Il Pagellone semiserio del Froldi, Gp di Baku 2018
A Baku gara in ghiaccio, con la Ferrari più dominante
di queste 4 gare e di questo primo scorcio di Mondiale, sino a quando non si
decide il cambio gomme per Vettel (forse troppo prudente) al 30esimo giro e
sino a quando non arriva la safety-car al 40 esimo giro, causa le lattine
volanti che si ammaccano, alla grande, fra di loro. Raikkonen è tornato a fare
il solito Raikkonen compromettendo la gara della Ferrari sin da sabato, quando
per voler strafare è passato da potenziale primo (e prima fila Ferrari) a
sesto. Bottas vince il premio di sfigato totale del Gp. A quel punto avrebbe
meritato di vincerlo. Vettel ci prova e gli va male, ma non possiamo fargliele
una colpa. La Ferrari esce da queste ultime 2 gare con le ossa rotte, ma più
per demeriti suoi che per meriti degli altri.
Va in testa al Mondiale chi
sbaglia meno: Hamilton.
Bottas. Voto: 10. V’è in me una certa perfidia e sottile goduria (da tifoso
Ferrari e rosicatole seriale), nel vedere una Mercedes con gomma bucata (per
tutta una serie di motivi romantici). Tolta la perfidia…ha rischiato, con il
team, ed ha osato. Meritava di vincere. Occhio che se non ha la sfiga che ha avuto a Baku, diventerà un
serio problema per una Ferrari che dovesse essere “costretta” a giocare ad una
sola punta…
Hamilton. Voto: 9. capitalizza al massimo, rischiando il minimo. Incredibile
a dirsi, mi è parso di vedere Prost redivivo in pista. I mondiali si vincono
con la testa, ricordatevelo cari lettori,
Vettel. Voto: 7. Avrebbe potuto accontentarsi del secondo o terzo posto?
Ha fatto bene a rischiare con gomme fredde, sostanzialmente bruciandole? Non
credo avesse molte alternative, tra l’altro era pressato da Hamilton alla
ripartenza. A mio parere ha fatto bene a rischiare. Un pilota deve osare (non
alla Verstappen ovviamente). La sua gara è stata probabilmente compromessa dal
pit stop troppo conservativo.
Leit-motiv Ferrari. Voto:. Boh! L’anno scorso era: “Se non fai pole
position non vinci”. Quest’anno è: “Anche se fai le pole position, non è detto
che vinci”. Morale: “Mai na gioia”.
Team Ferrari. Voto: 5. La mia impressione, fortuna e
sfortuna a parte, è che alla squadra, intesa in senso ampio, manchi ancora
qualcosa per vincere il Mondiale, a livello mentale. Osando erano arrivate due
vittorie, di cui una fortunosa, facendo la marcatura ad uomo…vedete voi. Tra
l’altro, a Baku statisticamente le Safety Car ci sono sempre! Che poi, la puoi
fare la “marcatura ad Hamilton” se hai due alternative contro due. Non se sei
da solo contro i due della Mercedes. Sennò, ti ritrovi a fare una gara di
pugilato con l’avversario…ed una mano legata dietro la schiena. E rischi
seriamente di perdere per una variabile come la Safety Car. Detto e fatto.
La Formula 1 è strategia e rischio. Scacchi e
pugilato.
Iceman. Voto: brodino caldo. Il suo secondo posto è un bordino
caldo, per un pilota che non è mai stato in gara e che ha compromesso già nel
Q2 il piano ideale Ferrari. Partire con una prima fila blindata con gomme
rosse. Invece per fargli passare il taglio, dopo una serie di errori suoi,
hanno dovuto montargli le viola, e poi nel Q3 mentre stava facendo la pole,
rischiando troppo (la foga di essere davanti al compagno?) ha preso
quell’imbarcata che lo ha fatto precipitare da primo potenziale a sesto. Non so
se sia mai stato Ice-Man: Kimi ha ancora doti velocistiche invidiabili, ma
sbaglia troppo e quando non deve farlo. Così non si va molto avanti. Mi spiace
dirlo, e sono un suo estimatore, ma è arrivata l’ora della pensione. Spero di
essere smentito, ovviamente.
Red Bull. Voto: goduria. Le due Red Bull, che a Baku avevano
seri problemi a ricaricare la batteria e quindi prestazioni altalenanti, se le
sono date di santa ragione per tutto il gran premio. Botte da orbi, sul serio. Non roba da fioretto, roba da
clave. Sorpassi e
contro-sorpassi fra le lattine volanti. Uno spettacolo per gli occhi. Un pò
meno per le coronarie degli uomini Red Bull, che paventavano il peggio. Avete
presente la “legge” di Murphy, paradossale ma spesso vera? “Se qualcosa può
andare male, andrà male”? Appunto. Ricciardo, il sottovalutato Ricciardo (dal suo
team, mentre molti tifosi Ferrari sperano arrivi nel 2019 sostituendo
Raikkonen) dopo il cambio gomme non ci sta ad essere di nuovo dietro a Max
Verstappen, il giovanissimo talento furioso e un pò casinista che è stato
ribattezzato Versbatten per indicare la sua attitudine all’autoscontro. Ma come
si rispetti in qualsiasi “commedia” umana, e citando il sommo Dante, ecco che
arriva il contrappasso. Verstappen fa un pò il furbetto sul rettilineo, si
muove per ben due volte facendo zig-zag (puoi cambiare traiettoria solo una
volta per regolamento), Ricciardo non lo capisce o gli “si chiude la vena” e lo
tampona alla grande. Gara finita per entrambi e Ricciardo quasi pronto al
divorzio.
P.S.: ovviamente io sto con Ricciardo.
Mad Max. Voto: Che domanda…1! Ormai, alla vigilia di un Gp la
domanda è: chi tamponerà questa volta? Torno serio. Max sta diventando un
problema. Altri piloti sono stati fermati per molto meno. Occhio.
Il Maestro Turrini. Voto: 10. Direttamente o indirettamente,
afferma Turrini, Max è diventato l’incubo di Vettel. In due gare gli ha fatto
perdere, di riffa o di raffa, 21 punti. Un record.
Leclerc. Voto: 10 e lode. Tanta roba.
Grosjean. Voto: no comment. No..non so, vedete voi, piantarsi
con la Safety Car in pista. Fatto.
Gomme Pirelli. Voto: incomprensibili (di nuovo). Lascio le spiegazioni tecniche al PG ed a Cristiano, che
ne sanno molto più di me…da par mio mi pare che tutte le previsioni del marchio
italo-cinese in questi primi Gp siano state ampiamente smentite. Ci capiscono
qualcosa delle gomme che loro hanno costruito? Mancano i test? Beh lo sapevano
che i test non ci sono più…nessuno li ha obbligati a diventare fornitore unico
per il Mondiale…
Camion-gru in pista. Voto: fate voi, che sennò io impreco peggio di Buffon.
P.S.: Prossimo GP a Barcellona, circuito dove emerge il vero
valore delle monoposto al di là di ogni dubbio. Finalmente in Europa. Speriamo
in un grande spettacolo. E speriamo che i punti persi dalla Ferrari non
risultino alla fine determinanti. Ma ci sono ancora tantissime gare. E chi
vince, alla fine della fiera, lo merita.
Mariano Froldi