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GP CANADA: il pagellone semiserio del Froldi

IL PAGELLONE SEMISERIO DEL FROLDI

GRAN PREMIO DI MONTREAL 2018
A 40 anni dalla vittoria di Gilles (il sempre rimpianto canadese volante) a casa sua.

A 14 anni dall’ultima vittoria.

A 17 dall’ultima pole position; entrambe del tedesco più amato nella storia Ferrari: Schumacher.

Un altro tedesco (molto poco tedesco) rompe il lungo digiuno, conquista il 50esimo gran premio della sua carriera e si riporta in testa (seppur di un solo punto), nel Mondiale. Da quando esiste la formula Ibrida la Mercedes qui, sino all’anno scorso, è sempre partita al palo ed ha vinto per tre anni di fila. Hamilton del Canada ha fatto il suo personale regno: sei le sue vittorie.

I numeri si incrociano nelle viscere di questo sport così arido e così passionale, talvolta così soporifero e drogato da regole, deroghe, follie, gomme incomprensibili, ma talvolta così dolce e “ruggente” come l’abbraccio di Vettel al Team, con la bandiera del cavallino rampante presa a forza e salti di gioia che erano tanto sinceri quanto desiderati.


Vettel. Voto: 9 1/2. Partiamo proprio da lui. Pole, vittoria, gara gestita senza particolari patemi d’animo.

Vettel nel post gara. Voto: brividi. Scusate se mi emoziono… Vettel parla un italiano quasi perfetto, nel post gara, con un leggero accento romagnolo e dice ciò che tanti, soprattutto i tifosi della Rossa meno giovani, desideravano: “La vittoria è molto importante per i tifosi, per quelli qui in Canada, per noi, per la squadra, per la Ferrari. 40 anni dopo la vittoria di Gilles Villeneuve, 14 anni dopo Michael. Negli ultimi dieci giri ho pensato a lui, alla sua vittoria qui e ho sperato che la macchina sarebbe sopravvissuta. Oggi è un giorno molto speciale per tutte le persone della Ferrari“.


Bottas. Voto: 8 1/2. Il gregario che spesso abbiamo tutti ridicolizzato, ma che con un tenace e duro lavoro, sta togliendo molte castagne dal fuoco alla Mercedes. Se nel Mondiale Marche sono davanti, lo devono a lui. Tra l’altro alla partenza, regola subito Mad Max. Bravo.
Verstappen. Voto: 8. Se riesce a collegare il cervello, mostra quanto possa essere veloce e forte. Speriamo duri e che non ricominci a diventare matto…quando vede rosso.
Ricciardo. Voto: 8. Brucia in partenza Iceman e regge all’urto di Hamilton che ha cercato negli ultimi 10 giri di attaccarlo.
Hamilton. Voto: 7. Ha più di un’attenuante (problemi alla Pu, che ha rischiato seriamente di lasciarlo a piedi, e qualcuno gufava ovviamente…non faccio nomi sennò mi dovrei guardare allo specchio). Per fortuna sua e merito del Team, l’affidabilità della power unit ibrida teutonica è semplicemente mostruosa. Ma il quadricampione del mondo ha dato l’impressione, come a Montecarlo, di non riuscire a portare la monoposto al limite, di “remare” letteralmente.

Hamilton via radio-2 (la vendetta di Montecarlo). Voto: piangina. Come si lamenta lui…nessuno.
Kimi il dormiglione. Voto: incommentabile. Toglie una prima fila alla Ferrari andando per campi, dorme al via, non attacca Hamilton con motore spompato e gomme molto più vecchie delle sue. Ora mi daranno addosso i super tifosi di Raikkonen (come se io non ne fossi un estimatore)…ma dovrebbero essere loro i primi a criticare un pilota di tale livello, con tale imbarazzante (ormai) discontinuità. Può darsi che sia stato influenzato dal sex-gate che lo sta lambendo (e su cui è doveroso sospendere ogni giudizio, essendo il sottoscritto garantista sino al midollo), tuttavia che il pilota sia a corrente estremamente alternata (4 gare buone su 2), non è dal 2018 eh…

