Lo scorso fine settimana abbiamo assistito all’ennesima vicenda legata alle gomme, avvertita da molti come l’ennesimo sgambetto alla Rossa. Io preferisco concentrarmi in questo articolo su una questione più generale.
La Ferrari si sa, non ha più, o meglio non ha ricostruito ancora, quel peso politico che l’ha caratterizzata per lunghi anni. Un periodo dopo l’uscita di Todt che ha coinciso con problemi di budget ereditati nel 2008 e scelte tecniche infelici, solo parzialmente tamponate poi da un Alonso all’apice della forma. Allora tornare a vincere sembrava possibile, quasi inevitabile. Un brusco risveglio ci ha fatto capire che la strada sarebbe stata lunga passando poi alla decisa ristrutturazione e il nuovo corso Marchionne.
Torniamo a bomba, se Ferrari è cambiata molto, non meno appare cambiato il circus, nel suo profondo schema di interessi e giochi di forza, si sta trasformando, e a chi osserva non sfuggirà come essere “informati e non consultati” per citare M.A., sia divenuta una semplice prassi verso la Scuderia. Perché nessuno sembra avere più quel riguardo (non parlo di favoritismo) nei confronti del team? Semplice. Perché fa più comodo isolarlo, accerchiarlo, saltargli addosso quando è ferito, e non concedergli nulla o quasi rende quello che storicamente sempre stato perno della categoria un po’ più debole, anzi sempre più debole e allineato. È una questione di interessi, e gli interessi non guardano la storia, non riguardano i sentimenti. Chi si è preparato per tempo e ha saputo imporsi e diventare strutturali per la F1 Ibrida voluta da Todt, o chi invece dal nulla ha vinto titoli sono diventati in poco tempo Team che muovono l’economia reale della F1 portando un indotto a largo raggio.
Allora mi faccio una semplice domanda magari da tifoso un po’ malinconico. A chi conviene lavorare verso una F1 non più così Ferrari-dipendente? Credo a molti, e non perché anti-Ferraristi, piuttosto per creare una sorta di equilibrio tra liberty e i team dove ognuno conti per uno. Quasi la finta ricerca di una “società dell’uguaglianza” per una ripartizione eticamente giusta, se non fosse che chi ha molto da perdere è un solo attore, il più famoso, il più premiato.
Ferrari tornerà a vincere, ma le generazioni cambiano, e quei sogni che non puoi toccare con mano purtroppo interessano sempre meno ai giovani, su cui invece Liberty Media punta per costruire, pensa, un nuovo pubblico. E allora Ferrari ha ancor di più l’obbligo “imprescindibile” (cit. Marchionne) di tornare a vincere, non solo in pista, perché di più si sta giocando una partita di potere che nessuno vuole perdere, ma che conta molto più di questo mondiale.
Autore: Giuliano Gemma (@GiulyDuchessa)
Vedi commenti
Quoto in pieno questa opinione.