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GP AUSTRALIA – Il pensiero dei lettori di Antonino Giampaolo

Capitolo Ferrari. Esce vincitrice dal primo round della stagione la squadra forse meno favorita delle top 3. Dopo i test, infatti, si è esagerato nel dare il campionato per finito ancor prima di iniziare decretando la riconferma della Mercedes e poche, pochissime speranze a Red Bull e Ferrari. Fatto sta che per Vettel e il Cavallino Rampante la stagione inizia nel migliore dei modi, firmando un successo per certi versi inaspettato e facendo sognare i tifosi ferraristi per il secondo anno consecutivo. Tuttavia, c’è tanto lavoro da fare e lo ha ribadito pure Vettel nelle interviste post gare.
La sensazione è che la Mercedes abbia ancora un discreto margine in qualifica che rimane, seppur assottigliandosi, in gara. Personalmente, ho trovato molto più convincente l’esordio vittorioso dello scorso anno, frutto di una SF70H sui binari fin da subito e di una W08 capricciosa, con un difficile rapporto con gli pneumatici Pirelli causato da un set-up non perfetto. Proprio per questo motivo credo che questa vittoria non debba gettare fumo negli occhi dei tifosi ferraristi: c’è del lavoro da fare ma il potenziale della SF71H è alto, sembra una vettura davvero molto sviluppabile (più della SF70H). Comunque, per dare un giudizio più veritiero aspettiamo le prossime gare, Melbourne è una pista atipica. Tra le tante note positive spicca quella di un Kimi Raikkonen che sembra essere tornato quello dei tempi migliori.
E’ praticamente stato il primo alfiere della Ferrari per tutto il weekend, salvo poi trovarsi beffato da una strategia e da un colpo di fortuna (per non dirlo in un altro modo) che hanno portato Vettel alla vittoria e lui sul gradino più basso del podio. Quello che gli si chiede sono weekend come quello appena trascorso e una continuità nei risultati che lo scorso anno non ha mai avuto. Vettel, poi, anche se in difficoltà per tutto il weekend, appena si è presentata l’occasione non se l’è lasciata sfuggire guidando senza sbavature e sfruttando ogni cm della pista pur di tenere dietro Luigino.
Capitolo Mercedes. E’ evidente che un piccolo margine ce l’hanno ancora, ma è altrettanto evidente che ormai non possono più permettersi il minimo errore perché Ferrari e Red Bull sono lì. Se poi si trovano anche il pilota forse più forte e talentuoso della griglia tutto diventa più semplice. Perché parliamoci chiaro: Hamilton ha rifilato quasi sette decimi in qualifica al secondo classificato e penso proprio che quel distacco sia frutto quasi interamente della sua guida e poco importa del bottone magico o robe simili. Il buon Valtteri invece non pervenuto. Sbatte in qualifica e si rende poco protagonista in gara. Vettel ringrazia: la strategia vincente difficilmente sarebbe stata tale se ci fosse stato il finlandese tra i piedi. A proposito di Mercedes… non ho trovato sbagliata la mossa di marcare Kimi pittando un giro dopo il finlandese per evitare l’undercut, era la mossa da fare. E’ stata la VSC successiva a mandare in fumo i piani della stella a tre punte a favore del team di Maranello.
Capitolo Red Bull. La sensazione è che per vari motivi, alla fine, hanno raccolto meno di quello che potevano, con due piloti che non si sono dimostrati all’altezza della nuova monoposto ideata da Newey. Ricciardo si dimostra ingenuo e prende una penalità evitabilissima, si rifarà però con una gara di sostanza. Il ragazzo prodigio commette un errore nel giro di qualifica vanificando di fatto una possibile prima fila e si rende protagonista di un secondo errore in gara. Personalmente credo che si parli davvero tanto di Verstappen e troppo poco di Ricciardo. Quest’ultimo è al momento più concreto dell’olandese, che si dimostra essere in un processo di maturità non ancora finito. Detto questo, il team di Milton Keynes ha una gran macchina e pensare che negli ultimi anni si sono dimostrati i migliori negli sviluppi durante la stagione mette una gran paura. Mercedes e Ferrari avvisate.
Il premio “Mai una gioia” va sicuramente alla Haas, capace di autoeliminarsi con due soli pit proprio quando avevano la possibilità di lottare per posizionarsi ai piedi del podio. A parte gli scherzi…la scuderia americana ha confermato quanto di buono visto durante i test di Barcellona e al momento sono la quarta forza del Mondiale. Saranno capace di vincere a fine stagione il “campionato degli altri”? Vedremo, tutto dipende dalla capacità di sviluppo.
Trovo invece poco esaltante la prestazione della McLaren. Lo so, forse vado controcorrente ma mi aspettavo qualcosa in più dalla scuderia che per anni ha dato la colpa degli scarsi risultati solo ed esclusivamente alla Honda, considerando il proprio telaio all’altezza dei top team. Ci vuole del tempo, è vero, e l’integrazione telaio-nuova PU non è così semplice ma ogni tanto un po’ di sana autocritica non fa male.
Ah, dimenticavo…davvero credevate che lo SPONSOR Alfa Romeo avrebbe ridato competitività alla Sauber?

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  • Due pensieri personali. Ricciardo da sempre è più concreto di Verstappen; quest’ultimo, per me, deve proprio ancora cominciare il suo percorso di maturazione.

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Pubblicato da
Redazione FUnoAT