono di espellere, direttamente dal mozzo, l’aria calda che si genera all’interno del cerchio.


Al contrario di moltissimi altri Team tra cui Ferrari, Mercedes e RedBull, il Team Mclaren ha preferito mantenere l’ingresso delle fiancate della dimensione 2017. Pance non cosi strette nella parte alta, cosi come sulla MCL32, ma bensì molto scavate nella parte inferiore per cercare di portare un maggior flusso d’aria verso la zona posteriore della vettura. Sul bordo d’ingresso delle fiancate sono ben presenti dei vistosi generatori di vortice per cercare di allontanare il più possibile dalla vettura la scia, e quindi i flussi turbolenti, generata dal rotolamento degli pneumatici anteriori.

Anche nella zona dei bargeboard e dei deviatori di flusso laterali alle pance non si possono notare importanti sviluppi. La maggior parte dei macrocomponenti sono gli stessi che abbiamo visto montati sulla MCL32 nella passata stagione con piccole novità sui bargeboard inferiori.
La soluzione tecnica che ha destato maggior interesse è senza dubbio il fondo che presenta, oltre ai consueti slot per controllare il fenomeno del “tyre squirt”, delle lunghissime soffiature con gli appositi fissaggi per impedire deformazioni anomale. In molti si sono chiesti se questi slot sono legali, e la risposta è si. Non sarebbero considerati legali se gli slot fossero completamente aperti, come lo era quello montato all’inizio della scorsa stagione sulla SF70H e poi “bannato” dalla Fia dal Gran Premio d’Austria.

La Mclaren MCL33 è una delle pochissime vetture che non ha preso spunto dalla Mercedes per quanto riguarda l’airscope che è rimasto piuttosto piccolo in dimensioni e non presenta molte canalizzazioni come per esempio fatto da Ferrari e anche RedBull.
La sospensione posteriore, pur mantenendo lo schema pull rod, è stata modificata in modo importante. Il puntone non è ancorato al porta mozzo ma è infulcrato al triangolo superiore che è stato completamente carenato per ragioni aerodinamiche. Una soluzione potenzialmente molto utile “tecnicamente” per massimizzare la deportanza creata dall’ala posteriore cercando di accelerare il flusso d’aria nel dorso dell’ala posteriore e, effetto secondario ma da non dimenticare, migliorando anche l’estrazione d’aria dal diffusore. Per riuscire a capire se ci sono stati ulteriori interventi in questa zona è giusto aspettare comunque un’ulteriore documentazione fotografica.
Nella parte terminale del cofano motore è presente un grosso sfogo d’aria per riuscire ad espellere il calore generato dalla Power Unit Renault.
Confermata il supporto a singolo pilone dell’ala posteriore e gli endplate dell’ala posteriore che sono stati pensati su due livelli con la parte alta che presenta una sezione più esterna ma che mantiene delle “frange” che scendono verso il basso coprendo quello che è un vero e proprio foro che permette all’aria di entrare al di sotto dell’alettone posteriore. Una soluzione utile ad aumentare la generazione di carico aerodinamico tramite l’ala posteriore.
Concludendo, la nuova arma di Fernando Alonso sembra una vettura abbastanza curata aerodinamicamente anche se a livello di “fantasia” da Tim Goss e Peter Prodromou ci si poteva aspettava sicuramente qualcosa di più. La MCL33 è comunque destinata a cambiare molto per la prima gara stagionale in quel di Melbourne con tantissime novità tecniche annunciate dal Team inglese.

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Pubblicato da
Redazione FUnoAT