Motore Ferrari. Voto: il mondo che cambia. Bottas sbotta ed a fine gara afferma che aveva qualche problema con i consumi. Hamilton ha dovuto usare un’unità depotenziata (ormai a fine vita). La Mercedes non ha potuto far debuttare il suo propulsione evoluto per problemi al banco. Vettel con la seconda Pu è andato via liscio. Toccando qualsiasi parte in metallo e non solo (“sgrat-sgrat”), cioè…rendiamoci conto…la PU tedesca è stata lo stato dell’arte ibrido per tre anni…se non stanno facendo pretattica (mi pare improbabile)..qualche scricchiolio?
Regolamenti Fia. Voto: chi è causa del proprio male… (Team e Fia che non si sono messi d’accordo). Tre sole PU per 21 gran premi! Una follia non solo perché non si risparmia affatto (immaginate quanto costi sviluppare un propulsore che debba durare tanto; chiunque abbia un minimo di dimestichezza con le logiche industriali/tecnologiche ed il buon senso lo può capire), ma sopratutto perché si trasforma la Formula Uno in tutto, fuorché Formula Uno. I piloti devono preoccuparsi del cambio, del propulsore, della batteria, del flussometro, dei consumi…devo aggiungere altro? Mi sembra difficile che un team riuscirà a non usare una quarta PU. Vedremo.
LM. Voto: QSM (questi sono matti). Come sapete, Liberty (?) Media ha bandito le ombrelline dai gran premi. Ma nel gran premio del Canada, è stata affidata la bandiera a scacchi (che per regolamento segna la fine del gran premio, non proprio una cosa da prendere alla leggera) alla nota modella Winnie Harlow. Che…ha sventolato la bandiera…un giro prima!…Non è accaduto nulla di serio, per fortuna, ma la gara poteva essere falsata, tanto che dalla classifica finale è stato tolto il conteggio dell’ultimo giro. E ci poteva essere un’invasione di pista. C’è di che ridere amaramente per questo cortocircuito dello showbiz.
Winnie Harlow. Voto. GOMBLOTTO-A-FATO-APPPOSTA! Va bene che in Italia stiamo diventando fra i peggiori creduloni in materia pseudoscientifica (no vax, scie kimi-ke, rettiliani, annessi e connessi), ma ripetete con calma…non l’ha fatto perché è amica di Hamilton, non l’ha fatto perché è amica di Hamilton. Ci scherzo su… ma qualcuno lo ha pensato davvero eh! Cercate su Internet…
Mossa Oco(gli)on. Voto: non mi è ancora passata. D’ora in poi le mosse a tappetino le chiamerò “mossa
Ocon” (il pilotino Mercedes che guida una mezza Mercedes), dopo quanto visto a
Montecarlo.
P.S.: riprendo la mia personale e probabilmente inutile, essendo un signor nessuno, filippica contro queste gomme. Così non si va avanti, la formula gomma-centrica, assieme a tutte le corbellerie di questo regolamento, della sua stessa filosofia, è l’antitesi dello sport. Mi sento come un Catone piccino, lui aveva l’ossessione contro Cartagine, io contro le gomme pirelli. Ma forse il problema è molto più complesso. O si rivede questo regime di monogomma o si apre a più fornitori. Qualcosa bisogna fare. Il punto fondamentale è che le gomme devono essere affari tondi e neri fra i cerchioni e l’asfalto, non la ragione di vita e di morte di una monoposto…decidendo addirittura un Mondiale.
A proposito di gomme…prossimo appuntamento con gli pneumatici ribassati Pirelli…comincio a sudare al solo pensiero (vedi Barcellona)…
di Mariano Froldi

Vedi commenti

  • "affari tondi e neri tra il cerchione e l' asfalto" mi è piaciuta un sacco XD, comunque non condivido troppo, secondo me la questione gomme fa parte di quel lato tecnico della f1, forse non sarò tra la maggioranza, ma io seguo lo sport non tanto in quanto gara automobilistica ma in quanto gara ingegneristica. Oltre al wec non ci sono molte altre categorie che possono offrire uno spettacolo simile. Il giorno in cui la f1 non dovesse più soddisfare la mia sete di innovazione sarebbe un giorno triste per me.

  • Guarda, anche io sono d'accordo sul fatto che la questione gomme faccia parte della F1, che ha sempre avuto un'anima ipertecnologica che non si può cancellare. Ma se tutto ruota attorno alle gomme, allora c'è qualcosa che non "quadra"...

  • Gli pneumatici in ogni sport motoristico hanno un grande impatto sulla performance finale del mezzo. Su questo siamo tutti d'accordo, ciò che crea maggior perplessità è il fatto che da l'impressione che Pirelli non sia a conoscenza del prodotto che sta fornendo. Specialmente nelle fasi di gara anche le mescole più performanti hanno una durata esagerata e la mescola nuova molto spesso non porta vantaggio. È assurdo pensare che si è passati dalla più morbida supersoft, alla ultra soft, per finire nell'hypersoft con un ulteriore step di morbidezza tra 2017 e 2018 e le gomme continuano ad essere molto simili nella loro durata e prestazione! Oltretutto...dov'era il gap di 1.1 secondi tra Ultrasoft e Hypersoft domenica? Questo sta rendendo difficile la vita ai team e agli spettatori da casa, il non comprendere la necessità di tante mescole e così simili tra loro.

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Pubblicato da
Redazione FUnoAT