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GP AUSTRIA – ANALISI QUALIFICHE: Ferrari, è andato perso il bilanciamento con gli aggiornamenti delle ultime gare

Proprio come lo scorso campionato, Valtteri Bottas ha conquistato la pole position del Gran Premio d’Austria a Spielberg. Dietro al pilota finlandese un Lewis Hamilton a soli 0,019 secondi e un Sebastian Vettel staccato di ben 0.334 secondi. Seconda prima fila tutta Mercedes nell’arco di una settimana, ma quella odierna ben più importante visto l’utilizzo delle Pirelli “standard” e non dei più favorevoli pneumatici ribassati che torneranno la prossima settimana in quel di Silverstone.
Quello di Bottas è stato un giro incredibile, che potete rivedere nel video postato dall’account ufficiale Twitter della F1, su una pista che ha sempre amato ed è andato forte. Da notare il miglioramento di poco più di un decimo da parte del pilota finlandese nel secondo tentativo del Q3 che gli ha permesso di far segnare la Pole Position a dispetto di un comunque positivo Lewis Hamilton. Il quattro volte campione del mondo, dopo un importante errore in staccata di curva 3 nel primo tentativo, è riuscito a mettere insieme un giro molto buono arrivando ad uno 1.3 metri dalla Pole Position.

Una Mercedes W09 molto ben bilanciata, come confermato anche da entrambi i piloti, anche grazie ai nuovi aggiornamenti da 0.15 secondi su una pista “corta” come quella di Spielberg; senza dimenticare l’aggiornamento da 20 CV portato in Canada che porta a 3 decimi e mezzo il miglioramento del Team anglo tedesco nelle ultime settimane. Praticamente poco meno, guardando l’Ideal Lap di Sebastian Vettel, del distacco che c’è tra Bottas/Hamilton e il quattro volte campione del mondo tedesco.
Per quanto riguarda Ferrari, sicuramente il Team italiano non può essere soddisfatto della qualifica odierna. Tralasciando le tre posizioni di penalità inflitte a Sebastian Vettel di cui parlerò successivamente, entrambe le SF71H hanno mostrato nuovamente dei grossi limiti nel funzionamento a serbatoio scarico. Anche nella giornata odierna i maggiori problemi si sono evidenziati nel settore dove il carico aerodinamico conta maggiormente, segnale negativo in vista dell’appuntamento della prossima settimana a Silverstone. Vettel ha infatti perso due decimi in soli 19 secondi di pista (terzo settore) mentre Raikkonen addirittura quattro e mezzo. Problemi di sottosterzo evidenti, già visti sia in Canada che in Francia, che non permettono il pieno sfruttamento degli pneumatici a serbatoio vuoto (leggersi simulazione di qualifica). Problemi che nascono dall’ancora non pieno sfruttamento degli aggiornamenti portata dalla Spagna fin qui, come più volte scritto su queste pagine, i quali non hanno portato in pista i benefici visti in fabbrica a Maranello. Molto interessanti e sibilline le parole di Vettel che ha affermato: “Stiamo facendo il massimo come aggiornamenti sulla vettura; va bene portare molti aggiornamenti, ma prima di portarne altri è bene assicurarsi che quelli in macchina funzionino correttamente”. Una Ferrari che nella giornata di oggi non è riuscita a risolvere i problemi nelle curve di medio alta velocità come la 7 e la 9. A serbatoio pieno, grazie al peso del carburante, il bilanciamento è migliore e se a ciò si accoppia il fatto che Mercedes utilizza per la maggior parte dei giri in gara una mappatura meno spinta, si può pensare che il passo tra le Ferrari e le Mercedes domani andrà ad avvicinarsi. Capitolo Power Unit, da notare che i due Ferrari hanno migliorato solamente di due decimi di secondo tra la seconda fase della qualifica (Q2) e la terza (Q3).
Capitolo penalizzazione per Vettel: per chi non avesse visto le qualifiche odierne, il pilota tedesco della Ferrari è stato autore di un incomprensione con Sainz alla fine di un giro lanciato che ha portato il pilota spagnolo della Renault fuori pista, andando cosi ad abortire il giro veloce. La FIA, dopo aver ascoltato i due piloti per una ventina di minuti, ha deciso per una penalità di 3 posizioni in griglia di partenza. Una decisione su cui chi scrive questo articolo non concorda principalmente per due motivi: il primo, sicuramente più importante, è che tali decisioni andrebbero contestualizzate. Ciò significa che nel caso odierno, l’incomprensione tra Vettel e Sainz non ha generato nessun importante problema nel passare alla Q3 al pilota spagnolo della Renault. Secondo motivo, ma questo sicuramente più difficile da attuare, è che la colpa di quanto successo oggi non è sicuramente da attribuire a Vettel ma al Team, precisamente dell’ingegnere di pista del quattro volte campione del mondo (Riccardo Adami); per questo mi verrebbe da dire che sia più giusto in questi casi dare una multa al Team piuttosto che rovinare la gara al pilota. Ma è un discorso simile alle penalizzazioni in griglia per i problemi alle Power Unit, per cui l’attuale Formula 1 non sembra sentirci granché.
Passando a RedBull, il team anglo austriaco è sicuramente il più deluso dalle qualifiche odierne, non tanto per le posizioni in griglia di partenza quanto per il distacco rimediato nei confronti di entrambe le Mercedes. Una RB14 mai competitiva nel terzo settore del circuito, cosi come Ferrari, e apparsa in difficoltà anche nella parte iniziale, la più veloce. Qualifica negativa condizionata nel non aver trovato nelle quattro ore di prove libere il giusto bilanciamento tra l’auto e gli pneumatici. Cosi come Mercedes anche Verstappen e Ricciardo partiranno sul compound SuperSoft dopo i negativi riscontri nelle PL2 della giornata di ieri sulla mescola più morbida. RedBull che ha potuto usufruire del cosiddetto “Party Mode” in Q3 ma che per via della lunghezza del circuito e delle diverse specifiche di benzina / lubrificanti ha dato meno di un decimo di vantaggio.

