Stamattina, prima dell’inizio dei test invernali, è stata presentata la nuova Toro Rosso STR13 motorizzata Honda. La nuova vettura di Faenza si era “intravista” durante il filming day effettuato la scorsa settimana a Misano ma le prime immagini utili per fare un’analisi sono arrivate solo oggi grazie alla presentazione effettuato presso la pitlane del circuito spagnolo.
La vettura progettata dell’equipe diretta da James Key è una semplice evoluzione della vettura dello scorso anno con un grosso cambio di filosofia aerodinamica proprio nell’anteriore.
Con la STR12, James Key, aveva cercato di seguire la tendenza della Mercedes realizzando un muso che favoriva l’afflusso d’aria al nosecone esternamente ai piloncini di sostegno dell’ala anteriore. Quest’anno anche il team di Faenza si è adeguato agli altri team (Mercedes esclusa) ed ha preferito portare il flusso d’aria nella parte inferiore sfruttando il canale compreso tra i due piloni di sostegno dell’ala.
Sulla STR13 verranno utilizzati i mozzi soffianti che permettono di espellere, direttamente dal mozzo, l’aria calda che si genera all’interno del cerchio. Questa soluzione, se ben tarata, contribuisce a ridurre le turbolenze che si vengono a generare dal rotolamento dello pneumatico che disturbano l’efficienza aerodinamica generale della monoposto, soprattutto tra parte centrale e posteriore della vettura.
Sotto al muso sono stati collocati dei turning vanes molto complessi formati da ben undici slot.
Confermata, inoltre,
la presa di ingresso del sistema S-Duct che va a sfogare nella parte superiore del muso come evidenziato dalla foto in basso.
La soluzione tecnica che ha destato maggior interesse è senza dubbio il fondo che presenta, oltre ai consueti slot per controllare il fenomeno del “tyre squirt”, una lunghissima soffiatura con gli appositi fissaggi per impedire deformazioni anomale. Soluzione che, nonostante la direttiva della FIA emanata in Austria nella scorsa stagione, è considerata completamente regolare perché non è uno slot completamente aperto ma ha dei fissaggi per non farlo deformare oltremodo.
Il team di Faenza ha confermato il collegamento a pivot tra il triangolo superiore e il porta mozzo , pensato in questa maniera per poter alzare il braccio superiore della sospensione, andando così a influenzare meno il flusso in arrivo alle bocche di raffreddamento dei radiatori.
Al posteriore,
confermato il pull rod con una soluzione molto simile al concetto visto sulla McLaren MCL33. Il puntone non è ancorato al porta mozzo ma è infulcrato al triangolo superiore.
Come supporto dell’ala posteriore è stato scelto il pilone singolo e non il doppio pilone in stile Ferrari.
Come sappiamo, per regolamento, le vetture in questa stagione dovranno montare il sistema Halo. Toro Rosso ha portato in pista una soluzione molto interessante che prevede dei profili aerodinamici sia nella parte alta che in quella bassa. Profili che vengono utilizzati per limitare i disturbi che questo sistema va a creare al flusso d’aria diretto verso l’airscope e verso eventuali radiatori di raffreddamento di componenti come la parte ibrida e di lubrificazione.