Impressionante qualifica per Romain Grosjean, il quale è riuscito a mettersi dietro la RedBull di Ricciardo facendo segnare il quarto miglior terzo settore del lotto e difendendosi nei primi due. Positiva comunque più in generale la qualifica per entrambe le Haas che dopo i positivissimi aggiornamenti del Canada stanno cercando di raccogliere quanto non fatto nella primissima parte del mondiale, ossia punti preziosi per il quarto posto nel campionato costruttori. Davanti ad una Renault piuttosto deludente, cosi come Force India e Mclaren. Continua la stagione positiva di Pierre Gasly e Charles Leclerc che portano Toro Rosso e Sauber in posizioni degne di nota, infliggendo ai propri compagni di squadra distacchi importanti. 

Capitolo strategie: come dicevo nell’analisi delle prove libere di ieri, gara improntata sicuramente su una sosta. Secondo Pirelli non ci sarà grande differenza nella due strategie principali, ossia UltraSoft / Soft (Ferrari) e SuperSoft / Soft (Mercedes e Redbull). Le finestre del Pit Stop saranno immense: tra l’8° e il 30° giro se si partirà con la viola mentre tra il 12° e il 30° giro se come Mercedes e RedBull si partirà su SuperSoft. Una strategia a due soste è considerata improbabile, poiché molto più lenta.
Autore: @smilextech

Vedi commenti

  • Con il senno di poi....
    Fatto sta che le due squadre sono al limite e la redbull non sta a guardare quindi basta una sbavatura per ritrovarsi da primi a sesti.
    E poi 20 cv di aggiornamento motore ma basta!!! Se nrvtrovano 5 o 6 è gia buono

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Pubblicato da
Redazione FUnoAT